venerdì 11 Ottobre 2024

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“Tu sei l’amore di cui hai bisogno”, il manifesto dell’amor proprio made in Stadio – RECENSIONE

Tempo di nuova musica per la storica band emiliana capitanata da Gaetano Curreri

A tre anni e mezzo di distanza dalla vittoria del Festival di Sanremo con “Un giorno mi dirai”, gli Stadio riabbracciano il pubblico italiano con “Tu sei l’amore di cui hai bisogno”, singolo che anticipa l’uscita del loro prossimo album. Un ritorno molto atteso che non delude di certo le aspettative, in questa inedita formazione a tre composta dal bassista Roberto Drovandi, dal chitarrista Andrea Fornili e dall’insostituibile frontman Gaetano Curreri, autore del brano che è stato arrangiato e prodotto assieme a Celso Valli. In oltre quarant’anni di carriera il gruppo ha saputo creare un vero e proprio genere musicale, che potremmo definire come pop-rock d’autore, costruendo di anno in anno un repertorio di tutto rispetto, fatto di belle canzoni prima ancora che di successi commerciali.

Ritmo, groove e poesia, questi gli ingredienti principali di Tu sei l’amore di cui hai bisogno, una canzone che racconta il nobile sentimento per antonomasia, descrivendolo come linguaggio universale, partendo necessariamente dall’amor proprio, dal volersi bene e del prendersi cura di se stessi. Spesso e volentieri si ricercano negli altri le conferme alle nostre mancanze, stare insieme a qualcuno diventa un alibi per non stare soli, una motivazione per andare avanti, per non arrendersi allo scorrere del tempo. In tal senso, gli Stadio ci invitano a riflettere tornando a parlare di quel disperato bisogno d’amore che cantavano nel ’93, rivolgendosi ad una società che è completamente cambiata, ma che necessita la riscoperta di veri valori… tutti i santi giorni.

Tu sei l’amore di cui hai bisogno | Video

https://www.youtube.com/watch?v=btvsxNtpSRA

Tu sei l’amore di cui hai bisogno | Testo

L’amore di cui hai bisogno
è un linguaggio universale
l’amore di cui hai bisogno
non è un gesto dull’altare
l’amore di cui hai bisogno
non ha giustificazione
per questo amati
tu, tu

L’amore di cui hai bisogno
non ha tempo da aspettare
devi prendertene cura nel malinconico passare
l’amore di cui non hai bisogno tu
è solo un alibi

C’è chi usa il tuo cuore per esercitazione
in questa vita l’orgasmo è una benedizione
anche domenica
quell’amore di cui hai bisogno
tutti i santi giorni
perché l’amore di cui hai bisogno
è tutti i santi giorni
in questo nanananananana
balliamo nanananananana
da soli nanananananana
noi

L’amore di cui hai bisogno
è un meccanismo naturale
è come un flusso di energia dentro un cordone ombelicale
l’amore di cui hai bisogno
non ha giustificazione
adesso amati… tu, tu

C’è chi usa il tuo cuore solo per ambizione
in questo mondo di maschi l’uomo è in via di estinzione
Vero-Veronica
tu sei l’amore di cui hai bisogno
tutti i santi giorni
perché l’amore di cui hai bisogno
è tutti i santi giorni
senza andata né ritorno
tutti i santi giorni
di questo vivere al meglio

E non ti capisce mai nessuno
e qui nessuno è più capace di sbagliare
ed è più semplice complicare

In questo nanananananana
balliamo nanananananana
da soli nanananananana
noi

Tu sei l’amore di cui hai bisogno
tutti i santi giorni
senza andata né ritorno
tutti i santi giorni
in questo nanananananana
balliamo nanananananana
da soli nanananananana
noi

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.