L’analisi di quelle che potrebbero essere le principali novità del regolamento della prossima edizione della kermesse. Addio alla categoria Nuove Proposte?
Dopo aver rimesso la musica al centro, pare che l’obiettivo primario del “dittatore artistico”, come lui stesso si è ironicamente più volte definito, sia quello di dare maggiore attenzione ai giovani e alle cosiddette nuove leve. Si, ma come? Eliminando la categoria Nuove Proposte. Avete capito bene, potrebbe sembrare un paradosso, ma riflettendoci l’analisi non è del tutto sbagliata. Sono anni che i giovani a Sanremo vengono inevitabilmenre oscurati dai big, è normale che l’attenzione dei media e del pubblico non possa essere la stessa. Ecco che arriva il colpo di genio: organizzare un contest equivalente in due serate, in onda il prossimo 13 e 14 dicembre, in cui si darà vita ad una vera e propria gara di venti artisti, dieci per ogni puntata, nella quale verranno decretati solamente due vincitori che accederanno di diritto al Festival di Sanremo 2019.
Un concorso, che nasce dalle ceneri di Sarà Sanremo e Sanremo Famosi, tutte realtà che hanno preso spunto da Sanremo Giovani, che per l’occasione torna a chiamarsi come in origine, proprio come la manifestazione ideata da Pippo Baudo nel 1993, che ha visto partecipare negli anni alcuni dei protagonisti della nostra canzone italiana: da Andrea Bocelli a Giorgia, passando per Irene Grandi, Daniele Silvestri, Gianluca Grignani, Carmen Consoli, Alex Baroni, Niccolò Fabi, Max Gazzè, Alex Britti e Dolcenera, fino ai più recenti Francesco Gabbani, Ermal Meta, Irama e Ultimo, figli dell’era 2.0.
Un festival di baudiana e aragozziniana memoria, dunque, quello che si sta tentando di costruire per il prossimo febbraio. Claudio Baglioni è consapevole di essere arrivato ad un punto di rottura e che l’unico modo per ridare splendore all’intera macchina organizzativa della manifestazione è mischiare le carte in tavola, attingendo dal giardino dei gloriosi anni ’90 per ridare davvero centralità alla musica e a un settore discografico che negli ultimi anni pare essere uscito dalla crisi, ma che fatica a portare avanti la propria identità e ad avere una certa continuità. Il talento c’è, basta trovare il giusto modo per farlo emergere al meglio. Se i dati auditel nel 2018 hanno premiato le scelte artistiche, i risultati di vendita dei dischi dei cantanti della passata edizione sono stati al di sotto delle aspettative, per questo è necessario apportare modifiche al regolamento, per snellire e ravvivare il tutto. In attesa di conferme ufficiali, pare che la volontà dell’organizzazione sia quella di non volersi ripetere, un po’ come Paganini. E se le innovazioni non fossero finite qui? E sottolineo se…
Nico Donvito
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