venerdì 22 Novembre 2024

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Vent’anni, Maneskin: “In questa vita non vogliamo essere di passaggio”

Disponibile a partire dal 30 ottobre il nuovo album della band romana, intitolato “Vent’anni

A due anni di distanza dal lancio del fortunato disco d’esordio Il ballo della vita, i Maneskin tornano ad infuocare con la loro musica. Damiano, Victoria, Thomas e Ethan rompono il silenzio con “Vent’anni”, singolo prodotto da Fabrizio Ferraguzzo, un brano vecchio stampo con tanto di assolo sul finale che sarà molto apprezzato dai rockettari più nostalgici. Molto contemporaneo, invece, è il messaggio lanciato tra le righe di un testo crudo e diretto, che incoraggia un’intera generazione di ragazzi disillusi, figli di un’epoca che li sottopone al giudizio costante e, sposso e volentieri, anche al pregiudizio.

L’incertezza del futuro raccontata dalla voce graffiante del leader del gruppo, che interpreta uno stato d’animo comune e condivisibile anche da chi i vent’anni li ha superati da un pezzo. Parole rivolte ai coetanei, ma che possono oltrepassare i confini anagrafici e pescare nei ricordi degli ex teenager, anch’essi opposti all’omologazione e con la voglia di esprimere al massimo la propria libertà. «Il brano racconta la nostra visione e la nostra esperienza di ventenni, un pezzo universale dedicato alla nostra generazione», racconta la band nel corso della conferenza stampa di presentazione del singolo.

«Nel testo abbiamo voluto riflettere sul desiderio di andare oltre il concetto di profitto – proseguono i Maneskin – anche se il nostro obiettivo è quello di realizzare qualcosa di grande, perchè in questa vita non vogliamo essere di passaggio. Sognamo un futuro più equo, senza più persone che abusano del proprio potere. Musicalmente parlando, vogliamo distinguerci senza adeguarci ad alcuna moda, in fase scultura abbiamo voluto uscire fuori dalle righe. Il risultato è un brano che dura oltre quattro minuti, con un assolo di chitarra sul finale. L’intento è di proseguire anche in futuro su questa strada».

Un approccio sicuramente più maturo, frutto dell’esperienza live e dei palchi calcati nel corso della loro prima tournée ufficiale, un grande successo in termini di incassi e di pubblico: «Abbiamo lavorato su un sound meno omogeneo, ascoltando il pezzo si riconosco bene i nostri tre strumenti, grazie all’assenza di una produzione elettronica, cercando di ricreare un effetto live anche in studio di registrazione. Questo è quello che siamo e che ci sentiamo di proporre oggi, la musica per noi è l’unica valvola di sfogo e ci rappresenta all’ennesima potenza, proprio per questo non abbiamo mai contemplato un piano B».

Maneskin Vent'anni

Vent’anni | Testo

E c’ho vent’anni
perciò non ti stupire
se dal niente faccio drammi
ho paura di lasciare
al mondo soltanto denaro
che il mio nome scompaia
tra quelli di tutti gli altri
ma c’ho solo vent’anni
e già chiedo perdono
per gli sbagli che ho commesso
ma la strada è più dura
quando stai puntando al cielo
quindi scegli le cose
che sono davvero importanti
scegli amore o diamanti
demoni e santi
sarai pronto per lottare
oppure andrai via
e darai la colpa agli altri
o la colpa sarà tua
correrai diretto al sole
oppure verso il buio
sarai pronto per lottare
per cercare sempre la libertà
e andare un passo più avanti
essere sempre vero
spiegare cosa è il colore
a chi vede bianco e nero
andare un passo più avanti
essere sempre vero
e prometti domani a tutti
parlerai di me e anche se
ho solo vent’anni dovrò correre

E c’ho vent’anni
e non mi frega un cazzo
c’ho zero da dimostrarvi
non sono come voi
che date l’anima al denaro
dagli occhi di chi è puro
siete solo dei codardi

E andare un passo più avanti
essere sempre vero spiegare
cosa è il colore a chi vede bianco e nero
andare un passo più avanti
essere sempre vero e prometti domani
a tutti parlerai di me
e anche se ho solo vent’anni dovrò correre

Per me sarai
pronto per lottare
oppure andrai via
e darai la colpa agli altri
o la colpa sarà tua
correrai diretto al sole
oppure verso il buio
sarai pronto per lottare
per cercare sempre la libertà

E c’hai vent’anni
ti sto scrivendo adesso
prima che sia troppo tardi
e farà il male il dubbio di non essere nessuno
sarai qualcuno se resterai diverso dagli altri
ma c’hai solo vent’anni

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.