venerdì 22 Novembre 2024

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The Kolors più Guè Pequeno, insieme si vola a “Los Angeles” – RECENSIONE

Stash e compagni protagonisti del nuovo singolo in duetto con il rapper milanese, intitolato “Los Angeles”

E’ in rotazione radiofonica a partire dallo scorso 4 ottobre “Los Angeles”, il nuovo singolo dei The Kolors, impreziosito dalla collaborazione con Guè Pequeno, un uomo chiamato featuring che, solo in questo 2019, ha già collezionato duetti con Lazza, Miss Keta, Elettra Lamborghini e Gigi D’Alessio, contendendosi lo scettro di “mister prezzemolino”. Il brano rappresenta il quarto tassello in italiano per la band capitanata da Stash, seguendo i positivi riscontri ottenuto con la sanremese Frida (mai, mai, mai), l’estiva Come le onde e l’ultra-radiofonica Pensare male in coppia con Elodie.

Sound internazionale condito con l’armonia melodica della lingua italiana, questi i principali ingredienti di Los Angeles, atmosfere a cavallo tra anni ’70 e ’80 si fondono a sapori più contemporanei tipici della west coast, il tutto condito dall’innesto simil-rap di Pequeno che, forse per la prima volta, si mostra meno Guè del solito, adattandosi alle sonorità e lanciandosi verso un flow più cantato.

Il risultato è assai convincente, forse meno travolgere del precedente singolo, ma sicuramente valido e da apprezzare perché, pur strizzando l’occhio all’attualità musicale, riporta al centro dell’attenzione suoni e intenzioni che sembravano essersi assopite nel marasma di ripetizioni che caratterizzano e indeboliscono l’attuale scenario discografico.

Ennesima buona prova per i The Kolors, per nulla scalfiti dal passaggio all’italiano, semmai rafforzati in termini di originalità, visto e considerato che in inglese i paragoni e riferimenti ad altre realtà musicali si sprecano, mentre nella nostra lingua trovano una più giusta collocazione perché incarnano qualcosa di unico e centrato che, onestamente, un po’ ci mancava.

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Los Angeles | Video

Los Angeles | Testo

Sembra che parlo con il muro
facciamo a gara a chi è più duro
mi serve stare lontano
lontano da te
si te ne ho dette di cazzate
diglielo pure alle tue amiche
quelle che fanno paura
paura anche a te

E la sigaretta vorrei non finisse più
quante notti in bianco dentro a un calice
forse non ci andremo più
io e te a Los Angeles
sai quando ridi ma in realtà
vorresti piangere
l’ultimo drink e torno a casa
senza te

Su questo aeroplano
dall’alto Milano
è così piccola e bella
che mi ricorda te
è come se fosse sul palmo della mia mano
ma se lo stringo ho soltanto un drink vuoto e cenere
dici che sono bravo solo quando dormo
un altro euro un altro giorno
colpa di quello che mi gira attorno
sono rimasto sottofondo
senza senno, senza sonno
LA, sto volando posto 1A
con lei, tu rimani con qualcuno là
ok, c’est la vie, la mia vita
brucia in fretta come una siga

E la sigaretta vorrei non finisse più
quante notti in bianco dentro a un calice
forse non ci andremo più
io e te a Los Angeles
sai quando ridi ma in realtà
vorresti piangere
l’ultimo drink e torno a casa
senza te

Ci credi che a volte
vorrei chiederti come stai
ma poi non lo faccio mai
sfidando la notte
cercando risposte lo sai
molto meglio non averle mai

Quante notti in bianco dentro a un calice
forse non ci andremo più
io e te a Los Angeles
sai quando ridi ma in realtà
vorresti piangere
l’ultimo drink e torno a casa
senza te

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.