Ultimo solo di nome, la scalata continua – RECENSIONE CONCERTO

Il resoconto del live di Ultimo, in scena per la prima delle due date allo Stadio San Siro di Milano del suo tour “Stadi 2025 – La favola continua…”. La nostra recensione del concerto.
Si scrive sold out, si legge Ultimo. La recensione del primo atto milanese del cantautore romano parte dall’ennesimo tutto esaurito di questo tour negli stadi 2025. Ed è ancora una volta record. Quarantadue stadi all’attivo, in ventinove anni di vita. Se non è un primato questo.
Il cantautore romano gioca ancora una volta in grande con un palco imponente (65 metri di fronte palco per 24 metri di altezza), una passerella di 30 metri di lunghezza che riproduce la forma della chiave che il cantautore romano porta al collo, simbolo che lo accompagna sin dagli esordi e sinonimo di una gavetta fatta di resilienza.
A considerare oggi i suoi numeri, sembrano lontani i tempi dei rifiuti ad Amici e Sanremo, eppure anche quei no fanno parte della sua storia e hanno contribuito a rendere unico il suo percorso. E come in aritmetica, vale lo stesso principio di calcolo del termine incognito di una proporzione: Ultimo sta a Vasco Rossi come i Pinguini Tattici Nucleari stanno a Max Pezzali. Non si tratta di paragoni spiccioli, ma evocazioni di continuità tra generazioni che si accarezzano, si riconoscono e si rispettano, senza bisogno di alcun passaggio di testimone.
Se proprio devo trovare un difetto a questo spettacolo, lo individuerei nella scaletta a questo giro un po’ sproporzionata: troppi i successi lasciati alla fine, per un inizio un po’ scarno di successi. Il tutto perfetto per un raduno del fanclub, ma per uno stadio che può raccogliere anche un pubblico meno attento, la prima parte potrebbe aver suscitato meno pathos della seconda.
Altra cosa, una postilla per Niccolò, a cui mi rivolgo direttamente per commentare il suo ennesimo attacco ai giornalisti: ma basta. La tribuna stampa vuota? Non è affatto vero, c’è una stampa che ti segue e ti ha sempre seguito, pronta ad applaudire il tuo talento e a riconosce le tue cadute di stile, senza alcun pregiudizio. Personalmente, mi tocca ribadire di essere stato il primo e unico accreditato al primo concerto alla Santeria di Milano del 19 gennaio 2018 (qui le immagini), a pochi giorni dal tuo primo Sanremo, quello vinto tra le Nuove Proposte. Basta con questa favola della stampa che ti boicotta, c’è chi ti supporta e che a malincuore sopporta queste esternazioni. Senza ritirare fuori questa storia (ne avevo parlato in dettaglio qui), sono dispiaciuto nel constatare che per te, caro Ultimo, la stampa – intesa come categoria – è ormai diventata un nemico immaginario. Francamente, spero ti passi, ma qualcosa mi dice che non ne hai molta voglia. In caso fossi disposto a un dialogo, sia io che tanti altri colleghi, avremmo voglia di un confronto con te. E ti lancio questo invito pubblicamente, considerala una mano tesa da un fratello maggiore. Ricordati che abbiamo bisogno gli uni degli altri: voi cantanti di noi reporter (critica compresa), così come noi che scriviamo abbiamo bisogno di belle storie come la tua da poter raccontare.
Tornando al concerto, dalla prima all’ultima traccia si canta e ci si emoziona. La scalata di Ultimo prosegue da qui, San Siro, e proseguirà con la seconda data milanese del 7 luglio, per poi spostarsi a Roma (tre le date in calendario) e concludere a Messina e Bari.
I motivi dell’incredibile successo di questo artista sono palesi nella prova dal vivo e sono molteplici, a partire dal linguaggio che catalizza l’attenzione del pubblico di varie età. Questo accade soltanto quando le canzoni non seguono un moda, ma nascono dall’esigenza di comunicare un proprio messaggio, nella maniera più pulita e onesta possibile. Questa, insieme all’umiltà, è una prerogativa dei grandi.
Sin dalla traccia di apertura, “Dove il mare finisce”, il talento del cantautore è palese. Poi un crescendo da “I tuoi particolari” in poi, con “Peter Pan”, “Piccola stella”, “Il bambino che contava le stelle”, “Ti dedico il silenzio”, “Pianeti”, “Il ballo delle incertezze”, “Vieni nel mio cuore” e “22 settembre”.
Si conclude con il manifesto “Sogni appesi”, il pezzo con cui Ultimo sceglie solitamente di congedarsi dal suo esercito, al grido di “da quando ero bambino solo un obiettivo, dalla parte degli ultimi per sentirmi primo”. Gli applausi accompagnato la sua uscita di scena, da parte di un pubblico appagato e arricchito. È la potenza dei “sentimenti, che non hanno età, non hanno sesso, ma desiderio di vita, amore e soprattutto voglia di felicità”. E mi sentirei di aggiungere a questi meravigliosi versi di Alda Merini, che i sentimenti non hanno nemmeno ruoli e che, soprattutto, non generano nemici e non fanno prigionieri. Non è la stampa, ma la musica bellezza… la MUSICA, e tu non ci puoi far niente, niente! (ultima necessaria cit).
Ultimo, le prossime date in calendario
- 7 luglio 2025 – Milano @ Stadio San Siro – SOLD OUT
- 10 luglio 2025 – Roma @ Stadio Olimpico – SOLD OUT
- 11 luglio 2025 – Roma @ Stadio Olimpico – SOLD OUT
- 13 luglio 2025 – Roma @ Stadio Olimpico – SOLD OUT
- 18 luglio 2025 – Messina @ Stadio San Filippo – SOLD OUT
- 23 luglio 2025 – Bari @ Stadio San Nicola – SOLD OUT
Ultimo, la scaletta del concerto allo stadio di Milano
- Dove il mare finisce
- Colpa delle favole
- Quei ragazzi
- Quando saremo vecchi
- Buongiorno vita
- L’unica forza che ho
- Amati sempre
- Ipocondria
- Sul finale
- Rondini al guinzaglio
- Giusy
- Medley band:
Tutto diventa normale
Quella casa che avevamo in mente
Paura mai
L’eleganza delle stelle
Occhi lucidi
I tuoi particolari - Peter Pan
- Il bambino che contava le stelle
- Ti va di stare bene
- Piccola stella
- La stella più fragile dell’universo
- Quel filo che ci unisce
- Bella davvero
- Ti dedico il silenzio
- Medley piano e voce:
Pianeti
Alba
La parte migliore di me - Il ballo delle incertezze
- Vieni nel mio cuore
- Altrove
- 22 settembre
- Sogni appesi