domenica 24 Novembre 2024

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Tish: “Under the dots? Un processo di scrittura molto spontaneo” – INTERVISTA

A tu per tu con la talentuosa artista, in uscita con il suo nuovo progetto discografico intitolato “Under the dots“

A un anno di distanza dalla nostra precedente chiacchierata, ritroviamo con piacere Tijana Boric, meglio conosciuta con lo pseudonimo di Tish, ugola che abbiamo scoperto nel corso della diciottesima edizione di “Amici”di Maria De Filippi. “Under the dots” è il titolo del suo nuovo album, che segna il passaggio alla lingua italiana. Approfondiamo la sua conoscenza.

Ciao Tijana, bentrovata. Partiamo dal tuo nuovo album “Under the dots”, com’è nato e come si è sviluppato il processo creativo?

«La scrittura delle canzoni è cominciata quando già c’era il Covid, anche durante il lockdown. La parte più difficile è stata andare in studio a registrare per colpa delle resistrizioni, ecco perché molte delle tracce sono state fatte anche a distanza. Nasce comunque come un esigenza di aprirmi di più verso il mio pubblico e raccontare le esperienze che ho vissuto nel corso degli ultimi due anni».

Quali stati d’animo ti hanno accompagnato durante la fase di scrittura di queste nove tracce?

«Mi sono divertita molto, ho collaborato con artisti fantastici ed è stato tutto molto intimo. Non potendo uscire, ci ritrovavamo spesso anche post sessione a parlare e fare musica anche durante la notte perché c’era il coprifuoco».

A livello musicale, che tipo di lavoro c’è stato dietro la ricerca del sound insieme al producer Daddy Joke?

«Insieme ai ragazzi di Daddy Joke prima di produrre le canzoni, abbiamo cercato delle ispirazioni indicativamente per definire un po’ il sound delle canzoni, non negherò però che la maggior parte delle tracce, anche all’ultimo, venivano stravolte. È stato tutto molto spontaneo».

Tish

Quali skills pensi di aver maturato durante la lavorazione di questo disco?

«Sicuramente la mia scrittura in italiano. Credo di aver trovato un modo mio per esprimermi anche in italiano, ma senza l’aiuto del mio team, questo non sarebbe successo. Ho migliorato anche molto la mia pronuncia in italiano».

Come ti sei trovata a collaborare con Sethu?

«Sethu è un artista che stimo molto sia a livello artistico che personale. Con lui e il suo fratello Jiz, abbiamo scritto “Fu*cked Up” nella loro cameretta, ed è stato bello coinvolgere due artisti come loro, in questo progetto. Sono davvero felice che ne faccia parte, anche perché è l’unico feat. dell’album».

Per concludere, qual è il tuo personale bilancio di questo 2021 e quali sono le aspettative per il 2022?

«Purtroppo, mi è stata tolta (come a tanti altri) la possibilità di fare i live a causa del Covid. Avrei voluto continuare a cantare in giro e divertirmi insieme ai miei fan. Questo però è stato anche un momento che mi ha portato a scrivere tanto e dal 2022 mi aspetto di fare tanti live e far sentire la mia musica anche dal vivo».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.