All’ultimo vincitore del Festival di Sanremo il taglio del nastro di Home Festival 2018
Appena un’ora e poco più di concerto bastano per capire chi è davvero Ermal Meta, cosa voglia comunicare e quanto il pubblico abbia imparato ad amarlo insieme alla sua musica e alle sue parole. Home Festival (qui l’intero programma della manifestazione) ha scelto lui per aprire la speciale rassegna musicale in scena a Treviso anche in questo 2018 e la scelta è stata ripagata come meglio non si sarebbe potuto.
La forza di Meta e delle sue canzoni sta nella semplicità e nella positività. I suoi testi e le sue melodie non pretendono di inventare nulla, si accontentano del rispetto profondo e religioso di una tradizione cantautorale tipicamente pop che da anni l’Italia possiede nel proprio DNA più autentico. Non gli occorrono stravaganze, parole ricercate o aggeggi elettronici per comunicare l’unica cosa che davvero tutti comprendono in una canzone: il sentimento. A ciò si unisce, poi, la capacità di farlo attraverso la positività, l’ottimismo, la volontà di guardare sempre avanti senza mai voltarsi verso rammarichi o ripensamenti. Nei suoi brani si parla d’amori eterni, di affetti per la vita e per i propri simili, di rispetto e di allegria. Non c’è spazio per i problemi che affossano l’intera esistenza del genere umano o, se c’è, nelle sue canzoni anche questi trovano nuova luce, offrono delle soluzioni apparentemente impossibili.
Dal vivo il giovane, ma non più giovanissimo, cantautore di origini albanesi si scatena, comunica tutta la sua energia e vitalità non fermandosi per un secondo nello stesso punto del palcoscenico. Canta, salta, balla e suona piano e chitarra dimostrando anche tutta l’arte del suo mestiere che prima di artista di fama internazionale l’ha voluto autore da dietro le quinte e giovane musicista in svariati gruppi.
In uno show entusiasmante e trascinante trovano spazio tutti i suoi cavalli di battaglia dei suoi primi tre album d’inediti (Umano – Vietato morire – Non abbiamo armi) dalle sanremesi Vietato morire a Non mi avete fatto niente passando per le ultime e solari Io mi innamoro ancora e Dall’alba al tramonto fino alle da lui scritte Straordinario (suonata quasi rock rispetto alla melodicissima versione di Chiara) e all’intensa A parte te. Meta vince e convince grazie alla sua maestria, alla sua capacità di fare e raccontare la musica con semplicità e positività: un’arma che lo porterà, con merito, lontano.
Ilario Luisetto
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