lunedì 21 Ottobre 2024

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Solchi, parliamo di “Il bosco delle fragole” di Tricarico

Il fascino del vinile, tra scoperte e riscoperte musicali. A cura di Marco Baroni

In un’era digitale, dove tutto è a portata di clic, il vinile resiste come un simbolo di autenticità, passione per la musica e rimane un oggetto prezioso, capace di raccontare storie attraverso i suoi solchi incisi.

In questa rubrica, Marco Baroni ci guiderà in un viaggio attraverso i solchi di vinili che hanno fatto la storia, esplorando non solo i classici intramontabili, ma anche le gemme nascoste ec he meritano un posto d’onore nelle collezioni degli appassionati.

Ogni settimana, esploreremo insieme dischi leggendari che hanno segnato la musica italiana, tra rarità dimenticate e indiscussi capolavori, riscoprendo il piacere di un ascolto autentico e senza tempo. “Solchi” è il luogo dove la musica torna a vibrare in tutta la sua purezza.

Il nostro viaggio prosegue con “Il bosco delle fragole” di Tricarico, pubblicato da Sony Music nel 2009.

Solchi, parliamo di “Il bosco delle fragole” di Tricarico

Un giorno una coppia di amici mi regala questo cd. Conoscevo già Francesco Tricarico, avevo già avuto modo di amare la sua scrittura, avevo già visto un suo concerto, considerando il primo disco una sorta di UFO nella musica italiana, quello di “Buongiorno buongiorno io sono Francesco”, successo radiofonico e di vendite.

Tricarico dopo il secondo album “Frescobaldo nel recinto” riscosse una buona popolarità nel 2008 con “Vita tranquilla” a Sanremo, tratta da “Giglio”, disco bellissimo. Per questo “Il bosco delle fragole” tocca l’apice, emotivamente parlando, a livello di scrittura e di melodie, quindi CANZONI, ci tengo sempre a specificarlo.

“Apparenze” apre il disco e ci mette subito di fronte ad una realtà, quella di Tricarico, che non è la nostra, perchè lui è un genio. Poi arriva la sanremese “Il bosco delle fragole” (rimasta pressoché sconosciuta) che ci fa battere il piede, titolo dell’album. “Immaginai” racconta il bisogno d’amore di tutti, poi arriva la prima vera botta con “Amo”, il cantautore ama le cose materiali e non….perché non gli han mai chiesto niente…. splendido concetto sul dono dell’amore che si regala senza pretendere nulla in cambio. 10 e lode. “Un mondo fantastico” e “Punti di vista” alzano il tiro con i fiati e nel loro racconto tengono su l’asticella del contenuto artistico.

Altro capolavoro “Tre”, canzone d’amore d’altri tempi, con questo incedere sul pianoforte che fa emozionare, sembra di sentire lo stile di Sergio Endrigo, splendido. Altra perla quasi in chiusura è “Sole”, qui il confine tra poesia e canzone è praticamente sorpassato, frasi meravigliose si succedono tra poesia appunto e figure materiali, il racconto di una madre sofferente con una meticolosità nelle parole da considerare Tricarico come ho già detto, un genio. Canzone da brividi.

La domanda in chiusura è …conoscete un altro artista di questa visione, di questo spessore e di questa meraviglia? Non stiamo parlando di un cantante preciso vocalmente, e questo è già un (vecchio) tabù, non stiamo parlando di un adone, e nemmeno di un campione di empatia dato il carattere timido e introverso, qui c’è solo arte. E che arte!

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Marco Baroni

Marco Baroni nasce a Sassuolo (Mo) il 27 febbraio 1983. Fin dall'infanzia respira musica, prevalentemente influenzata dai vinili del padre, giornalista e appassionato di cantautori. Inizia la sua carriera nel 1999, nel 2007 partecipa al Festival di Sanremo tra le Nuove Proposte con il brano "L'immagine che ho di te". Vanta tre album in studio (l'ultimo "Luoghi comuni" pubblicato nel 2023) e diverse collaborazioni in veste di autore.