Recensione del nuovo concerto per presentare il nuovo singolo
Quando compro i biglietti per i concerti di Ligabue, solitamente lo faccio mesi prima. Per Campovolo, poi, erano passati quasi tre anni. Mi sembra ancora strano aver acquistato un biglietto martedì pomeriggio e aver già partecipato al concerto. Luciano, ci hai abituati ai colpi di scena, ma così non me lo sarei mai aspettata.
Così venerdì è andata in scena la seconda serata del “Warm Up”, i due concerti che il rocker di Correggio ha organizzato per la presentazione del suo nuovo singolo, “Riderai”, e per scaldare i motori in vista dei due stadi previsti quest’estate, San Siro a Milano e lo stadio Olimpico a Roma. I biglietti sono andati a ruba in pochi minuti in quanto questa volta la location erano due club, il romano Largo Venue per la serata di giovedì 27 e i milanesi Magazzini Generali venerdì 28.
Per me e per i miei amici, abituati a mettere le tende la sera prima e a calcolare l’orario di ingresso per raggiungere la transenna, vedere Luciano ai Magazzini Generali è stato come essere parte di una festa tra intimi, in una famiglia allargata pronta ad accogliere l’abbraccio del Liga.
E così è stato, alle 21 in punto le luci dei Magazzini si sono accese ed è iniziato lo spettacolo. Si diverte, Luciano, sul palco, si diverte e fa divertire anche noi che per la prima volta riusciamo a seguire un concerto a qualche metro dal bancone del bar e questi sono punti in più.
Non c’è tempo per partire con calma, Luciano fa scatenare subito il suo pubblico con Libera nos a malo e con Balliamo sul mondo. Poi ci mette già alla prova perché presenta il suo nuovo singolo, Riderai, una ballata ricca di speranza per poter davvero ricominciare. Nel pubblico c’è chi la sa già a memoria e chi, come me, ha gli occhi lucidi. Si prosegue con i suoi grandi classici alternati ad alcune chicche come Si Viene e si va, Tutti vogliono viaggiare in prima e I duri hanno due cuori, richiesta a gran voce dagli iscritti al suo fan club, il Bar Mario, pezzi che hanno alimentato il mio sogno di vedere un concerto in cui Luciano suona solo i pezzi meno conosciuti. Se qualcuno del suo entourage sta leggendo questo articolo, vi prego, accogliete il mio appello!
C’è spazio anche per l’amore, anche se per il Liga le canzoni d’amore sono sempre le più difficili, l’amore di Ci sei sempre stata e quello che non se ne va mai di Ho messo via. Sul palco anche Capitan Fede ci delizia della sua interpretazione di Il mio nome è mai più, inno pacifista che Luciano ha recentemente inserito nelle scalette dei suoi concerti.
La carrellata finale non ci fa prendere fiato, i Magazzini sono un grande cuore che batte all’unisono e un esercito di mani sventolate all’aria che puntano il dito e si muovono insieme, conoscendo a memoria tutti i gesti che bisogna fare in quel punto lì di quella canzone lì. Fammi fare un giro su chi non sono stato mai e centinaia di mani compongono dei cerchi perfetti, i “giri” che finiscono e che ripartono, come nelle più belle storie a lieto fine.
Il grande cuore poi inizia a saltellare perché è arrivato il momento di due manifesti, due mostri sacri della discografia di Luciano: tra palco e realtà, Urlando contro il cielo e Leggero. I Magazzini sono incontenibili, la festa esplode per il gran finale, perchè il patto è davvero stringerci di più, stringerci tra amici, stringerci tra chi amiamo e stringerci in una grande famiglia, quella di Luciano.
Dopo due ore di musica e qualche birra, cala il sipario sul Warm Up. La prova è stata più che superata e anche se i Magazzini hanno spento le luci, ce ne sono alcune che non puoi spegnere mai. Quelle della musica, della passione, della voglia di ballare e dimenticare per una sera di tutto quello che c’è fuori, per sentirsi più leggeri. E Luciano sa bene come farci sentire, ci fa sentire ancora una volta, quelli là, quelli tra palco e realtà. Ci vediamo a San Siro!
Scaletta |
- Libera nos a malo
- Balliamo sul mondo
- Riderai
- L’odore del sesso
- Si viene e si va
- Ci sei sempre stata
- Non cambierei questa vita con nessun’altra
- Ho messo via
- Il sale della terra
- I duri hanno due cuori
- Una vita da mediano
- È venerdì non mi rompete i coglioni
- Tutti vogliono viaggiare in prima
- Il mio nome è mai più
- Marlon Brando è sempre lui
- Piccola stella senza cielo
- Certe notti
- Questa è la mia vita
- Tra palco e realtà
- Urlando contro il cielo
- Leggero
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