giovedì 21 Novembre 2024

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Virginio: “Canto la libertà e l’affermazione di sé stessi” – INTERVISTA

A tu per tu con il popolare cantautore all’indomani dal lancio del suo ultimo singolo intitolato “Rimani

Una piccola chiusura di un cerchio. Così potremmo definire Rimani, il nuovo singolo di Virginio (qui la nostra precedente intervista). Al suo interno l’artista mescola il proprio vissuto personale e musicale, ricongiungendo la sperimentazione che ha caratterizzato il suo recente percorso discografico con l’istintività e la purezza tipiche dei suoi esordi.

Ciao Virginio, bentrovato. Partiamo da “Rimani”, un brano che potremmo definire un anello di congiunzione tra il tuo percorso discografico e autorale. Ci racconti com’è nato e cosa lo ha ispirato?

«Questo pezzo è nato alla fine di una storia importante. Lo considero un canto di libertà, inteso come affermazione di sé stessi. La consapevolezza di un qualcosa che ha esaurito la propria linfa, anche se non riuscivi quasi a rendertene conto. Sicuramente è una canzone che ha dei suoni nuovi e contemporanei, figlia della sperimentazione che ho frequentato negli ultimi anni, però anche molto legata a livello emotivo, in qualche modo, anche ai miei esordi. “Si ritorna solo andando via”, giusto per citare una frase dell’amica Laura Pausini, ma il concetto è un po’ questo».

Virginio

Si tratta del primo singolo di questo tuo nuovo progetto con l’etichetta MP FILM, cosa puoi anticiparci e cosa dobbiamo aspettarci a riguardo?

«Guarda, ho scelto di essere indipendente perché mi permette piena libertà artistica, aspetto per me fondamentale, ho sempre lottato per questo. Con la mia squadra stiamo lavorando al nuovo album, sono molto elettrizzato per questa avventura e mi auguro di poter tornare presto a cantare dal vivo, perchè adesso sta diventando davvero troppo. Siamo tutti stanchi, sotto tanti punti di vista, anche se mi permetto di dire che il mondo dello spettacolo sta vivendo un momento di grande difficoltà. Parliamo di cultura e non di intrattenimento, trovo doveroso sottolinearlo, per questo motivo spero che il mondo della musica possa ripartire al più presto».

Quali caratteristiche ti rendono orgoglioso di “Rimani” e di questo tuo ritorno musicale?

«”Rimani” è una canzone che avrei sempre voluto scrivere e rappresenta, dal mio punto di vista, un’evoluzione di linguaggio, perchè sento di aver maturato una schiettezza diversa. Oggi come oggi, noto con piacere che l’età cantautorale si sia alzata, perchè credo che ci sia più bisogno di raccontare storie vere. Con questo non voglio dire che chi è più giovane non lo faccia, anzi, ma è chiaro che un’esperienza maggiore può avvicinarti a persone di varie generazioni, anche perchè non esiste un solo tipo di pubblico, bensì dovremmo cercare di soddisfare i gusti di tutti. Bisogna dare la possibilità a tutti di esprimersi perchè è fondamentale rappresentare più generi, ogni realtà ha la sua dignità e il proprio pubblico».

© foto di Giuseppe Foglia

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.