Precedenti al Festival, giudizi della stampa, quote dei bookmakers, album, tracklist, autori e testo del brano
PARTECIPAZIONI A SANREMO:
Quinta partecipazione al Festival di Sanremo per Simone Cisticchi che, finora, vanta come massimo piazzamento un primo posto alla kermesse ligure. L’esordio avviene nel 2006 quando gareggia nella sezione Giovani con il brano Che bella gente arrivando alla posizione numero 2 alle spalle di Riccardo Maffoni. Nel 2007, l’anno successivo, torna in scena tra i Campioni con Ti regalerò una rosa che conquista la vittoria.
Una nuova partecipazione alla gara canora arriva nel Festival di Antonella Clerici, nel 2010, con il brano Meno male con cui conquista la settimana piazza finale. Torna, poi, in gara nel 2013 quando a condurre c’è Fabio Fazio e dove propone La prima volta (che sono morto) e Mi manchi cui si piazzò all’11° posto.
IL BRANO:
Per la sua nuova partecipazione alla kermesse ligure Simone Cristicchi punta nuovamente su un brano co-scritto da lui intitolato Abbi cura di me, che vede le partecipazioni anche di Nicola Brunialti e Gabriele Ortenzi.
COME NE PARLA LA STAMPA:
“Simone Cristicchi canta “Abbi cura di me”. Mette in scena la sua esperienza teatrale per raccontare “il tempo che ti cambia fuori e dentro” complice un’apertura orchestrale spettacolare” [Carmen Guadalaxara, Il Tempo]
“dalla teatralità marcata e appassionata di Simone Cristicchi” [Gino Castaldo, La Repubblica]
“Una preghiera alla quale, da parte di Simone, ci saremmo aspettati di più. Cristicchi però non fa sconti: prenderlo o lasciarlo. Ecco, questa volta sul prenderlo la vedo difficile” [Luca Dondoni, La Stampa]
“Gioca fuori partita. Cristicchi è Cristicchi, immediatamente riconoscibile e personale” [Paolo Giordano, Il giornale]
“Cristicchi sa scrivere assai bene, ma se questa la mettono dopo le 23 mia nonna va in catalessi e si sveglia a Pasquetta. Bravo è bravo, per carità, ma sembra «Cristicchi che canta Ultimo che canta Cristicchi che canta Ultimo». «Ti immagini se cominciassimo a volare». Anche no” [Libero]
“Testo pregno di parole, molto (troppo) spoken: Cristicchi comincia a cantare dopo 31 righe di strofa! Nononostante gli echi di Battiato, neanche il ritornello è particolarmente spumeggiante” [Raffaella Serini, Vanity Fair]
“Simone Cristicchi mette teatralità e fragilità in «Abbi cura di me»” [Andrea Laffranchi, Corriere della Sera]
“Non per tutti. Riporta a quello che per tanti è la canzone. Molta orchestra, testo studiato in ogni suo verso. Riconcilia con la musica della tradizione” [Christian Pradelli, Mitomorrow]
“se ti chiedi che cos’è una poesia. O saper usare le parole. Al dettaglio. Piaciuta che ho quasi pianto, mentre l’avambraccio si riempiva di brividi” [Silvia Gianatti]
“Il suo era uno dei ritorni più attesi del Sanremo 2019. Non delude le aspettative Simone Cristicchi, che canta Abbi cura di me. Una lettera, un “manuale di istruzioni” alla vita, una lettera d’amore, non necessariamente indirizzata alla propria donna. Ma anche a un figlio, a un amico, a un affetto. «Abbracciami se avrò paura di cadere / Che siamo in equilibrio sulla parola insieme». Nella serata dei duetti canterà con Ermal Meta” [Laura Berlinghieri, Amica]
“Molti di noi pensano che Cristicchi sia una perla rara. Il pezzo, nonostante sia molto poetico e ricco di sentimento, è troppo simile al mondo di Ti regalerò una rosa. Un senso di déjà vu aleggia per tutto l’ascolto della canzone dall’arrangiamento essenziale. C’è bisogno di gente come Cristicchi, ma forse ci si aspettava qualcosa di più” [Rolling Stone]
“Simone Cristicchi torna con un brano forte, intimo, ma allo stesso tempo intenso. La prima strofa è quasi recitata e l’arrangiamento è minimale per tutto il brano. Una poesia in musica supprtata da un arrangiamento semplice, in cui pianoforte e archi non distraggono l’ascoltatore dalla profondità di un testo d’amore scritto in maniera magistrale. Nella seconda strofa si fa spazio la ritmica, quasi come stesse dettando il passo. “Tu non cercare la felicità semmai proteggila.”” [Simone Zani, All Music Italia]
“Cristicchi da tempo si dedica al teatro. E la canzone sembra volerlo sottolineare con un incedere parlato che Simone tiene su con maestria. Poi arriva il ritornello, apparentemente stentato, ma in realtà perfettamente in equilibrio sulle emozioni. Ecco, questa è una bella canzone. Bravo” [Michele Monina, Optima Italia]
“Talkin’ panteista e francescano, buonista e lennoniano. Tante parole, forse troppe per essere messe in canzone. Frase clou: «Perdona chi ti ha ferito, abbraccialo adesso»” [Federico Vacalebre, Il Mattino]
“È una preghiera laica “Abbi cura di me”, canzone con cui Simone Cristicchi cerca il bis di “Ti regalerò una rosa”, quando vinse Sanremo 2007. «Nei versi della canzone, ricorre il tema millenario dell’accettazione, della fiducia, dell’abbandonarsi all’altro da sé, che sia esso un compagno, un padre, una madre, un figlio o Dio – racconta l’autore romano – Nelle mie intenzioni, questo brano vuole essere una preghiera d’amore universale, una dichiarazione di fragilità, una disarmante richiesta d’aiuto». Il brano è un avvolgente, toccante e poetico bolero dall’epico finale orchestrale di grande effetto” [Giuseppe Attardi, Pickline]
“Con Simone è arrivata la prima lacrima: “Il tempo ti cambia fuori, dentro ti cambia l’amore”. Manuale di psicologia applicata alla vita e un’apertura orchestrale commovente verso la fine. Cristicchi guarda negli occhi le canzoni e le fa entrare nell’anima. Curativa” [Paola Gallo, Onde Funky]
“Pianoforte, a tratti un violino, il brano di Simone Cristicchi è intenso, senza ritornello. Anche qui, come nel testo di Arisa, in ballo c’è il senso della vita: “Non esiste un altro giorno che sia uguale a ieri. Tu allora vivilo adesso, come se fosse l’ultimo”. Un po’ “over” come stile, ma va bene così” [Angelica D’Errico, Unione Sarda]
VOTO MEDIO DELLA CRITICA:
7.13/10 (4° posizione generale)
QUOTE SNAI:
20.00 (13° posizione generale)
OSPITE DUETTANTE:
Ermal Meta
IL NUOVO ALBUM:
Uscirà per Sony Music il prossimo 8 febbraio Abbi cura di me, il nuovo album di Simone Cristicchi, il quinto della sua carriera discografica e che costituirà uno special best of con alcuni contenuti inediti.
Tracklist:
- Abbi cura di me
- Lo chiederemo agli alberi
- Ti regalerò una rosa
- Studentessa universitaria
- L’ultimo valzer
- La vita all’incontrario
- La prima volta (che sono morto)
- Meno male
- Vorrei cantare come Biagio
- La cosa più bella del mondo
- Laura
- Magazzino 18
- Angelo custode
- L’Italia di Piero
- Fabbricante di canzoni
- I matti de Roma
- Genova brucia
- Che bella gente
- Cellulare e carta sim
- Mi manchi
- Insegnami
TESTO DEL BRANO:
ABBI CURA DI ME
di Simone Cristicchi, Nicola Brunialti, Gabriele Ortenzi
Edizioni Dueffel Music – Roma
Adesso chiudi dolcemente gli occhi e stammi ad ascoltare
Sono solo quattro accordi ed un pugno di parole
Più che perle di saggezza sono sassi di miniera
Che ho scavato a fondo a mani nude in una vita intera
Non cercare un senso a tutto perché tutto ha senso
Anche in un chicco di grano si nasconde l’universo
Perché la natura è un libro di parole misteriose
Dove niente è più grande delle piccole cose
È il fiore tra l’asfalto lo spettacolo del firmamento
È l’orchestra delle foglie che vibrano al vento
È la legna che brucia che scalda e torna cenere
La vita è l’unico miracolo a cui non puoi non credere
Perché tutto è un miracolo tutto quello che vedi
E non esiste un altro giorno che sia uguale a ieri
Tu allora vivilo adesso come se fosse l’ultimo
E dai valore ad ogni singolo attimo
Ti immagini se cominciassimo a volare
Tra le montagne e il mare
Dimmi dove vorresti andare
Abbracciami se avrò paura di cadere
Che siamo in equilibrio
Sulla parola insieme
Abbi cura di me
Abbi cura di me
Il tempo ti cambia fuori, l’amore ti cambia dentro
Basta mettersi al fianco invece di stare al centro
L’amore è l’unica strada, è l’unico motore
È la scintilla divina che custodisci nel cuore
Tu non cercare la felicità semmai proteggila
È solo luce che brilla sull’altra faccia di una lacrima
È una manciata di semi che lasci alle spalle
Come crisalidi che diventeranno farfalle
Ognuno combatte la propria battaglia
Tu arrenditi a tutto, non giudicare chi sbaglia
Perdona chi ti ha ferito, abbraccialo adesso
Perché l’impresa più grande è perdonare se stesso
Attraversa il tuo dolore arrivaci fino in fondo
Anche se sarà pesante come sollevare il mondo
E ti accorgerai che il tunnel è soltanto un ponte
E ti basta solo un passo per andare oltre
Ti immagini se cominciassimo a volare
Tra le montagne e il mare
Dimmi dove vorresti andare
Abbracciami se avrai paura di cadere
Che nonostante tutto
Noi siamo ancora insieme
Abbi cura di me qualunque strada sceglierai, amore
Abbi cura di me
Abbi cura di me
Che tutto è così fragile
Adesso apri lentamente gli occhi e stammi vicino
Perché mi trema la voce come se fossi un bambino
Ma fino all’ultimo giorno in cui potrò respirare
Tu stringimi forte e non lasciarmi andare.
Abbi cura di me.
Ilario Luisetto
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