Recensione del nuovo album d’inediti di Alessandra Amoroso
A volte è difficile confrontarsi con il proprio passato ed avere la forza di voltarsi verso il futuro, tanto più se stiamo parlando di un ambito artistico dove le conferme non sono mai abbastanza. Per Alessandra Amoroso nulla potrebbe essere stato più vero nel momento in cui è arrivata a pensare alla costruzione e alla realizzazione di questo suo nuovo album d’inediti intitolato giustamente 10, come i suoi anni di carriera, ma contemporaneamente più amorevolmente e personalmente anche Io, come l’obiettivo principale su cui è puntata la fotocamera in questo progetto. Un progetto che, dopo la stellare epoca di Vivere a colori (di cui qui trovate la nostra recensione), ha il difficilissimo compito di confermare quanto fatto, di raccogliere le somme di questi primi 10 anni di carriera e di continuare, comunque, a pensare al futuro.
Se l’apertura con La stessa lascia spiazzati e ampiamente sorpresi dall’effetto di trovarsi davanti ad un power pop d’impatto in l’elettronica di Dario Faini sposa la prosa del giovane figlio d’arte Paolo Antonacci. La novità è sentire Alessandra confrontarsi con sonorità così palesemente fresche e variegate che inneggiano alla “voglia di correre” pur non lasciando troppo spazio ad un testo che rimarca il fatto che “cambieranno le mode, le canzoni d’estate ma io sarò la stessa”. Ed è proprio qui che sta la forza dell’eterna Sandrina che, a dieci anni dall’esordio, ha ancora la forza di riproporre, sempre in maniere vincente e a fuoco, una ricetta sostanzialmente fedele alla propria tradizione, al proprio sentire e al proprio pubblico. Una ricetta che non delude mai le attese e che conferma, di volta in volta, quello che le persone hanno imparato ad amare di questa interprete dei sentimenti semplici, quotidiani, emotivamente forti.
E se è così non potevano mancare nemmeno in questo progetto le colossali ballate d’amore che da sempre costituiscono il terreno più fertile per la vocalità dell’Amoroso (perlomeno nell’ambito della tradizione italiana). Le cose migliori arrivano dalla piacevole conferma del duo di Federica Abbate e Cheope (affiancati per l’occasione da Dario Faini) che si confrontano in una struggente Dalla tua parte, che con sporcature d’elettronica riflette su di una “lei” che appare quasi il proprio io sfoggiando un prezioso special finale quasi rappato, e dai rodatissimi Federica Camba e Daniele Coro, vero minimo comun denominatore di tutta la carriera della salentina, che questa volta scrivono una intensa Forse domani che dimostra la crescita della nostra sul piano vocale proponendo l’abituale crescendo di successi come Immobile o Senza nuvole che, però, si manifesta con soluzioni diverse di potenza e controllo.
Una delle novità è la firma di Tony Maiello (insieme a Marco Rettani, Sabatino Salvati e Kikko Palmosi) per Cadere piano, dove all’“amore che resta in movimento” si cerca con delicatezza “di calmare il vento per questo cielo sempre più violento, trovare il modo di fermare il tempo”. Il nocciolo duro del progetto è, però, ancorato alla penna di Daniele Magro che rinnova la collaborazione con la salentina incarnando il suo spirito più dark e soul, perfettamente incarnato dalla penna del siciliano. Dal binomio la cosa migliore tra quelle proposte in questa occasione è senz’altro Forza e coraggio che si dedica a “chi la notte attraverserà il mare per sbarcare in un giorno migliore” aprendo anche una parentesi a chi è capace di “amarsi senza alcun appoggio come hanno fatto Luca e Sergio” pur senza dare l’impressione di volersi addentrare in un brano impegnato perchè il miglior mezzo per comunicare sta nella semplicità. Sempre alla penna di Daniele Magro si devono anche Parlare perdonare baciare e Buongiorno che propongono sue diverse soluzioni adottando, la prima, un arrangiamento acustico e orchestrale per un cantato alla ricerca della classe e, la seconda, un up-tempo dalle tinte new-soul che fa della positività il proprio motto. È proprio insieme a Magro che la Amoroso si confronta anche come cantautrice realizzando Ogni santissimo giorno che si dedica ad una quotidiana relazione a due fatta di un uomo e una donna comune abituati a vivere di “semplici gesti”.
Altro zoccolo duro importante del disco è quello a nome Roberto Casalino con cui la salentina rinnova la collaborazione dopo l’ottima alchimia messa in mostra per la precedente Sul ciglio senza far rumore. In questa occasione il cantautore di Latina firma il singolo Trova un modo che ricopre il perfetto ruolo di up-tempo del disco azzeccando un perfetto ritornello da hit radiofonica concentrandosi sull’amore a due dove “è difficile comprenderai pur volendo” ma lasciando aperto uno spiraglio per una nuova ripartenza. Dopo Comunque andare toccherà a questo pezzo rappresentare la più fresca e nuova identità musicale dell’Amoroso che a perfezione calza questa dimensione musicale. La gente non sei tu, oltre a Casalino e Faini vede presente anche Daniele Incicco de La Rua particolarmente riconoscibile nella struttura dell’inciso che nasconde tratti folk celati dietro ad una melodia pseudo-pop. Declinami l’amore, invece, è la più classica ballata dalle grandi aperture melodiche e vocali che Casalino e Davide Simonetta riescono abilmente a tradurre in una forte emotività ricercando la perfetta combinazione per il sentimento.
A concludere ci sono la Simmetria dei desideri, un altro ottimo up-tempo che fa della ritmica il proprio punto forte rendendo il tutto più coinvolgente e “danzereccio” in vista delle stagioni più calde, e la buona Paola chiave, che Camba-Coro rendono l’unico vero episodio espressione di classe ed eleganza vecchio stile facendo interpretare ad Alessandra una bella ballata soul completamente dedicata all’amore raccontato con un continuo crescendo degno delle migliori interpreti anni ’90. La conclusione è affidata a In me il tuo ricordo in cui l’emozione palese ha sicuramente la meglio su tutto il resto anche grazie all’arioso arrangiamento orchestrale che restituisce perfettamente l’immagine in cui “io sorrido e tu guardi intorno” sottolineando un’assenza, forse, solo materiale.
Questo 10/Io è per Alessandra Amoroso il miglior modo per chiudere un percorso recuperando con coerenza i tasselli fin qui collezionati. C’è lo spazio per le struggenti ballate d’amore come anche quello per le situazioni musicali più leggere e positive per le quali tanto si è faticato. Un disco lungo ma sicuramente completo nel suo racconto fatto soprattutto di emotività nella vocalità e nel racconto testuale che, senza troppe pretese, si rivela ancora una volta essenziale e lineare. Attendersi un risultato diverso o una svolta verso nuovi territori era probabilmente ancora illegittimo ed inopportuno perché Sandrina correttamente ha voluto raccontarsi soltanto nel presente ma anche nel continuo del proprio percorso musicale di questi anni. Rimanere uguali a sé stessi, però, in questo caso va ad indicare, nel migliore dei sensi, la fede verso il proprio percorso e, giustappunto, il proprio “io” riuscendo a ribadire con coerenza e positività la propria identità.
MIGLIORI TRACCE: Trova un modo – Dalla tua parte – Forza e coraggio
VOTO COMPLESSIVO: 7,9/10
VIDEO-RECENSIONE:
Ilario Luisetto
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