Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

Dopo avervi parlato di Un po’ artista un po’ no di Adriano Celentano, tra i dischi che in questo 2020 celebrano il loro quarantesimo compleanno spicca “Cervo a primavera”, l’ottavo album in studio di Riccardo Cocciante, rilasciato il 2 gennaio 1980.

Reduce dal successo di “E io canto” dell’anno precedente, il cantautore italo-francese interrompe la storica collaborazione il suo storico co-autore Marco Luberti, per intraprendere un nuovo sodalizio con Mogol, il quale inizierà a scrivere i testi di diversi suoi album dopo la rottura artistica con Lucio Battisti.

Ad aprire l’ascolto dell’album è la title-track “Cervo a primavera”, che diventerà presto uno dei cavalli di battaglia di Cocciante, così come “Tu sei il mio amico carissimo”, brani che possiamo considerare i due principali capolavori di questo disco.

Un progetto importante che si dirige verso una maggiore sperimentazione, frutto di una consapevolezza maturata a suon di successi e canzoni di rilievo che lo hanno consacrato nell’Olimpo degli artisti italiani più apprezzati da critica e pubblico, anche e soprattutto all’estero.

Anziché adagiarsi in una comoda e scontata zona di comfort, Riccardo Cocciante inaugura l’inizio di un nuovo percorso che sarà seguito da dischi altrettanto importanti come “Cocciante” del 1982, “Sincerità” del 1983 e “Il mare dei papaveri” del 1985, figli di questa ritrovata e ispirata attitudine.

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Cervo a primavera | Tracklist e stelline

  1. Cervo a primavera
    (Mogol, Riccardo Cocciante)
  2. Footing
    (Mogol, Riccardo Cocciante)
  3. Tu sei il mio amico carissimo
    (Mogol, Riccardo Cocciante)
  4. Piero