Le canzoni che sono rimaste nel tempo nonostante non siano state estratte come singoli dai rispettivi album di provenienza. A cura di Marco Zollo
Benvenuti a “Ritrovamenti”, la rubrica dedicata alle canzoni che, pur non avendo rappresentato a livello promozionale un progetto discografico, hanno continuato a vivere nel cuore degli ascoltatori. Ogni settimana, Marco Zollo ci guiderà in un viaggio attraverso melodie e testi mai dimenticati, ma che meritano di essere riscoperti.
Queste perle musicali, raccontano spesso storie profonde e universali, e rappresentano sfaccettature meno conosciute degli artisti di riferimento, al punto da vivere una vita propria. In ogni puntata scopriremo insieme un pezzo del passato che, per qualche motivo, ha saputo sfidare il tempo e trovare una sua dimensione nel presente.
Ritrovamenti: spazio a “Paura non ho” di Tiziano Ferro
Finito di scrivere nella Pasquetta del 2011 con il singolo senza tempo “Hai delle isole negli occhi”, a novembre di quell’anno Tiziano Ferro pubblicava il suo quinto album di inediti: “L’amore è una cosa semplice”. Interamente prodotto da Michele Canova Iorfida che ha curato per il cantautore tutta la produzione discograficha dei suoi primi 15 anni di carriera, il disco si è sempre presentato molto eterogeneo, passando dalle ballad pop al rhythm and blues, dall’elettronica allo swing e così via. Non bisogna comunque dimenticarsi del sapiente utilizzo della parola che predomina lo scandire dei tempi musicali, sperimentandosi in forme nuove o forse solo ritrovate con più maturità.
Certo, le radio qui avrebbero avuto l’imbarazzo della scelta, ma c’è un brano che più di tutti mi ha colpito e che io avrei caldamente consigliato per la rotazione. Per il suo valore umano, per la sua capacità di entrarti dentro, mica per altro. E poi la durata si aggira attorno ai tre minuti, nessuno avrebbe storto il naso. Una canzone struggente, di quelle che ti tolgono il fiato per quanto pregne di amore e dolore, di morte che diventa ricordo, quindi vita. Della vita di un soldato che “cantando se ne va”; il problema è che la guerra è ancora un tema troppo attuale, e questo testo continua a fare male se pensiamo a tutte quelle donne e quegli uomini costretti ad uccidersi nei troppi conflitti in corso nel mondo.
Vi sto parlando di “Paura non ho”. E l’autrice unica del pezzo è… Irene Grandi! Lei che non se l’è mai sentita di cantarlo; sarebbe curioso capirne il motivo ma tant’è. Insomma, Tiziano ha raccontato di esserne rimasto rapito dalla prima volta che lo ascoltò per caso nello studio d’incisione di Canova, ritrovato tra le varie demo non sviluppate e salvate negli hard disk. Sì, ne rimase incantato tanto da contattare immediatamente l’artista toscana per farsi concedere il permesso di prendersene cura. E a lui chi direbbe di no? Poi, diciamocelo, con la personalità da vendere che ha e la stima che si è guadagnato fra i colleghi, italiani e non, nessuno rinuncerebbe più alla sua voce.
“Paura non ho” era rimasto per circa due anni totalmente inutilizzato, e adesso comunque resta uno dei brani meno conosciuti di quell’album, anche se, va sottolineato, quell’album fu il più acquistato in Italia tra il 2011 e il 2012; in un anno e qualche settimana arrivò ad oltrepassare le 360.000 copie vendute. Nonostante ciò ritengo che il brano avrebbe dovuto brillare di luce propria con il supporto dei media, in radio e in TV, e sono persino convinto che poco spazio si sia dato all’importanza di Irene Grandi come autrice. Scrivere un pezzo potente come questo l’avrebbe già potuta consacrare fra le migliori penne del nostro panorama. Sarà per la scarsa considerazione della donna come autrice e come musicista – nel 2011 si parlava ancora troppo poco di questo tema – sarà che certe donne di talento che cantano e scrivono mmusica sembra vengano confinate apposta a semplici cantanti, e quando va bene a interpreti, sarà che il cantautorato ci piace vederlo maschio per antonomasia… metteteci dentro quello che volete, ma resta il dubbio che nel nostro Paese non ci sia ancora piena coscienza del valore culturale delle artiste. Eppure ce ne sono tante.
Quello che mi auguro per “Paura non ho” è che Tiziano Ferro torni a proporla nei suoi live, facendo riscoprire ai suoi fan la bellezza dell’eternità attraverso queste gemme un po’ nascoste del suo repertorio. E visto che Irene Grandi non ha mai esibito il pezzo da nessuna parte, men che meno in coppia con il collega, non sarebbe per nulla sgradito poterli vedere per la prima volta insieme sul palco a cantare. Dopo tutto lei in alcune occasioni si è pure complimentata con lui, e non si è affatto risparmiata.
Marco Zollo
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