Le dichiarazioni dei due cantautori prima dell’atteso concerto in scena questa sera allo Stadio Olimpico di Roma
A cinquant’anni di distanza dal debutto discografico congiunto, Antonello Venditti e Francesco De Gregori si apprestano a calcare il palco dello Stadio Olimpico di Roma per un evento che scalderà i cuori del pubblico della capitale. Questa sera, sabato 18 giugno, i due cantautori daranno vita ad uno spettacolo senza precedenti, ricco di gemme raccolte dai loro rispettivi repertori.
«Tutto quello che avviene è abnorme, soprattutto se ci fermiamo a riflettere sui nostri esordi, la nostra è una storia che si compie adesso – racconta Venditti – abbiamo iniziato insieme, ma ci siamo ritrovati circa quattro anni fa a pensare a questo progetto, prima della Pandemia. Ogni volta che cantiamo, io e Francesco ci sorprendiamo, indipendentemente dal luogo o da qualsiasi altro fattore».
Dello stesso parere anche De Gregori: «L’approccio ai live cambia concerto dopo concerto, ogni spettacolo non è mai uguale all’altro. stasera sono consapevole di cantare in un posto smisurato e suggestivo, ma la cosa più bella per me è potermi esibire accanto ad un amico. Io e Antonello siamo dei sopravvissuti, auguro a tutti i giovani di oggi di realizzare quello che abbiamo fatto noi».
Una storia comune e diversa, per due artisti che hanno segnato in maniera tangibile e profonda il mondo della canzone d’autore. Insieme daranno vita ad un imparabile tournée, prodotta e organizzata da Friends & Partners, che li vedrà protagonisti per tutta l’estate insieme sullo stesso palco con un’unica band in alcune delle location più suggestive d’Italia.
A tal proposito, Venditti precisa: «Non sarà un concerto come gli altri, non abbiamo avuto alcun modello di riferimento. Spesso mi capita di andare a vedere spettacoli tutti uguali, cambia giusto l’omino sul palco. Ci tengo a sottolineare che noi non stiamo recuperando date rimandate a causa del Covid, stiamo portando gente in maniera trasversale. Questo è un appuntamento che unisce tutte le generazioni».
«Tra di noi c’è sicuramente una meravigliosa e virtuosa collisione di mondi sonori – spiega De Gregori – le nostre due voci fanno da ponte tra suoni diversi. Non è mai stata una diminuzione, non la considero un limite, ma la marcia in più che farà volare l’intero concerto. Il gruppo che ci accompagnerà si è formato attingendo sia dalla mia storia che da quella di Antonello».
Tra questi musicisti che si avvicenderanno sul palco con loro, spiccano i nomi di: Alessandro Canini (batteria), Danilo Cherni (tastiere), Carlo Gaudiello (piano), Primiano Di Biase (hammond), Fabio Pignatelli (basso), Amedeo Bianchi (sax), Paolo Giovenchi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel e mandolino), Fabiana Sirigu (violino), Laura Ugolini e Laura Marafioti (cori).
«Ho sempre vissuto i successi di Francesco come fossero miei – conclude Venditti – tra di noi c’è fratellanza e questo sentimento non andrà mai a placarsi. La scaletta è molto pensata, abbiamo seguito come criterio un’unica e reale sceneggiatura: la nostra vita. Dopo il debutto con “Theorius Campus” del ’72 le nostre storie si sono divise subito, per poi riunirsi finalmente questa sera».
L’ultima parola passa infine a De Gregori: «La scaletta si è formata strada facendo, abbiamo cominciato a fare le prove con 35 pezzi per poi scendere a 32. Già dall’inizio le idee erano piuttosto chiare. Quello che ci aspettiamo è di fare una grande festa insieme al pubblico. Il nostro repertorio è un bella brace, abbiamo preparato delle buone salsicce per poter fare questa sera un bel barbecue».
© foto di Benedetta Pistolini
Nico Donvito
Ultimi post di Nico Donvito (vedi tutti)
- Negramaro: “Abbiamo imparato a gestire la libertà” – INTERVISTA - 22 Novembre 2024
- Classifica EarOne 2024, settimana 47: sesto primato per Cesare Cremonini - 22 Novembre 2024
- È giunta mezzanotte, i singoli in uscita venerdì 22 novembre: da Enrico Nigiotti a Jovanotti - 22 Novembre 2024
- X Factor 2024, le pagelle degli inediti proposti giovedì 21 novembre - 21 Novembre 2024
- Il Sanremo che verrà, Carlo Conti: “Il resto è fumo, le canzoni sono l’arrosto” - 21 Novembre 2024