La sua è una storia di scelte musicali, partita dal genere country chitarra, voce e cappello da cow girl fino a diventare la regina indiscussa del pop e riempire gli stadi. Ieri sera Taylor Swift ha infiammato San Siro, divenuto per l’ennesima notte tempio della musica. Tre ore di concerto e oltre 40 canzoni, a fare da cornice le interazioni con i 65000 che hanno riempito l’arena meneghina e che hanno contribuito ad alzare la temperatura già bollente di suo.
La prima serata milanese della trentaquattrenne di West Reading è stata un trionfo, mancava in Italia da 13 anni e le sue ‘Swifties’ hanno sfidato prima la pioggia battente e poi il sole cocente per starle il più possibile vicino. Una attesa ripagata da un vero e proprio kolossal musicale, il The Eras Show di Taylor Swift è uno spettacolo pensato per ripercorrere tutti insieme le tante ere musicali di questa incredibile artista, abituata a riempire gli stadi, ma ancora capace di emozionarsi quando tutto il Meazza le ha dedicato “Sei Bellissima”.
“Nessuno è stato così tanto gentile con me, mi fate emozionare” ha detto la cantautrice. “The Eras Tour” è uno spettacolo a tutto tondo, diviso in sezioni, ognuna a rappresentare un periodo artistico, per ogni sezione Taylor indossa un abito diverso. Dopo il pop melodico, una intera sezione dedicata al country, la scenografia cambia per ogni era, ai suoi inizi ha dedicato una casetta di legno e un pianoforte coperto di muschio.
“Questi sono due album gemelli scritti durante il lockdown – ha raccontato l’autrice seduta al piano – quando ancora mi chiedevo se un giorno sarei riuscita a suonarli dal vivo in uno stadio, come stasera a Milano”. Il momento riservato alle emozioni finisce all’improvviso quando dal nulla parte “Shake it Off” e tutta una parte dedicata alle mega hit per arrivare poi all’ottavo capitolo in cui l’artista ha riservato l’ultimo album “The Tortured Poets Department’, uscito lo scorso aprile.
Sdraiata su un letto la cantautrice ha eseguito ‘Fortnight’, prima del momento più atteso del live: le ‘surprise songs’ con cui a ogni tappa la star delizia il suo pubblico, suonando in versione acustica brani che non sono nella setlist ufficiale. La lunga serata è terminata con il pubblico che non voleva lasciare gli spalti e continuava a cantare le canzoni della propria beniamina, il pubblico che è stato co-protagonista della prima delle due date italiane di un tour mondiale di 152 date, il primo nella storia a superare 1 miliardo di dollari di incassi.
Giuseppe Scuccimarri
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