venerdì 22 Novembre 2024

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Anna Oxa, vittoria in tribunale contro l’ex socio infedele

Il giornalista Maurizio Scandurra commenta l’importantissima sentenza emessa a favore della grande cantante italo-albanese

Il 16 gennaio 2018 si è concluso a Milano il processo di Appello che ha visto coinvolti la cantante Anna Oxa, costituitasi parte civile, e il manager Antonio Sepe già condannato in primo grado a sei mesi di reclusione e al pagamento, a titolo di provvisionale, della cifra di 10 mila euro alla parte offesa.

A costituire le fondamenta dell’inchiesta il reato, commesso dall’ex manager milanese, di impedimento all’attività di controllo del socio di minoranza, la signora Hoxha per l’appunto, tenuta all’oscuro della contabilità della società di edizioni (la ‘Inver Music’) di cui è socia dal 1986 e che, da allora, gestisce l’incameramento dei diritti d’autore riconosciuti da SIAE all’artista.

Com’è ormai noto e riconosciuto Maurizio Scandurra è stato l’unico giornalista musicale italiano ad aver, anche per mezzo dei nostri spazi, sempre difeso – senza giudicarle mai, come il saper fare sana informazione impone – le scelte di Anna Oxa, anche quando particolarmente innovative e significative, come la volontà cautelativa di costituirsi marchio patronimico. Ecco come ha commentato in esclusiva per Recensiamo Musica gli ultimi fatti riguardanti le vicende giudiziarie dell’artista:

È una gioia sapere che esistono ancora Tribunali capaci di arginare e reprimere duramente le malefatte gravissime recate agli artisti a opera di una sempre più ampia parte di indotto musicale italiano, sia discografico che manageriale. La vittoria anche in secondo grado della signora Hoxha contro il signor Antonio Sepe, così come riportato questa mattina dall’autorevole quotidiano “Il Giornale” nell’articolo a firma della collega Cristina Bassi, apre uno scenario interessante. Spesso, gli artisti noti si affidano a figure gestionali, nelle quali ripongono totale fiducia: che, in moltissimi casi, non viene adeguatamente ripagata. Anzi, la stessa si fa leva per rendere gli artisti stessi oggetto di danni ingenti che, oltre a quello di natura esclusivamente patrimoniale, spesso e volentieri possono altresì prevedere anche importanti profili di danno morale o alla persona propriamente detti”.

Oltre a costituire un certo ed indiscusso danno economico ad Anna Oxa questa vicenda ha indubbiamente condizionato e danneggiato il proseguo della carriera musicale dell’artista, ferma discograficamente da ormai 7 anni quando venne pubblicato l’innovativo progetto di Proxima:

Appare del tutto rilevante ed evidente che la pesante, ingiusta e reiterata condotta di malversazione societaria perpetrata nel lungo periodo a discapito della buona fede, delle tasche, della proprietà intellettuale e artistica della signora Hoxha costituisca inevitabilmente e fondatamente il presupposto di fatto e di diritto che potrebbe spiegare in maniera inequivocabile il motivo per cui, oggi, assistiamo al silenzio discografico continuato di quella che è in assoluto una delle voci più iconiche e irripetibili della storia della nostra musica. La vicenda giudiziaria che vede la nota cantante parte offesa, come apprendiamo sempre dalla fonte, si riferisce al periodo compreso tra il 1997 e il 2011: anno, guardacaso, della sua ultima partecipazione al ‘Festival di Sanremo’. Mi sembra ragionevole, umano, logico e comprensibile che simili, incresciosi episodi farebbero passare la voglia di cantare a chiunque, sfere celesti comprese”, sottolinea con dovizia di argomenti Scandurra.

Anna OxaUna vicenda che, ci auguriamo, possa presto concludersi a favore della verità e della giustizia permettendo alla illuminante, sperimentatrice ed innovatrice artista di regalare a tutto il pubblico italiano, che da sempre la ama per la sua ricerca musicale profonda (a cui, di recente, abbiamo dato spazio in un’interessante analisi lontani da quel giornalismo giudicante ed impuro che ormai non sa, o non vuole, più riconoscere l’arte e i suoi meriti) e fuori dagli schemi precostituiti, nuovi eterni capolavori. Così conclude anche Maurizio Scandurra ricordando la professionalità del lavoro svolto in queste vicende dall’artista stessa e dal suo staff di fiducia:

“A ciò si aggiunga anche il fenomeno deprecabile dei cosiddetti “leoni da tastiera” che, sotto le mentite spoglie di improbabili fan, sostenitori e amici della cantante, sui profili social ufficiali dell’artista si concedono e permettono libertà mai autorizzate da alcuno, attuate altresì per lo più a mezzo di giudizi, pareri, offese e quant’altro gratuitamente rivolti sia alla signora Hoxha che alla sua ottima manager, nella persona della sempre gentile e garbata Milly Milano. Due signore e altrettanto signore professioniste per le quali, da uomo e da giornalista, chiedo pubblicamente rispetto assoluto da parte di tutti”.

Immagine di copertina scattata da LaPresse per VanityFair

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.