giovedì 21 Novembre 2024

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Sanremo 2022, le pagelle della prima serata

Diamo i voti in diretta a tutte le esibizioni della prima serata del Festival di Sanremo 2022

E’ arrivato il momento. Si alza il sipario sul Festival di Sanremo 2022! In questa prima serata scopriremo le canzoni di 12 artisti in gara (qui la scaletta con l’ordine di uscita) e spezzeremo il ritmo della gara con tanti attesissimi ospiti (qui per scoprirli tutti). Noi e le nostre pagelle in diretta, però, ci siamo, come sempre!

Achille Lauro – Domenica

Quarto Festival consecutivo per Achille Lauro che dopo aver sconvolto con le sue trovate sceniche e musicali e aver conquistato il palco come superospite torna in gara con un brano dal poco brio. Il coro gospel aiuta la canzone a supportarsi da sè ma, in realtà, convince poco e risulta fin troppo lenta nel mordente. Ad un primo ascolto le idee sembrano latitare. VOTO: 5++

Yuman – Ora e qui

Il soul in italiano e in Italia è sempre affare difficile. Yuman ha la voce giusta per reggerne il peso e l’orchestra facilita il compito di portare a termine con qualità il brano. La vocalità ed il suono sono di assoluta qualità, si perde un po’ il valore del testo su cui l’attenzione si perde. E’ un peccato perchè alla fine non rimane un qualcosa di permanente e di incisivo come, forse, avrebbe avuto bisogno per rimanere nella testa di un pubblico che ha bisogno di conoscerlo. VOTO: 6.5

Noemi – Ti amo non lo so dire

E’ una Noemi nuova e diversa anche rispetto a quella di Glicine. La cosa più evidente è la scrittura di Alessandro Mahmood che rende il fraseggio veloce e serrato. Sul finale anche il graffiato della rossa romana si fa sentire e allora il pezzo prende il volo. Attenzione perché questo ritornello, ad ora, è il più incisivo e il più radio-friendly. La leonessa è qui per conquistare ancor più successo e il pezzo è quello giusto. VOTO: 7.5

Gianni Morandi – Apri tutte le porte

Scende le scale quasi correndo per testimoniare la sua felicità di essere in questo Sanremo. Il pubblico lo celebra dimostrando l’affetto del pubblico italiano per questo grande artista nostrano. La scrittura di Jovanotti è sicuramente un altro punto a favore di questo ritorno ma la canzone, come già accaduto per l’estiva “L’allegria”, si rivela un po’ più debole del dovuto soprattutto nella scrittura del ritornello. Gianni Morandi ci mette tutta la sua positività, canta sempre con precisione e dimostra il suo entusiasmo ma il risultato è un po’ sottotono. VOTO: 5+

La Rappresentante di Lista – Ciao ciao

Si giocano la carta dell’ironia (non scontata o prevedibile) e di un cantato più leggero che guarda anche alla dimensione radiofonica e martellante. Rispetto alla scorsa edizione questa volta Veronica e Dario puntano a stupire anche con l’eccesso e con un ritornello che sarà tra i più canticchiati e suonati dalle radio. Malgrado tutto, però, il brano non è così scontato o facile all’ascolto: servirà tempo per accoglierne totalmente le potenzialità. VOTO: 7.5

Michele Bravi – Inverno dei fiori

Sempre profondo ed intenso il bravo Michele che canta con personalità un qualcosa che avverte e sente per davvero. Il testo è il migliore del lotto fino ad ora ma l’arrangiamento si mantiene fin troppo statico e dinamicamente lineare per riuscire a portare la canzone su livelli emotivi importanti. Viene a mancare la cosiddetta spallata sonora (e di conseguentemente emotiva) che, ahimè, sarebbe risultata vincente per una canzone perfetta per il suo interprete. VOTO: 7.5

Massimo Ranieri – Lettera di là dal mare

E’ un Massimo Ranieri classico, teatrale ed intenso come nella sua miglior tradizione. A questo si unisce un testo poetico e profondamente narrativo di un Fabio Ilacqua sempre ispiratissimo. Piace tantissimo l’apertura dell’inciso che, all’improvviso, acquista di volume e forza. L’arrangiamento si apre anche alla componente ritmica risultando anche più attuale e spendibile di quanto ci si sarebbe potuti aspettare. E niente, questa è classe e maestosità malgrado qualche tintinnio vocale. VOTO: 8

Mahmood e Blanco – Brividi

Anche due dei campioni del ritmo urbano puntano, per questo Sanremo, su di un pezzo classico, intenso e struggente da dedicare all’amore. Le due voci si uniscono con capacità creando un mix piacevole e funzionale anche sul piano della resa scenica in cui Blanco pare più a proprio agio di Mahmood. Il pubblico li acclama già e la vittoria è alla loro portata anche se, forse, è più il pacchetto che funziona che la canzone in sè. VOTO: 7/8

Ana Mena – Diecimila volte

Ritmi spagnoleggianti ed una fisarmonica accompagnano la star iberica che canta con dolcezza e sensualità la sua proposta che porta forte il marchio di Rocco Hunt nella scrittura. Lei canta bene ed è dolce ma la canzone non può andar oltre all’idea di essere leggera, disimpegnata e “soleggiante”. Un po’ d’estate si affaccia all’Ariston anche se non è esattamente uno dei tormentoni che ha più volte proposto nelle ultime estati italiane. VOTO: 5

Rkomi – Insuperabile

Non porta il meglio di sè all’Ariston Rkomi che comunque supera agilmente lo scoglio dell’esibizione live (pur dotandosi anche dell’autotune). La componente orchestrale probabilmente non è ciò che aiuta questo suo genere ma c’è da scommettere che in radio e nelle vendite dirà la sua con forza. Probabilmente, però, il palco dell’Ariston non è la sua dimensione migliore e viene da chiedersi il perchè della scelta di presenziare in quest’occasione. VOTO: 5.5

Dargen d’Amico – Dove si balla

Vuole far ballare anche il buon Dargen d’Amico con un pezzo che cita apertamente la musica dance e che sfrutta fin dall’apertura il contributo decisivo della batteria e delle doppie voci dal coro. Il pezzo più debole della canzone è la parte iniziale dello special che rallenta il tutto salvo poi ricercare l’effetto coro facile con un ta-ta-ta-ra che farà certamente “vittime” le radio. Piacerà a chi cerca qualcosa di facile e orecchiabile. VOTO: 6

Giusy Ferreri – Miele

Parte con un megafono e poi si appoggia a continue doppie voci con cui il cantato di Giusy a tratti si confonde non sposandosi alla perfezione. C’è un po’ di aria latina,  e mediterranea nel suono e nell’orchestrazione che, sicuramente, è la componente che maggiormente stupisce. La resa live della Ferreri non è il suo forte ma la canzone manca della zampata giusta per graffiare, entrare nel vivo e convincere. Probabilmente nell’incisione acquisterà di forza. VOTO: 7-

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.