giovedì 21 Novembre 2024

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Tiziano Ferro e il valore assoluto dell’amore, tra formule poetiche e algoritmi discografici

Il cantautore di Latina pronto a lanciare il quarto estratto dal fortunato album “Il mestiere della vita”, che segue la scia dei precedenti singoli “Potremmo ritornare”, “Il conforto” e “Lento/Veloce”.

Si preannuncia un mese sentimentalmente stabile con possibili precipitazioni di cuori per Tiziano Ferro, che dal prossimo 8 settembre torna in radio con “Valore assoluto”, scritta a quattro mani con Emanuele Dabbono. Sono lontani i tempi delle “sere nere”, quando l’amore faceva male da morire ed era inutile farneticare, la gioia e il dolore avevano lo stesso sapore e l’unica autodifesa era ripetere a oltranza che la paura, in fondo, non esisteva. Sin dagli esordi, la poetica del cantautore di Latina è sempre stata profonda, a tratti cupa, con la maturità che solo chi ha sofferto può sviluppare in maniera così precoce. I suoi testi hanno toccato le corde dell’anima dei numerosi suoi fedelissimi che, negli anni, hanno assistito ad un ringiovanimento di temi trattati e parole utilizzare, un po’ come nel film “Il curioso caso di Benjamin Button”. Le sue produzioni si saranno pure alleggerite ma, al tempo stesso, hanno perso di complessità, il vero valore assoluto dell’amore. Invece l’artista l’ha ormai cantato in lungo e in largo: per lui l’amore è diventato una cosa semplice e, per citare una famosa serie fantascientifica, trattato quasi ai confini della banalità.

Se il verso “Se piovessero dal cielo tutti i cuori del mondo io raccoglierei il tuo soltanto” l’avesse cantato Gigi D’Alessio, saremmo qui a storcere il naso accusandolo dell’ennesimo abuso di sentimentalismo e dolcezza, pur ricordando che il reato di zuccherosità non viene sancito dal nostro ordinamento giuridico. Le stesse parole cantate da Tiziano Ferro assumono invece credibilità, al punto da gridare al capolavoro. “Valore assoluto” è oggettivamente uno dei brani migliori del suo ultimo disco “Il mestiere della vita”, ma, perlomeno a livello testuale, non rappresenta alcuna piacevole novità. Il brano funzionerà bene in radio, verrà utilizzato dagli innamorati per dediche da inviare tramite WhatsApp o da scrivere sui muri, potrà pure fare da sfondo agli spot natalizi dei Baci Perugina o nuovamente da colonna sonora al prossimo film di Federico Moccia e sicuramente diventerà una hit commerciale del prossimo autunno/inverno, per la gioia dei discografici. Chi ne uscirà danneggiato sarà soltanto l’amore, il sentimento nobile per antonomasia, che in musica assume sempre maggiore veridicità se raccontato in maniera struggente e, viceversa, viene banalizzato se contemplato in chiave positiva. D’altronde la storia ci insegna che se Beatrice avesse corrisposto l’amore platonico di Dante, forse, al posto della “Divina commedia” il Sommo Poeta avrebbe composto il trottolino amoroso di “Vattene amore”, du du du e da da da.

Valore assoluto | Video

Valore assoluto | Testo

In questo mio presente
e relativo vuoto
sei tu il mio vero e univo
valore assoluto

Se piovessero dal cielo
i ricordi di una vita
mi fermerei un momento
a cercarli
a riconoscere la forma
contenuto, ritmo, impeto e battito
i baci che li hanno plasmati
o solo rigati
i sogni ammaccati di chi dico io
la faccia testarda di chi dico io
il sorriso bellissimo che dico io
della gente come te

Se piovessero dal cielo
tutti i cuori del mondo
io raccoglierei il tuo soltanto
e se piovessero dal cielo
tutti gli angeli
gli racconterei che
in questo mio presente
e relativo vuoto
sei tu il mio vero e unico
valore assoluto

Se piovessero dal cielo
le gioie di una vita
il mio cuore
riconoscerebbe solo in un attimo
i teneri sguardi di cui si è nutrito
gli abbracci che l’hanno capito e provato
i pugni che nella vita ha restituito
e comunque per dato di fatto subito
e l’abbraccio di tregua, l’attesa il timore
che precede l’amore
se piovessero dal cielo
tutti i cuori del mondo
Io raccoglierei il tuo soltanto

In questo mio presente
e relativo vuoto
sei tu il mio vero e unico
valore assoluto

E lo rimetterei al suo posto
e chi ti ha toccato con le sue mani sporche
non ti potrà più sfiorare… perché
la tua anima nobile è destinata all’amore

Se piovessero dal cielo
tutti i cuori del mondo
io raccoglierei il tuo soltanto
sei tu il mio vero e unico
valore assoluto

Ti affido il mio presente
e il relativo vuoto
sei tu il mio vero e unico
valore assoluto

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.