domenica 24 Novembre 2024

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“Essere qui” diventa Boom ed Emma aggiunge quattro nuovi inediti – RECENSIONE

Si completa il puzzle di Essere qui

Essere qui (qui la nostra recensione) è un viaggio alla scoperta di se stessi. E’ un viaggio che Emma ha iniziato dentro di sé ufficialmente lo scorso gennaio ma che, in realtà, ha le sue radici in tempi ben più profondi. Ed ogni viaggio si conclude con il raggiungimento della meta che, in questo caso, è rappresentata da Essere qui – Boom Edition, un nuova versione dell’ultimo progetto discografico dell’artista salentina che qui concede al proprio pubblico gli ultimi 4 brani inediti che originalmente erano stati pensati per questo album.

Nei quattro nuovi inediti Emma si concentra essenzialmente nel ribadire e riconfermare quello che Essere qui sostanzialmente aveva già urlato a gran voce: la salentina è in viaggio, un viaggio musicale che vuole condurre tenendo accanto a lei la tradizione pur andando incontro ad una qualche innovazione e ricerca. Non è un caso che Mondiale, il singolo di lancio di questo progetto, si dimostri essenzialmente una sua classica ballata pop-rock, da cantare senza freni a tutta voce sulla base di una chitarra acustica, che, però, contiene la firma di un indie-man per eccellenza come Colapesce che, pur parlando d’amore, si concede il lusso di aprire l’inciso con un iconico “ma che palle”.

Lo stesso Colapesce firma anche Nucleare che, invece, si apre con tinte più sobrie ed ammutolite sulla base di un arrangiamento frenato, almeno fino all’esplosione dell’inciso che si dedica ad un amore sfuggito non senza causare sofferenza e dolore. Ancor più tradizionale risulta essere la bella Incredibile voglia di niente che, in qualche modo, da una risposta forte ai nostalgici degli esordi artistici della salentina che qui torna ad incontrare le firme di Dario Faini e Diego Mancino che spesso l’hanno accompagnata. All’orizzonte si odorano tastiere e arrangiamenti sintetici ma quello che ne esce più prepotentemente è il ritorno ad un inciso che cresce con potenza ed efficacia per raccontare il bisogno dell’altro e del sentimento. Una bella ballata pop-rock che si lascia cantare con facilità e che, per questo, si può concedere anche il lusso di inserire delle innovazioni sonore (all’apice nello special finale) che, però, svaniscono di fronte ad un inciso efficacie e performante.

A chiudere il capitolo non poteva che essere Inutile canzone, un gioiellino autorale scritto e composto in solitaria dalla stessa Emma che finalmente torna a mettersi alla prova anche come autrice dopo ottime prove dimostrate finora anche in questa veste. In ben 6 minuti e 22 secondi il dialogo con sé stessi diventa crudo, profondo, sincero raccontando di pianti, dolori, ricordi che hanno fatto male lasciando il segno nell’animo. Un segno che si manifesta anche musicalmente grazie ad un arrangiamento che ha la forza di saper aspettare crescendo con coerenza insieme alla canzone ed esplodendo poi solo nel finale quando le braci di elettronica, che fungevano da tappeto per tutta la parte iniziale del brano, tornano finalmente a bruciare e a diramare fiamme.

E’ così che il viaggio di Essere qui si conclude e che, in definitiva, restituisce una Emma nuova ma non troppo distante dalla Emma di ieri. Una Emma che si rimette in cammino verso il proprio futuro e la propria evoluzione senza cercare per forza di scendere a compromessi con se stessa e con l’arte che propone. C’è spazio per ieri e per domani nel suo racconto: c’è il pop ed i ritornelli martellanti e crescenti ma c’è anche l’elettronica, la ricerca, l’interiorità. Un album, un discorso ed un’evoluzione eterogenea che fornisce tante diverse risposta a chi ascolta e si chiede chi è oggi Emma. All’ascoltatore la scelta e l’ultima parola.

MIGLIOR TRACCIA: Inutile canzone – Incredibile voglia di niente

VOTO COMPLESSIVO: 8/10

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.