A sei mesi dalla sessantottesima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo, il mistero continua ad avvolgere la kermesse musicale più nazional-popolare del nostro Paese.
Chi riceverà la pesante eredità di Carlo Conti non avrà di certo un compito facile, riuscire a equiparare al primo colpo i numeri di quest’ultimo memorabile triennio sarà un’ardua impresa. I dati, in termini di share, parlano chiaro: senza aver in alcun modo intaccato o trascurato la qualità della proposta musicale, infatti, il conduttore toscano è riuscito a riportare in gara artisti del calibro di Fiorella Mannoia, Nek, Enrico Ruggeri, Raf, Patty Pravo e gli Stadio, oltre a vincere le scommesse rappresentate da giovani come Il Volo, Francesca Michielin, Ermal Meta e Francesco Gabbani.
Dopo la nomina del nuovo direttore generale Mario Orfeo, in Rai sono giorni di trattative per cercare il giusto nome in grado di proseguire il trend positivo delle ultime edizioni. Salvo clamorose sorprese, è molto probabile che dietro la macchina organizzativa di Sanremo 2018 ci sia una squadra capitanata da un direttore artistico e da un gruppo di presentatori. Tanti i nomi dei papabili conduttori che circolano da settimane sul web, da volti storici della tv pubblica come Amadeus e Fabrizio Frizzi a personaggi “presi in prestito” dalla concorrenza come Paolo Bonolis e Maria De Filippi, passando per l’ipotetico e assai gradito ritorno di Pippo Baudo (auspicato anche dai giornalisti Maurizio Scandurra e Lele Boccardo), che batterebbe se stesso conducendo il suo quattordicesimo Festival, fino al guizzo internazionale rappresentato da Mika, che ha però più volte smentito questa ipotesi. Insomma, nulla di certo.
Voci di corridoio, invece, confermano sia stato già trovato un accordo con il direttore artistico, cioè colui che si occuperà di selezionale il cast dei cantanti in gara, dei conduttori e degli ospiti della manifestazione. Molto probabilmente il nome di Mister X verrà svelato solo dopo l’estate, ma pare sia già a lavoro per cercare le giuste canzoni che, nonostante tutto, rappresentano da sempre il nucleo e l’anima dell’intera rassegna. Nelle sue mani il destino di numerosi artisti, dalle sue decisioni dipenderanno le sorti discografiche di talenti emergenti e il rilancio di numerose e carriere.
Tre le ipotesi più accreditate per il ruolo di direttore artistico: la conferma di Carlo Conti, che seguirebbe per la prima volta lo spettacolo da dietro le quinte proseguendo l’ottimo lavoro di selezione svolto dal 2015 ad oggi; il ritorno di Gianmarco Mazzi, organizzatore di ben sette edizioni dal 2005 al 2012, e di Fabio Fazio, reduce dal recente passaggio dalla terza alla prima rete della Rai.
Il dovere del direttore artistico sarà quello di creare un cast eterogeneo che accontenti ogni tipo di pubblico, dai beniamini dei giovanissimi ai cosiddetti big che, in seguito alle clamorose eliminazioni dell’ultima edizione (ricordiamo Ron, Al Bano Carrisi e Gigi D’Alessio), potrebbero disertare in massa l’appuntamento a meno che non si trovi un regolamento che garantisca loro maggiori tutele. Compito dell’organizzazione sarà quello di perfezionare il regolamento e il sistema di votazione, bilanciando le giurie con il televoto da casa, suggerendo magari un modello ai nostri cari politici che da anni cercano la giusta formula per una perfetta legge elettorale.
Nico Donvito
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