giovedì, Marzo 28, 2024

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Top & Flop settimana 21 del 2018: incantano Malika Ayane e Dolcenera, fallisce Lo Stato Sociale

Tutti i top e i flop musicali dell’ultima settimana musicale

I TOP:

  • Un altro giorno sulla terra (Dolcenera). La follia e l’estro in musica pagano e Dolcenera ne è l’emblema assoluto. Raffinata e graffiante allo stesso tempo, contemporanea e tradizionale, pop e multietnica: tutto questo in un brano solo che odora di vera ricerca, voglia di sperimentare, scoprire e scoprirsi. Stupisce la sua capacità di proporre qualcosa del tutto al di fuori degli schemi pur con attualità e potenzialità per diventare il nuovo schema dominante. Certo, le radio continuano a far fatica ad incoronarla ed il pubblico è quasi del tutto disabituato a chi la musica la fa e non la copia soltanto ma, con il tempo, arriverà anche il momento del riconoscimento dei meriti. Se non arriva saranno in pochi a godere di uno degli arrangiamenti più belli della stagione.
  • Stracciabudella (Malika Ayane). Vedi sopra. Altra artista (e poi, però, son davvero finite) in grado di proporsi sempre in una veste nuova, curiosa, lontana dalle mode ma stimolatrice di esse. Non è il tipico brano dell’estate italiana che con salsa reggeaton fa far rima a mare con cuore ma è una canzone che cattura ed ipnotizza grazie al suo proverbiale ed invincibile senso del ritmo e dell’orecchiabilità. Il titolo lascia forse a desiderare ma si passa oltre…
  • Cambio di produttore per Tiziano Ferro. Dopo più di 15 anni di carriera il Tiziano nazionale si discosta per la prima volta dalle cure di Michele Canova Iorfida che, negli ultimi anni, stava diventando davvero troppo oppressivo per la scena discografica italiana. Certo, forse, non per Ferro che, comunque, la sua originalità la conservava sempre ma, si sa, soprattutto dopo così tanti anni di successi l’abitudine può diventare una brutta bestia da gestire. Il suo successore sarà niente meno di Timbaland e, salvo sorprese, qui non si potrà davvero sbagliare (anche se Jovanotti con Rubin ha dimostrato che è in parte possibile deludere le aspettative).

I FLOP:

  • Asia Argento ad X-Factor. Anno nuovo, giuria nuova potrebbe recitare un detto leggermente rimaneggiato. E dopo tanta attesa rispetto ai rivoluzionari cambiamenti che avrebbero dovuto attraversare la nuova edizione del talent di casa Sky si scopre, in realtà, che le novità sono ben poche. Confermato Alessandro Cattelan alla conduzione e con lui gran parte dei giudici della passata edizione: Mara Maionchi (vincitrice con Lorenzo Licitra), Fedez (alla quinta esperienza consecutiva) e, a sorpresa, anche Manuel Agnelli che si era mostrato recidivo ad un rinnovo pur avendo di fatto vinto con i Maneskin. Unica novità è quella di Asia Argento che andrà a sostituire la poco incisiva Levante ma che, con il mondo della musica, c’entra oggettivamente poco. Si sarebbe potuto optare per qualcosa di meglio ma non è la prima volta che X-Factor punta su nomi più televisivi che musicali.
  • Facile (Lo Stato Sociale). Effetto Sanremo finito e anche per la band bolognese il contraccolpo pare farsi sentire abbastanza pesantemente. Se al Festival avevano dimostrato di poter, in qualche modo, aspirare di ripercorrere le orme ancora fresche di Francesco Gabbani vestendosi addosso il tormentone dell’ultimo inverno, con la nuova prova discografica dimostrano che la stoffa per l’abito è davvero finita. Il problema è che è finita sul più bello e che rimaneva ancora parecchio lavoro da fare per sperare in una consacrazione. Rimangono così: con giacca e cravatta ma senza pantaloni a causa di un pezzo che non funziona mai abbastanza.
  • Smooth Operator (Mario Biondi). Tempi difficili per il cantautore siciliano che pare essere parecchio in difficoltà in questi ultimi anni. La voce c’è sempre e offre al pubblico una piacevole situazione all’ascolto incantato ed attento ma, il problema, sono e rimangono i pezzi troppo distanti dal gusto delle masse, troppo lontani anche dalle nicchie che Biondi aveva conquistato con brani di ben altro spessore. Oltre alla voce serve di più e, per ora, questo di più non è ancora uscito.
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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.