La abbiamo incontrata a Sanremo nell’ultimo giorno della kermesse, con una città impazzita per l’evento e messa a dura prova da una pioggia battente. Alice Porta ha scelto Casa Sanremo per presentare “Con il cuore tra le righe”, il suo ultimo, libro dedicato a Michele Merlo, giovane promessa della musica, stroncato da una leucemia fulminante che i medici non hanno saputo riconoscere in tempo. Alice, Michele lo ha conosciuto e ha voluto raccontare nel suo libro la sua amicizia con il cantante raccontando anche il Michele privato. Queste le sue parole a Recensiamo Musica:
Da dove nasce l’idea di quest’opera ?
“L’opera nasce nell’estate 2021, la stessa estate in cui Michele se ne è andato purtroppo, nasce perchè volevo dare realtà alle emozioni che sentivo in quel momento e renderle tangibili. La scrittura per me era l’unica modalità in cui provare a farlo”
Hai avuto modo di confrontarti con la famiglia di Michele ?
“Ho presentato l’idea a Katia e Domenico (genitori di Michele ndr) nel momento in cui il libro era finito, proprio perchè il viaggio di questa storia parte senza avere una destinazione, senza per forza dover diventare un qualcosa, era più una modalità mia per parlare delle mie emozioni, affrontarle e provare a capirle in qualche modo. Una volta finito ho deciso di esporre l’idea a Katia e Domenico che sono stati molto contenti e li ringrazio per esserci stati per avere appoggiato le mie parole e per tutto quello che fanno e stanno facendo per me”
Scrivere di Michele ti ha lasciato qualcosa ?
“Michele sicuramente sì. In verità il fine di queste pagine che ho scritto è quello di fare arrivare e spero che arrivi, Michele non solo dal lato artistico suo ma anche per la persona che era, è quello che mi ha colpito sicuramente di più, volevo utilizzare le pagine per fare arrivare alle persone tante altre cose che magari non conoscono o che comunque hanno visto in maniera superficiale, affrontando temi in modo un pò più profondo e quindi riportandolo tra le righe, da qui il titolo ‘Con il cuore tra le righe’ “
C’è stato un momento in cui hai pensato di non farcela ad andare avanti e in cui hai pensato di fermarti ?
“Ci sono stati dei momenti, soprattutto all’inizio, in cui mi sono fermata, ho scritto le prime pagine e poi mi sono fermata per un paio di mesi circa verso fine 2021, perchè avevo capito e cominciavo a capire che ero ancora troppo coinvolta, quindi volevo trovare le parole, conservare le immagini belle di Michele e che comunque riuscissero a raccontarlo al meglio.”
Nel libro parli del Michele personaggio pubblico che tutti hanno conosciuto o racconti anche il Michele privato?
“Vengono affrontate entrambe le facce, sia quella pubblica e artistica che è quella che la maggior parte delle persone conosce di Michele, sia quella privata che ho vissuto io con lui e ho avuto modo di conoscere grazie all’amicizia che si è creata. “
Il ricordo più bello che hai con lui ?
“Il ricordo più bello che ho di lui è sicuramente la prima volta che lo ho incontrato dal vivo, era settembre 2020, in precedenza ci eravamo sentiti, ma non avevo potuto incontrarlo causa Covid-19, da lì abbiamo cominciato a parlare di scrittura perchè anche Michele aveva scritto un romanzo che si chiama ‘Cuori Stupidi’, e ci siamo trovati sulle passioni, sulle parole, sulle idee, sui pensieri, sulle emozioni e su tante cose, mi sembrava veramente di conoscerlo da tanto tempo, più di quello da cui in effetti lo conoscevo. “
Ti ha mai parlato del suo malessere fisico ? Aveva fatto menzione di questi lividi che aveva o la malattia è stato un fulmine a ciel sereno anche per te ?
“Per me è stata una notizia improvvisa, avevo visto l’ultima volta Michele verso febbraio, lui ha cominciato a sentirsi male dopo, avevamo deciso che ci saremmo visti dopo ma non è stato possibile. Avrei voluto vederlo per dargli una notizia di cui è stato il primo a cui credere, che sono le pagine del mio primo romanzo e questo romanzo è uscito il giorno in cui lui se ne è andato ed io non ho potuto dirgli dell’uscita di questa cosa ed è una cosa che mi lascia molto stranita perchè non credo possa essere stata solo una coincidenza, Michele è stato il primo a ricevere le pagine del mio primo romanzo e a credere in quelle pagine perchè io non ci credevo e lui è andato via proprio quel giorno lì”
Giuseppe Scuccimarri
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