sabato 7 Dicembre 2024

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Una canzone per te: dentro il testo di “Alla mia età” di Tiziano Ferro

Entriamo dentro ad una canzone

Nuovo appuntamento con “Canzone per te”, la rubrica che ogni settimana ti porta alla scoperta di una canzone diversa, cercando di capire il significato e il messaggio che vuole trasmettere attraverso la sua musica e le sue parole. La canzone protagonista di questa settimana è “Alla mia età” di Tiziano Ferro, il singolo facente parte dell’omonimo album pubblicato nel novembre 2008 e certificato con il disco di diamante per le oltre 600 mila copie vendute.

Sono un grande falso mentre fingo l’allegria” sono le parole con cui prende il via il testo. Già da qui è facilmente comprensibile quello che sarà il filo conduttore dell’intero brano, ossia il dolore e la solitudine provata dopo aver commesso un errore.

L’artista latinense attraversa un periodo di grande sconforto e isolamento, senza che nessuno si renda conto delle sue grida di aiuto: “che crolla tutto ed io son morto e nessuno se n’è accorto”. È risaputo che “in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene” di conseguenza, i soggetti più deboli e fragili rischiano di essere travolti senza alcuna possibilità di difendersi o di essere soccorsi.

Talvolta nemmeno una vita di successi e traguardi raggiunti può sopperire a un errore che, confrontato con un’intera carriera, risulta minimo e quasi insignificante. Non bastano quindi i dischi venduti, i palazzetti riempiti e la celebrità raggiunta nel corso degli anni: “complimenti per la vita da campione, insulti per l’errore di un rigore”.

E mi sento come chi sa piangere ancora alla mia età, e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età. E vita mia che mi hai dato tanto: amore, gioia, dolore, tutto. Ma grazie a chi sa sempre perdonare sulla porta alla mia età”: il ritornello è un concentrato di dolore, sofferenza, ma anche di liberazione e consapevolezza.

Commuoversi e piangere quando la tenera età è ormai soltanto un lontano ricordo non deve essere considerato un punto di debolezza. Ognuno di noi infatti affronta le situazioni che si presentano in maniera differente; alcuni riescono a “celare” il proprio dolore e la propria preoccupazione, mentre altri la esternano. Si tratta semplicemente di carattere. Ognuno di noi ha il suo, ed è questo che ci rende unici.

E allora, se nella prima parte della canzone prevaleva lo sconforto e il dolore, nell’ultima parte emerge fortemente la speranza di un cambiamento e il desiderio di essere felice: “e che la vita ti riservi ciò che serve spero” e “l’allegria mancata poi diventi amore”.

La forza di Tiziano Ferro è proprio questa: quella di raccontare la vita di tutti i giorni con una semplicità a dir poco incredibile. Vi consiglio anche di guardare il videoclip ufficiale della canzone, diretto dal regista Gaetano Morbioli, in cui Tiziano Ferro interpreta il ruolo di un calciatore che sbaglia il calcio di rigore. Il riferimento è rappresentato dal rigore sbagliato da John Terry, attaccante del Chelsea e coetaneo del cantautore, in occasione della finale di Champions League del 2008, giocata contro il Manchester United. Inoltre, il numero sulla maglia dell’artista è il 111, che si riferisce all’omonimo album pubblicato nel 2003 e al peso da lui raggiunto durante l’adolescenza.

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Testo |

Sono un grande falso mentre fingo allegria
Sei il gran diffidente mentre fingi simpatia
Come un terremoto in un deserto che
Che crolla tutto ed io son morto e nessuno se n’è accorto
Lo sanno tutti che in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene,
Quindi se escludi gli aviatori, i falchi, nuvole, gli aerei aquile e angeli, rimani te
Ed io mi chiedo ora che farai
Che nessuno ti verrà a salvare
Complimenti per la vita da campione
Insulti per l’errore di un rigore
E mi sento come chi sa piangere ancora alla mia età
E ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età
E vita mia che mi hai dato tanto
Amore, gioia, dolore, tutto
Ma grazie a chi sa sempre perdonare sulla porta alla mia età
Certo che facile non è mai stato
Osservavo la vita come la osserva un cieco
Perché ciò che è detto può far male
Però ciò che è scritto può ferire per morire
E mi sento come chi sa piangere ancora alla mia età
E ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età
E vita mia che mi hai dato tanto
Amore, gioia, dolore, tutto
Ma grazie a chi sa sempre perdonare sulla porta alla mia età
E che la vita ti riservi ciò che serve spero
E piangerai per cose brutte e cose belle spero
Senza rancore
E che le tue paure siano pure
L’allegria mancata poi diventi amore
Anche se è perché solamente il caos della retorica
Confonde i gesti e le parole e le modifica
È perché Dio mi ha suggerito che ti ho perdonato
E ciò che dice lui va ascoltato
Di notte alla mia età
Di notte alla mia