Solchi, parliamo de “Il corpo umano” di Jovanotti

Solchi - Il corpo umano Jovanotti

Il fascino del vinile, tra scoperte e riscoperte musicali: parliamo de “Il corpo umano” di Jovanotti. A cura di Marco Baroni

In un’era digitale, dove tutto è a portata di clic, il vinile resiste come un simbolo di autenticità, passione per la musica e rimane un oggetto prezioso, capace di raccontare storie attraverso i suoi solchi incisi.

In questa rubrica, Marco Baroni ci guiderà in un viaggio attraverso i solchi di vinili che hanno fatto la storia, esplorando non solo i classici intramontabili, ma anche le gemme nascoste ec he meritano un posto d’onore nelle collezioni degli appassionati.

Ogni settimana, esploreremo insieme dischi leggendari che hanno segnato la musica italiana, tra rarità dimenticate e indiscussi capolavori, riscoprendo il piacere di un ascolto autentico e senza tempo. “Solchi” è il luogo dove la musica torna a vibrare in tutta la sua purezza.

Il nostro viaggio prosegue con “Il corpo umano” di Jovanotti, pubblicato da Universal nel 2025.

Solchi, parliamo de “Il corpo umano” di Jovanotti

Lorenzo Cherubini ritorna sul mercato e nel cuore dei fan con un disco che si distacca per bellezza dagli ultimi lavori. Abbandonata la forma canzone solare e disegnata apposta per ballare senza troppi pensieri, finalmente Jovanotti con questo nuovo “Il corpo umano”, rievoca sensazioni splendide sopite dai tempi di “Safari” e “Ora”. Sempre attraverso le canzoni.

L’incidente che gli è costato mesi e mesi di riabilitazione probabilmente ha accentuato questo flusso compositivo, ed è così che arriva la sognante “Montecristo”, la seguente “Fuorionda”, e la prima grande ballata “Un mondo a parte”, destinata a restare nel tempo. “La mia gente” sprona le coscienze con il suo ritmo trascinante, …conosco il sapore della polvere, non si scorda facilmente… un brano di sana rivalsa.

Dardust e Federico Nardelli si alternano alle produzioni di questo lavoro. Lorenzo scrive da solo tutte le canzoni, firme dei producer a parte. “Le foglie di te” con il suo immaginario diretto e il suo tempo sincopato ci parla d’amore. Si torna all’emozione “Grande da paura” con gli archi che ci avvolgono in questa canzone intimista e riflessiva. Si canta ancora d’amore in “Innamorati e liberi” tra fiati e cori femminili.

Ancora degne di nota, “L’aeroplano” nel racconto di un volo che potrebbe essere quello della nostra vita, “La grande emozione” ci porta al punto focale della vita dell’artista, raccontata straordinariamente. Meravigliosa. Si chiude con “Celentano”, marchio di fabbrica come la Ferrari per un italiano nel mondo, e il fiume di parole che descrivono i nostri organi, uni per uno o quasi. Bravo Jovanotti, e soprattutto ben tornato. 

Scritto da Marco Baroni
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