giovedì 21 Novembre 2024

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“Tropea”, il personale tormentone d’autore di Scarda – RECENSIONE

La proposta estiva del talentuoso cantautore calabrese, tra ritmo e un’ormai consolidata poetica

Si intitola “Tropea” il nuovo singolo di Domenico Scardamaglio, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Scarda (qui la nostra recente intervista), artista classe ’86 che ha avuto modo di farsi notare per la sua cifra stilistica fuori dagli schemi e una linea compositiva fuori dall’ordinario. Nei suoi pezzi racconta il mondo che lo ricorda con la meticolosità innata in qualsivoglia appassionato narratore, passando abilmente da un argomento all’altro, pur mantenendo una certa riconoscibilità a livello di scrittura. In questo brano fotografa con leggerezza la tematica dell’incontro d’estate, scavando nel profondo di relazioni che, viste da fuori, potrebbero sembrare di poco conto, poiché destinate a non durare nel tempo. “Cosa importa il resto se ci siamo adesso” recita il testo, ponendo l’accento sull’importanza di ogni singolo attimo, destinato a restare per sempre nell’eternità di un momento, “senza avere l’ansia di perderci, solo la certezza di averci”.

Un tema piuttosto comune, chi di noi non ha provato almeno una volta nella vita il timore che un legame possa sciogliersi da un momento all’altro? Soprattutto durante la stagione estiva, quando le alte temperature rendono tutto più veloce e facilmente evaporabile. In tal senso, “Tropea” è un brano che invita a riflettere, nonostante l’apparente mood leggero e spensierato, un sound inedito per Scarda, che abbraccia per la prima volta sonorità ballabili, caraibiche, sensuali e decisamente ritmate. Il risultato? Un giusto compromesso tra quello che è il concetto globale di “tormentone” e la canzone d’autore. Non lasciatevi ingannare da qualche “oh oh oh oh oh”, questo è un pezzo di rara bellezza perché, seppur il titolo possa trarre in inganno, non racconta di cocktail sorseggiati in riva al mare o di feste sulla playa, bensì di qualcosa in cui tutti ci possiamo immedesimare, astemi e non.

Tropea | Audio

Tropea | Testo

Resterà in una conchiglia
il suono di questo momento
senti il mare che bisbiglia
resteremo frasi nel vento

Cosa importa il resto se ci siamo adesso
solo il tempo di un errore
se è l’ultima notte stringimi più forte
sarà bello anche il dolore

Quando oh oh oh
guarderai il paesaggio
lungo tutto il viaggio
oh oh oh
con la malinconia
di chi se ne va via

Senza avere l’ansia di perderci
solo la certezza di averci
senza avere voglia di illuderci
ci diremo arrivederci

C’è il colore di ogni raggio
sulla pelle che accarezzo
la musica del villaggio
è finita già da un pezzo
cosa vuoi che abbia
saremo la sabbia
che ci cade dai vestiti
ci staremo addosso
senza alcun rimorso
o resteremo puliti

Quando oh oh oh
guarderai il paesaggio
lungo tutto il viaggio
oh oh oh
con la malinconia
di chi se ne va via

Senza avere l’ansia di perderci
solo la certezza di averci
senza avere voglia di illuderci
ci diremo arrivederci

Mille luci da lontano
che si specchiano nel mare
quando tornerai lontano
ci potremo ricordare

Non per quello che fa male
non avremo il tempo di farlo arrivare
non farà male come fa l’amo…
oh oh oh, oh oh oh oh oh
oh oh oh, oh oh oh oh oh
oh oh oh, oh oh oh oh oh
oh oh oh, oh oh oh oh oh

Senza avere l’ansia di perderci
solo la certezza di averci
senza avere voglia di illuderci
ci diremo arrivederci
oh oh oh, oh oh oh oh oh
oh oh oh, oh oh oh oh oh
oh oh oh, oh oh oh oh oh
oh oh oh, oh oh oh…

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.