giovedì 14 Novembre 2024

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Sanremo Giovani 2024, le pagelle della prima puntata (12 novembre)

Al via Sanremo Giovani 2024, ecco le nostre pagelle delle sei performance della prima puntata, in onda questa sera, martedì 12 novembre

Sanremo Giovani 2024 è ufficialmente partito e noi siamo pronti ad aggiornare le nostre pagelle con le performance di questa prima puntata, in onda su Rai2 oggi, martedì 12 novembre.

Ad esibirsi in questo appuntamento inaugurale sono state le Synergy con “Fianna”, Tancredi con “Standing ovation”, Mew con “Oh my God”, Sidy con “Tutte le volte”, Angie con “Scorpione” e Mazzariello con “Amarsi per lavoro”.

In attesa del verdetto finale della giuria, di seguito i nostri giudizi che arrivano a due settimane di distanza rispetto al primo ascolto delle versioni in studio (qui le precedenti pagelle).

Sanremo Giovani 2024, le pagelle della prima puntata

Synergy – “Fiamma

L’unione delle due voci può andare, le due ragazze si scambiano le parti con convinzione, come se si conoscessero da una vita. Questa è la magia della musica. D’altra parte però, la proposta non risulta a fuoco, c’è ancora molto da lavorare, soprattuto sul repertorio. Nobile, anzi nobilissimo, il desiderio di portare alta la bandiera dell’R&B ma, per usare un gioco di parole con il titolo, “Fiamma” non è un pezzo che si accende. Meglio dal vivo che in studio. Voto 5.

Tancredi – “Standing ovation

Già me la immagino sul palco dell’Ariston, e se mi sforzo un pochino riesco già a sentire l’orchestra. Tancredi dal vivo conferma l’idea che ci eravamo fatti con l’ascolto in studio e ci regala una performance divertente e originale. “Standing ovation” è di sicuro un pezzo che gli permette di giovare con la sua presenza scenica e coinvolgere il pubblico con il suo innato talento. Per le performance future mi aspetto di vedere qualcosa diverso, cambiando look come ci ha abituato nel videoclip, in modo da spezzare l’effetto-monotonia che il pezzo, a lungo andare, può trasmettere. Per il momento, ci tocca dar ragione al titolo. Voto 8

Mew – “Oh my God

Spiazza anche con la sua performance Mew, che conferma le attese con la sua “Oh my God”, brano che possiede tutte le carte in regola per ottenere riscontri anche al di fuori del contesto di Sanremo Giovani. Noi glielo auguriamo perché, considerato l’epilogo della sua avventura ad Amici, la sua non è solo una bella storia da raccontare, ma anche e soprattutto da ascoltare. Voto 8.5

Sidy – “Tutte le volte

Uno dei testi più ispirati, che ben si sposa con la voce calda e avvolgente di Sidy. Guadagna sicuramente con la performance dal vivo, anche se il risultato non spicca per originalità e contemporaneità. La verità è che oggi non basta cantare bene delle piacevoli canzoni, serve la famosa marcia. Ma dato che stiamo parlando di giovani artisti, anche per lui il tempo è decisamente dalla sua parte. Voto 6.5

Angie – “Scorpione

Molto meglio dal vivo. Angie ci conferma che dalla sua partecipazione alla quarta edizione di “Ti lascio una canzone” ne ha fatta di strada. Era una bambina, oggi una giovane donna, che è nata per stare sul palco. Di “Scorpione” continuo ad apprezzare lo special cantato, che sorprende e spezza la monotonia dell’ascolto, migliorandolo propio sul finale. A prescindere da come andrà, le facciamo l’in bocca al lupo per il futuro. Voto 6.5

Mazzariello – “Amarsi per lavoro

La quota indie, o la quota Mazzariello che dir si voglia. Il cantautore campano fa dell’originalità la sua cifre. La canzone rende dal vivo così come nell’incisione in studio, la differenza la fa l’interpretazione coinvolgente e centrata. Il pezzo cresce di ascolto in ascolto. E questo, per i tempi che corrono, è cosa buona e giusta. Voto 7.5

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.