La FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) ha rilasciato le top 100 dei singoli e degli album più venduti dei primi 6 mesi di questo 2016 in Italia. Tante le possibili considerazioni sulle classifiche fornite dal sostanziale fallimento dell’ultimo Festival di Sanremo al buco sull’acqua dei talent show nell’ultima annata. Unica nota positiva di una situazione discografica senza troppe nuove sorprese rimangono i “big” di sempre con qualche sorpresa in negativo. Ma quali sono quegli artisti che superano l’esame delle vendite in quest’annata?
I PROMOSSI:
LE CONFERME:
Alessandra Amoroso. Reginetta del semestre per le classifica di vendita. E’ la prima donna tra gli album: il suoVivere a colori comanda la situazione alla posizione numero 1 della classifica generale lasciando alle sue spalle tutti gli altri. Tra i singoli ottimi risultati per la salentina che non ha mai brillato nel digitale: la sua hit primaverile Comunque andare si piazza alla posizione numero 30 (5° fra gli italiani). Che la Amoroso fosse una donna di peso nelle classifiche non è certo una novità visto gli ultimi 7 anni fatti di un successo dietro l’altro ma questa svolta positiva nel repertorio ne sta segnando una ripartenza.
Marco Mengoni. Ogni reginetta ha il suo principe azzurro e il cantante di Ronciglione è l’uomo perfetto per questo ruolo in questi primi 6 mesi dell’anno. Fa piazza pulita tra gli album con Le cose che non ho che occupa la posizione numero 3 eParole in circolo la numero 57 mentre tra i singoli cala i jolly con Ti ho voluto bene veramente alla numero 29 (4° tra gli italiani) e Parole in circolo alla 59.
Elisa. La rappresentante della buona musica piazza la sua ultima hit, No hero, alla posizione numero 23 della top100 dei singoli più venduti risultando la 2° italiana più venduta. Tra i dischi va leggermente peggio non andando oltre il 13° posto con un album, On, che sta riscuotendo meno successo di quanto ci si aspetterebbe e meriterebbe forse anche a causa di un secondo singolo non azzeccatissimo.
Tiziano Ferro. E’ oramai l’unico artista capace davvero di grandissimi numeri in questi 6 mesi: il suo TZN, raccolta datata 2014, è ancora alla posizione numero 21 in attesa del nuovo attesissimo album d’inediti (Il mestiere della vita) previsto per dicembre e che non ci metterà molto ad impadronirsi perlomeno del podio anche in sole 3 settimane. C’è da scommetterci.
Max Gazzè. Non sbaglia un colpo e si conferma uno dei migliori rappresentanti del cantautorato italiano unito all’immediatezza propria della musica mainstream. Unico vero protagonista capace di questa fusione miracolosa si aggiudica la 44° piazza tra i dischi più venduti con Maximilian e l’81° con il singolo dello scorso autunno, La vita com’è, in attesa che faccia il suo ingresso il nuovo tormentone estivo che già spopola nelle radio e nelle classifiche.
J-Ax e Fedez. Non sono più delle sorprese e qualcosa mi dice che a gennaio 2017, quando è fissata l’uscita del loro primo album congiunto, ne vedremo delle belle.Vorrei ma non posto, il primo singolo di questo percorso comune risulta il brano italiano più venduto di questi primi 6 mesi di 2016 (posizione numero 12 nella top 100 generale) malgrado sia uscito soltanto da poche settimane per accompagnare l’estate. J-Ax si piazza poi anche alla 47 con Intro, il singolo invernale in duetto con Bianca Atzei, e alla 86 con il successo della passata estate, Maria Salvador con Il Cile. Il collega Fedez non fa peggio aggiudicandosi anche la 48 con Beautiful disaster, il brano in duetto con Mika, e la 78 con 21 grammi. Tra gli album J-Ax si aggiudica sia la 42 con Il bello d’esser brutti, il suo ultimo album da solista, e la 78 con la raccolta di duetti J-Ax & friends. Fedez si aggiudica, invece, la 61 con Pop-hoolista datato 2014.
LE VECCHIE GLORIE:
Claudio Baglioni e Gianni Morandi. L’unione fa la forza. L’hanno capito anche i due veterani della musica italiana che rinascono come “Capitani coraggiosi” accalappiandosi il 2° miglior piazzamento nella classifica di vendita degli album con l’omonimo disco.
Renato Zero. Il buon Renato non sbaglia un colpo e tira fuori un altro dei suoi dischi destinati a far parlare di sé: questo suo ultimo Altconvince forse anche di più di alcune sue ultime cose e si guadagna il 7° posto nella classifica di vendita di questi primi 6 mesi di 2016.
Zucchero. Per Black cat, suo ultimo album uscito soltanto un mese fa, c’è l’11° posizione nella classifica generale degli album più venduti in Italia in questi primi 6 mesi del 2016. Non si grida di certo al miracolo, d’altronde il signor Fornaciari è una garanzia della nostra discografia ma c’è anche da dire che nemmeno lui ha totalizzato questi grandi numeri: per stavolta passi, alla prossima occorrerà una riflessione in più.
LE NOVITA’:
Elodie. E’ la novità più interessante e più promettente dell’ultima stagione dei talent show e forse persino l’unica. Non ha grandi numeri dalla sua parte visto che manca totalmente dalla classifica dei singoli e negli album con Un’altra vita si piazza appena alla 19° posizione generale ma l’andatura è quella giusta per riuscire forse anche a superare Sergio che nel programma è risultato vincitore.
Alessio Bernabei. E’ tra le novità perché di fatto nessuno avrebbe potuto prevedere la sua situazione dopo l’addio ai Dear Jack. Di fatto l’ex vocalist della band è l’unico sopravvissuto veramente da tutto quel caos anche se qualche ammaccatura l’ha registrata pure lui. Il singolo di lancio con il quale è stato al Festival di Sanremo, Noi siamo infinito, va benone e arriva al 53° posto della classifica generale (2° tra tutti i sanremesi), mentre l’album omonimo traballa un po’ e si attesta alla 27° dei primi 6 mesi del 2016 sottolineando una flessione visibile rispetto ai numeri dei dischi con i Dear Jack. Se è un punto di ripartenza è tuttavia un buon inizio.
Marracash e Guè Pequeno. Aprono loro il ciclo delle collaborazioni tra rapper (a gennaio 2017 arriverà l’album congiunto di Fedez e J-Ax mentre si mormora anche una collaborazione tra Rocco Hunt e Clementino). Il loro album, Santeria, in una sola settimana di vendita arriva fino alla posizione numero 29 dei dischi più venduti mentre Niente canzoni d’amore, singolo dell’ultimo progetto da solista di Marraccash, si piazza ancora alla 100 della chart dei singoli digitali mentre l’album,Stautus, resiste alla 80 dei dischi.
Francesca Michielin. Posto prestigioso tra le novità perché di novità si tratta alla fine dei conti: la giovanissima artista di Bassano del Grappa da qualche anno nelle scene musicali di primo livello non aveva mai sfondato davvero e quando lo aveva fatto era sempre in compagnia del suo “amuleto portafortuna” Fedez. Con il 2° posto all’ultimo Festival dà un’accelerata alla sua carriera e ai suoi risultati piazzando il singolo Nessun grado di separazione alla numero 37 risultando la più venduta dell’ultima edizione di Sanremo mentre la riedizione del suo album, di20are, arriva finalmente al disco d’oro (prima certificazione per un suo album) fermandosi alla numero 31 tra gli album di questo primo semestre.
LE “RISURREZIONI”:
Stadio. Fa strano citarli tra le “novità” del 2016 ma effettivamente per la prima volta risultano dei protagonisti della scena discografica (raramente hanno davvero contato qualcosa nel mercato dei grandi numeri) grazie alla loro prima vittoria del Festival di Sanremo anche grazie ad una concorrenza pressoché nulla. Gaetano Curreri conduce i suoi a firmare il 33° posto della chart degli album con Miss Nostalgia e l’83° con il singolo Un giorno mi dirai.
Giusy Ferreri. Come è possibile che colei che ha dato inizio al fenomeno “talent” nella discografia, che ha firmato hit radiofoniche per intere stagioni e che ha venduto più di 1.000.000 di copie in meno di due anni di carriera fosse letteralmente scomparsa dalla grandi scene è ancora un mistero pressoché inspiegato (anche se qualche colpa è ben chiara e divisibile tra il mondo della discografia, della radio, della televisione e dalla stessa Ferreri). Fatto sta che però il successone estivo diRoma-Bangkok (in duetto con Baby K) la fa tornare nell’Olimpo e, ad un anno di distanza, rimane il 3° brano italiano più venduto del semestre collocandosi alla 25° posto della top100 dei singoli ma la siciliana i colpi migliori li spara con Volevo te, altro successo dello scorso autunno ancora in classifica alla numero 52 e con la sua prima raccolta di successi che raggiunge il disco d’oro e la numero 43 semestrale. La prova del nove sarà un nuovo album totalmente d’inediti per cui bisognerà aspettare presumibilmente febbraio 2017.
I RIMANDATI:
LE DELUSIONI:
Vasco Rossi. Insultatemi pure ma questa volta il buon vecchio rocker non piazza bene il rigore a porta vuota a mio dire: il suo ennesimo album live, Tutto in una notte live kom 2015, si piazza alla posizione numero 8 della classifica degli album più venduti e fino a qui sarebbe un risultato più che buono per chiunque ma poi nella mia mente malata si accende una lampadina che mi dice “ma stiamo parlando di Vasco”: un disco d’oro è troppo poco per il rocker da migliaia di copie anche se si tratta di un live. Diverso il discorso, invece, per Sono innocente, album del 2014, ancora in classifica alla posizione numero 46.
Modà. Ottimi risultati per Passione maledetta, album dello scorso novembre che continua ad andare ancora alla grande in classifica (10° posto generale) ma poi a bilanciare il tutto è la totale assenza di singoli nella top100 digitale: di 4 singoli estratti nessuno sta nelle prime 100 posizioni e questo per una band mainstream come quella capitanata da Kekko, che ha vantato successi come Arriverà piuttosto che La notte o Sono già solo che hanno dominato le classifiche per mesi, è un problema non indifferente. Lo zoccolo duro del pubblico che puntuale compra l’album c’è ma non si contano nuovi ingressi derivante da singoli o brani accalappia fan.
Francesco Renga. Il cantante bresciano cerca il successo ad ogni costo ed insegue la ricetta che gli suggerisce il mago della produzione degli ultimi anni, Michele Canova Iorfida (già produttore di Mengoni, Ferreri, Michielin… dicono nulla?), che lo indirizza verso l’electropop più crudo e vuoto di senso per un cantante con la sua voce, la sua tecnica, la sua età (perché non è più esattamente la stessa degli artisti sopracitati) e la sua carriera. Il risultato? Un album deludente soprattutto per i suoi fan che raramente riescono a ritrovarci il Renga che rubò loro il cuore con Angelo o che si era riaffacciato alle scene importanti con Vivendo adesso che pur attuando una svolta commerciale aveva mantenuto le sue caratteristiche. Tutto troppo piatto e furbo ed il pubblico lo capisce relegando Scriverò il tuo nome al 17° posto generale e non facendo entrare nessun singolo nella top100. Svolta artistica da rivedere.
Noemi. E’ tra i rimandati solo grazie alla sua voce sensazionale ma se fosse per i risultati potrebbe essere benissimo tra i bocciati senza possibilità d’appello. Il suo nuovo Cuore d’artista manifesta ulteriormente il suo desiderio di elevarsi dalla massa così piatta della musica pop italiana cantando canzoni di “qualità” e musicalmente meno comuni pur mantenendo una veste popolare. Desiderio ambizioso che ancora una volta fallisce (già Made in London datato 2014 aveva toppato clamorosamente) nonostante i grandi autori di cui la rossa si è contornata. L’album non va oltre al 63° posto mentre tra i singoli tutto tace. Non è ancora la sua ultima spiaggia ma un altro errore non sarebbe accettabile.
LE SORPRESE:
Sergio Sylvestre. Il gigante buono scoperto da Maria de Filippi è il “prodotto” dei talent dell’ultima annata più prospero finora nelle graduatorie di vendita: Big boy si posiziona alla numero 12 tra gli album ma i risultati dei vincitori delle ultime stagioni sono molto lontani e sicuramente irraggiungibili (un risultato così sottotono del vincitore di Amici non si aveva dalla strana annata di Gerardo Pulli).
Emma. Si colloca a metà strada tra la promozione e una sufficienza politica. Il suo album Adesso uscito lo scorso novembre è alla 18° posizione in questi primi 6 mesi pur senza troppe vette nelle classifiche (oramai ha lasciato la top20 settimanale da mesi) il che non è esattamente nello stile della salentina che, per di più, ha goduto di una buona promozione vista la sua presenza ad Amici come coach. Il dato che disturba, però, è soprattutto quello dei singoli dove nemmeno un brano riesce ad entrare nella top100 simbolo che con quest’ultimo lavoro la bionda non è riuscita a creare nessuna vera hit.
Lorenzo Fragola. E chi se lo sarebbe aspettato da lui? Questo nuovo progetto, Zero Gravity, arrivato a nemmeno un anno dal suo esordio discografico datato 2015 doveva essere la conferma di una promettente carriera costellata di tormentoni ed invece il bel Lorenzo fallisce il tentativo (almeno per ora) e raccoglie risultati piuttosto magri per le aspettative. Segue la ricetta che la scorsa annata lo aveva innalzato tra i grandi tornando nuovamente al Festival di Sanremo con Infinite volte ma a volta fare copia-incolla non è prudente ed, infatti, il singolo sanremese non va oltre il 67° posto nella classifica generale. Tra gli album va meglio ma non benissimo visto che il tentativo di crescita e di svolta stilistica verso un pop-elettronico più efficace e maturo non gli permette di andare oltre il 23° posto (il migliore però tra i sanremesi) ma senza ottenere alcuna certificazione di vendita. Da sottolineare, però, come il disco sia già uscito dalla top100 settimanale della FIMI.
Francesco Gabbani. La sua è una sorpresa al positivo: lanciato dalla sua vittoria al Festival di Sanremo tra i giovani ottiene dei risultati niente male considerando le difficoltà di emergere per i giovani che non vengono dal ricco piatto dei talent show oramai. Il suo tormentone, Amen, che ha spopolato nelle radio occupa la posizione numero 63 tra i singoli mentre l’album d’esordio, Eternamente ora, si guadagna l’ultima piazzaforte disponibile facendo propria la 100° posizione nella chart degli album.
I BOCCIATI:
LE CADUTE:
Laura Pausini. Annata in cui è stata citata in ogni dove come la diva della musica italiana malgrado c’è chi continui a sottolineare una promozione piuttosto fallacea (vogliamo ricordare il vero e proprio tour nelle radio nazionali, le 4 serate in prima serata su Rai 1 con uno show tutto suo, i TG bombardati dalle notizie dell’uscita dell’album, dei videoclip, dello show, dei concerti negli stadi? Di promozione in realtà ne ha avuta eccome). In realtà il suo album, Simili, ha venduto abbastanza ma non per una come la Pausini che vinse un Grammy: per lei 14° nella chart degli album e 68° in quella dei singoli con il brano omonimo. Si accoda a Ramazzotti e alle stelle in via di spegnimento.
Annalisa. A malincuore sono costretto ad inserirla nella zona rossa di questo semestre. Il suo ultimo album, Se avessi un cuore, si sta dimostrando una vera caduta di stile anche per i fan più accaniti che non riescono più ad assicurare alla giovane savonese quel barlume di successo di cui fino allo scorso anno aveva goduto grazie alla certificazione di tutti i singoli estratti. Né il brano sanremese né tantomeno la tentata power hit estiva sono riusciti ad entrare nella top100 dei singoli mentre l’album (uscito appena da un mese ma con prospettive piuttosto buie) non va oltre il 74° posto. Una svolta la sua del tutto immotivata e accolta con una freddezza abbastanza plateale.
NON SI SA CHE FARE:
Valerio Scanu. Le ha provate davvero tutte il cantante sardo fintanto che è riuscito a tornare al Festival di Sanremo con la sua etichetta indipendente 6 anni dopo la sua vittoria fatto più che lodevole ma i risultati discografici sono piuttosto traballanti. Tra i singoli digitali fa faville: il brano Finalmente piove si stanzia alla numero 69 della relativa top 100 e presto potrebbe essere accompagnato anche dal nuovo estratto estivo (Io vivrò senza te) che da settimane ormai presenzia nelle alte posizioni della classifica. Tra gli album, però, il fragile castello di carte crolla con il disco che raggiuge appena la 94° posizione lasciando non pochi dubbi.
Marco Carta. Segue a ruota il conterraneo con la differenza che per lui l’esposizione mediatica è stata piuttosto inesistente se si esclude la partecipazione all’Isola dei Famosi che con la musica ha davvero poco a che fare. Il suo nuovo album, Come il mondo, nonostante i jolly che contiene non va oltre il 99° posto della top100 semestrale anche se bisogna specificare che è uscito da appena un mese (è anche vero, però, che la coppia Marracash-Guè Pequeno in una sola settimana è arrivata alla posizione numero 29). Tra i singoli nessuna traccia del giovane sardo ed è forse questo il dato che preoccupa di più vista la sua potenza nel mercato digitale a cui ci ha abituato negli ultimi anni.
IN CRISI NERA:
Max Pezzali. Il povero Max le ha provate tutte: ma un’ennesima riedizione di un disco a nemmeno un anno dalla pubblicazione e la partecipazione ad un talent show che avrebbe dovuto renderlo nuovamente popolare non sono bastati a risollevarlo dal buco nero nel quale è caduto. Astronave Max rimane confinato alla posizione 69 della classifica semestrale degli album mentre tra i singoli non c’è nemmeno una lontana traccia di un nuovo successo sulle orme delle vecchie glorie.
Arisa. Brava è brava ma questi ultimi due progetti sembrano non averla valorizzata veramente e lei ne soffre parecchio lasciandosi andare a continui sfoghi sui social forse desiderosa di tornare in auge come un tempo. L’album, Guardando il cielo, racimola un magro 88 posto nella top100 degli album ma ben presto verrà scalzato via dai nuovi arrivati mentre l’omonimo singolo sanremese non riesce nemmeno ad entrare nella rispettiva classifica.
Ilario Luisetto
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