Siamo arrivati alla fine del nostro viaggio verso Sanremo: i riflettori stanno per accendersi sull’evento musicale italiano più importante dell’anno, quello da cui tutto parte e a cui tutto arriva.
Gli ultimi protagonisti del nostro percorso sono i Negramaro.
La loro carriera inizia nel 2001, e la formazione è rimasta uguale da allora: Giuliano Sangiorgi alla voce, chitarra, pianoforte; Emanuele Spedicato alla chitarra; Ermanno Carlà al basso; Danilo Tasco alla batteria; Andrea Mariano alle tastiere e Andrea De Rocco al campionatore.
Il nome della band è un omaggio al vitigno Negroamaro, tipico del meraviglioso Salento, l’area della Puglia dalla quale provengono i componenti del gruppo.
Al palco di Sanremo devono tanto, il debutto è stato proprio lì, nel 2005, tra i giovani con Mentre tutto scorre, una della più belle canzoni mai suonate sul palco dell’Ariston negli ultimi 20 anni.
Non fu proprio un successo: i Negramaro, vennero eliminati dal Festival di Sanremo dopo un solo passaggio all’Ariston.
“Se all’indomani di quell’esibizione le radio non avessero cominciato a trasmettere a manetta la nostra canzone, probabilmente ci saremmo sciolti”, racconta oggi Giuliano Sangiorgi.
Dopo diciannove anni, sei album e tanti sold out (torneranno ad esibirsi dal vivo la prossima estate, il 15 giugno allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli, il 22 allo Stadio San Siro di Milano e il 3 luglio allo Stadio San Filippo di Messina), il gruppo ritorna lì dove tutto è cominciato.
La loro “Ricominciamo tutto”.” è una delle canzoni in gara.
“Amadeus ci ha corteggiati ogni anno – Racconta Giuliano – Abbiamo avuto pregiudizi nei confronti del Festival. Per quelli della nostra generazione era un tabu. Amadeus ha eliminato quei pregiudizi che circondavano la kermesse. È stato bravo a far sentire a tutti che essere a Sanremo è una cosa importante, a prescindere dal piazzamento in classifica. E’ molto obiettivo nei giudizi. Io, comunque, non avrei proposto un’alternativa rispetto a Ricominciamo tutto: avremmo partecipato solo con questa canzone”.
Ricominciamo tutto
“È una ballata rock. Lo definirei un pezzo “interstellar”, la sintesi delle nostre influenze, dagli U2 a David Bowie. L’ho scritto un anno fa, durante una vacanza in montagna in Abruzzo con la mia compagna Ilaria (Macchia, sceneggiatrice e scrittrice, ndr) e a nostra figlia Stella (nata nel 2018, ndr). Le osservavo mentre ballavano e scherzavano: un’istantanea da conservare per tutta la vita. È ispirata a Pablo Neruda, che diceva: “Nascere non basta, bisogna rinascere ogni giorno””.
Testo e musica del brano sono di Giuliano:
“Se sono diventato Giuliano Sangiorgi, è grazie a Ermanno, Lele e Andrea. Io neppure volevo cantare: portavo in sala prove un cantante diverso. Loro mi prendevano in giro: “Ma allora non hai capito: la voce devi essere tu”. No: se dovessimo scioglierci, nessuno di noi riuscirebbe ad avere il successo che abbiamo insieme”.
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