giovedì 21 Novembre 2024

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Cristina D’Avena: guida pratica per l’ascolto di “Duets”, istruzioni per l’uso

Da venerdì 10 novembre l’atteso nuovo progetto discografico della regina delle sigle dei cartoni animati. Scopriamo insieme gli ospiti e le anticipazioni dell’album che rimette al centro la nostra fanciullezza

Un progetto semplice ma ambizioso per Cristina D’Avena, nostra signora dei ricordi più belli legati all’infanzia, che ha radunato sedici protagonisti dell’attuale scenario discografico nazionale per realizzare “Duets – Tutti cantano Cristina”, una raccolta di duetti senza precedenti sulle note delle canzoni delle sigle dei cartoni animati più amate dai bambini di oggi e di ieri. «Questo disco è nato da Crioma, la crew di Cristina – ha dichiarato Marco Alboni, presidente di Warner Music Italy – ringrazio loro perché sono stati preziosissimi, alla guida di questo straordinario gruppo di lavoro c’è un’artista dotata di una tenacia fuori dal comune. Non è stato facile mettere insieme tutti questi protagonisti in tempi così brevi, per un album che rappresenta la consacrazione di una delle artiste più iconiche della storia della musica leggera italiana». Ogni ospite si è messo alla prova con la propria canzone del cuore, da J-Ax con Pollon, Pollon combinaguai” a Giusy Ferreri con “Nanà supergirl”, passando per Francesca Michelin con “L’incantevole Creamy”, Loredana Bertè con “Occhi di gatto”, Baby K con “Kiss me Licia”, Arisa con “Magica, magica Emi”, Annalisa con “Mila e Shiro due cuori nella pallavolo”, Emma con “Jem”, Michele Bravi con “I Puffi sanno”, Elio con “Siamo fatti così”, i La Rua con “E’ quasi magia Johnny!”, Noemi con “Una spada per Lady Oscar”, Benji e Fede con “Che campioni Holly e Benji”Chiara con “Sailor Moon”, Ermal Meta con “Piccoli problemi di cuore” e Alessio Bernabei con “All’arrembaggio!”.

«Le mie sono sigle storiche – racconta Cristina – sono nate tanti anni fa, hanno una loro storia, un percorso importante e ancora oggi vengono ricordate, cantante e apprezzate dal pubblico. Non è stato facile scegliere le sedici tracce della tracklist, se consideriamo che nel corso della mia carriera ho inciso più di 750 brani. Tutti gli artisti coinvolti hanno messo da parte il loro personaggio, la propria popolarità e hanno indossato il vestito della loro infanzia, tornando un po’ bambini e donando un valore aggiunto ad ogni singolo pezzo, attraverso la spontaneità e la propria identità artistica, per cui ogni canzone ha una sua caratteristica che rappresenta al meglio l’ospite che canta con me. Ho voluto chiamarli io personalmente, per invitarli a partecipare a questo progetto. Due gli episodi più divertenti: Michele Bravi, che mi ha letteralmente chiuso il telefono in faccia perché credeva fosse uno scherzo, e Loredana Bertè che ha accolto con estremo entusiasmo l’idea di questo duetto, tant’è che un giorno mi ha chiamato disperata la sua assistente riferendomi che Loredana era letteralmente impazzita di gioia, al punto da cantare a ripetizione solo ‘Occhi di gatto’. Quando l’abbiamo registrata ho avvertito tutta la sua felicità e questo mi ha molto emozionata. E’ un progetto gioioso, legato al passato e alla nostra infanzia, ma attualizzato con arrangiamenti molto moderni, grazie a produttori del calibro di Davide Tagliapietra, Luca Mattioni, Roofio e Andrea Papazzoni. Ci siamo divertiti a rivisitare questi brani, mantenendo l’anima di ogni singolo pezzo», una nuova veste che non ha snaturato ma valorizzato le versioni originali e di questo, noi figli di “Bim bum bam”, non possiamo che rendergliene grazie.

Numeri importanti quelli di Cristina, un curriculum da super-big che poco si sposa con il pregiudizio che per anni ha dovuto sopportare, più che dal pubblico da alcuni poco lungimiranti addetti ai lavori: «Dall’infanzia bene o male ci siamo passati tutti, a volte abbiamo proprio il bisogno di leggerezza, spensieratezza e di far ritorno a quei luoghi magici che abbiamo visitato da bambini. Nei confronti della mia musica, forse, per troppi anni c’è stata una sorta di pregiudizio, ero considerata come quella che interpretava le siglette dei cartoni animati, non come una cantante. Questo in passato mi è dispiaciuto perché non le ho mai considerate delle canzoncine, ma canzoni vere e proprie. Per me hanno scritto pezzi autori del calibro di Franco Fasano, Piero Cassano dei Matia Bazar, Ninni Carucci, Enzo Draghi e tanti altri. Dopo diverso tempo, finalmente, si è diffusa l’idea che le sigle sono canzoni vere e proprie  possiamo anche definirlo un genere, ma sempre di musica si tratta! Oggi la televisione è cambiata e dà meno attenzione al pubblico giovane, che sarà il futuro di domani, aver fatto parte della crescita e della vita di molti ragazzi è per me davvero motivo d’orgoglio. Eseguire sul palco del Festival di Sanremo ‘Kiss me Licia’, ‘Occhi di gatto’ e la sigla dei ‘Puffi’ per me non è stato un gioco, vedere il pubblico dell’Ariston che applaudiva e cantava le mie canzoni è stato meraviglioso. A piccoli passi e con il tempo, anche grazie a questo disco e a questi sedici importanti ospiti, forse qualcosa l’avrò pure dimostrata».

https://www.youtube.com/watch?v=sm6PrE4B934&t=87s

Tra i tanti i colleghi con cui avrebbe voluto condividere la sala d’incisione, Cristina D’Avena ci ha svelato alcuni nomi della sua personale lista dei desideri, ancora valida per un ipotetico secondo capitolo della saga-duets: «Ci sono alcuni artisti che avrei fortemente voluto coinvolgere in questo progetto e che non sono riuscita a contattare, tra cui Jovanotti che adoro, sono convinta che ci sia qualcosa che ci accomuna sia artisticamente che umanamente, poi Marco Mengoni e Laura Pausini, entrambi purtroppo sommersi dai rispettivi impegni di lavoro. Mi sarebbe piaciuto anche avere Il Volo, a cui avrei affidato ‘Un incantesimo dischiuso tra i petali del tempo’, perché quello che vorrei dimostrare con questo disco è che la mia musica la possono cantare davvero tutti, dai rapper ai tenori. Tra gli altri duetti che avevo in testa e che non si sono per il momento realizzati, cito ‘E’ quasi magia Johnny’ con Alvaro Soler e ‘Il mistero della pietra azzurra’ con Renato Zero, in futuro mi piacerebbe tantissimo anche cantare con Fiorella Mannoia. Non è stato facile realizzare questo disco, ma come vedete ho già voglia di farne un altro!». 

Infine, alla mia domanda su un possibile “Duets” al contrario, ossia le canzoni che canterebbe dai rispettivi repertori dei suoi ospiti, ha risposto: «Così su due piedi non saprei, ad esempio, mi viene in mente un brano di Emma che adoro e canto spessissimo, ovvero ‘Trattengo il fiato’, mentre tra tutte quelle di Loredana mi piacerebbe rifare ‘Il mare d’inverno’, forse un po’ difficile ma ci posso pur sempre provare. Per ogni artista che ho coinvolto c’è ovviamente un pezzo che preferisco, ma dovrei pensarci bene e provarlo per sentirlo mio. Come progetto non sarebbe male, anzi, mi hai dato una bella idea!» adesso la palla passa alla Warner… ma non temete, Cristina non ha alcuna intenzione di rinnegare il suo passato: «Canto le sigle da quando sono piccola e non potrei mai stancarmi perché fanno parte della mia vita, in futuro potrei anche sperimentare altro, dalle cover agli inediti, ma non abbandonerò mai le canzoni con cui sono cresciuta insieme al mio pubblico».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.