,L’artista bresciano si prepara al suo nono Festival di Sanremo, presentando la sua “Quando trovo te“
Un modo per ricominciare a tornare familiarizzare con una parvenza di normalità, questo lo spirito con cui Francesco Renga si appresta a calcare per la nona volta il Festival di Sanremo, l’ottava da solista se non consideriamo il debutto avvenuto esattamente trent’anni fa con i Timoria. Memorabile la vittoria del 2005 con “Angelo”, ma senza dimenticare altre canzoni ed episodi importanti come “Tracce di te”, “La tua bellezza” e “Vivendo adesso”, canzoni che sono entrate a far parte in pianta stabile nel suo ricco e variegato repertorio.
A due anni di distanza dall’ultima partecipazione, il cantautore bresciano torna in riviera con “Quando trovo te”, composto insieme a Roberto Casalino e Dario Faini, brano che esplora il concetto di “oblio salvifico”, il momento in cui un ricordo felice ci salva la giornata e, in alcuni casi, anche la vita: «Ho cominciato a maturare l’idea di questa canzone durante il primo lockdown, avevo appena traslocato, così mi sono ritrovato a riempire il tempo svuotando scatoloni per fare ordine. A loro interno ho trovano tutti i miei ricordi, i miei vecchi diari, le fotografie. Insomma, da lì è partito questo viaggio».
«Qualche mese dopo, mi sono ritrovato in studio a Milano con Dario Faini e Roberto Casalino. Nel giro di poche ore è nata “Quando trovo te”, che col tempo è stata poi modificata e messa a punto. L’incipit è partito da quella sensazione provata poco prima, che mi ha fatto capire quanto possa essere benefica l’esplosione di un ricordo, che sale dall’anima e ti porta ad una normalità che molto spesso si avvicina alla felicità. Una canzone che parla delle piccole cose di ogni giorno, quelle che ci salvano la vita».
Francesco Renga partecipa per la prima volta con un brano che si discosta dal concetto di ballad tradizionale, tornando in riviera con una consapevolezza nuova: «Essere a Sanremo non ha mai avuto per me un valore più profondo, sono felice di far parte del cast di quest’anno, perchè assume un significato importante di rinascita. Ricominciare finalmente a cantare, ripartire insieme a tutto il Paese. Un segnale di speranza affinché questo incubo possa finire il prima possibile».
«Ho esordito al Festival trent’anni fa, avevo ventidue anni, l’età di molti ragazzi che oggi debuttano in gara. Mi diverte tantissimo questa cosa, sono molto contento ed è il segno del cambio di passo che Sanremo ha avuto in tempi recenti. Cantare sul palcoscenico senza pubblico è molto limitante, perchè il feedback del pubblico è necessario, soprattutto all’Ariston, per cui sarà una specie di anomalia quest’anno. Credo che il significato umano e artistico di questa edizione, la scopriremo nel corso delle serate» conclude l’artista nel corso della consueta presentazione stampa virtuale del brano.
© foto di Toni Thorimbert
Nico Donvito
Ultimi post di Nico Donvito (vedi tutti)
- È giunta mezzanotte, i singoli in uscita venerdì 22 novembre: da Enrico Nigiotti a Jovanotti - 22 Novembre 2024
- X Factor 2024, le pagelle degli inediti proposti giovedì 21 novembre - 21 Novembre 2024
- Il Sanremo che verrà, Carlo Conti: “Il resto è fumo, le canzoni sono l’arrosto” - 21 Novembre 2024
- Negramaro: guida all’ascolto di “Free Love”, istruzioni per l’uso - 21 Novembre 2024
- Sanremo 2025, Carlo Conti anticipa l’annuncio dei big al 1° dicembre - 21 Novembre 2024