domenica 24 Novembre 2024

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Lucio Dalla, l’omaggio a sette anni dalla sua scomparsa

Il nostro ricordo del cantautore bolognese, geniale ed ispirato portavoce della canzone d’autore

Sono trascorsi sette anni dalla prematura scomparsa di Lucio Dalla, di lui e della sua musica si potrebbero scrivere intere enciclopedie, anzi si dovrebbe necessariamente farlo. Nell’arco dei suoi cinquant’anni di attività ha saputo declinare emozioni, tradurre silenzi e donare l’anima al proprio pubblico, in maniera fanciullesca, disillusa e senza chiedere mai nulla in cambio.

Il 1° marzo del 2012 è una data che gli appassionati delle sue opere difficilmente potranno mai dimenticare, il giorno in cui la musica leggera italiana ha salutato uno dei suoi più ispirati ambasciatori, capace di narrare le storie di tutti, nessuno escluso. Nei suoi pezzi ha raccontato l’Italia, dalla Milano che fatica alla Roma dei miracoli, dalla sua amata Bologna al mare luccicante del golfo di Surriento, dedicando versi ad amici, sconosciuti, donne, uomini, angeli, zingari, santi, mercanti, briganti, carcerati, ladri, puttane, pescatori, piloti, tenori e tutta quella gente comune che non ha mai smesso di appassionarlo e stimolarlo a tradurre in poesia i pensieri.

Nato a Bologna il 4 marzo 1943, proprio come il titolo di una delle sue più celebri canzoni, esprime l’attitudine per l’arte sin da giovanissimo, sviluppando la propria innata indole da jazzista. Notato da Gino Paoli, fa il suo esordio al Cantagiro nell’estate del ’64, ma l’appuntamento con il successo è rimandato solo di un paio di anni, quando debutta a Sanremo con “Paff…bum”. Al Festival ci tornerà altre quattro volte, anzi cinque se consideriamo la splendida Almeno pensami, cantata lo scorso anno da Ron, aggiudicatasi il prestigioso Premio della Critica Mia Martini. Il segreto di un così cordiale ed intramontabile successo? L’aver composto delle autentiche pietre miliari della nostra amata musica leggera, brani senza tempo che echeggiano e si librano nella memoria, tramandate di padre in figlio e che abbiamo raccolto in una speciale playlist che vi proponiamo alla fine di questo articolo.

Pragmatico e visionario, inguaribilmente sarcastico, il ricordo del cantautore emiliano è ancora vivo nel cuore e nelle orecchie delle persone che si sono riconosciute nella sua romantica follia. Un artista eclettico, fuori dagli schemi, che con la sua poliedricità è riuscito a tenere a bada le etichette e lontano ogni ragionevole dubbio, perché l’arte non conosce sovrastrutture, bensì rappresenta la forma d’espressione più libera che abbiamo.

Di lui restano le parole delle sue canzoni, il fischio di “Com’è profondo il mare” e il ricordo di un uomo buono, che nella vita ha saputo far tesoro del proprio dono. Questo e molto altro ancora è Lucio Dalla, un caro amico al quale ognuno di noi dovrebbe scrivere oggi almeno due righe, per ringraziarlo di quanto ci ha lasciato, così… per distrarci un po’, per poter riderci sopra e per continuare a sperare.

https://open.spotify.com/user/11145903930/playlist/4oPSMPlwzIRLL7PRBAclAj?si=Kw_3BVSSR2ioBODHsxgvyw

Lucio Dalla | La nostra playlist

  • “Lei (non è per me)” – 1964
  • “Quando ero soldato” – 1966
  • “Bisogna saper perdere” – 1967
  • “Non è un segreto” – 1967
  • “Il cielo” – 1967
  • “Occhi di ragazza” – 1970
  • “Il fiume e la città” – 1970
  • “4/3/1943” – 1971
  • “La casa in riva al mare” – 1971
  • “Il gigante e la bambina” – 1971
  • “Piazza grande” – 1972
  • “Nuvolari” – 1976
  • “Quale allegria” – 1977
  • “Com’è profondo il mare” – 1977
  • Disperato erotico stomp” – 1977
  • “Ma come fanno i marinai” – 1978 (con Francesco De Gregori)
  • “Anna e Marco” – 1979
  • “Milano” – 1979
  • “Stella di mare” – 1979
  • “L’anno che verrà” – 1979
  • “La sera dei miracoli” – 1980
  • “Futura” – 1980
  • “Cara” – 1980
  • “Meri Luis” – 1980
  • “Balla balla ballerino” – 1980
  • “Telefonami tra vent’anni” – 1981
  • “Washington” – 1984
  • “Se io fossi un angelo” – 1986
  • “Chissà se lo sai” – 1986
  • “Caruso” – 1986
  • “Vita” – 1988 (con Gianni Morandi)
  • “Felicità” – 1988
  • “Attenti al lupo” – 1990
  • “Apriti cuore” – 1990
  • “Henna” – 1993
  • “Canzone” – 1996
  • “Tu non mi basti mai” – 1996
  • “Ciao” – 1999
  • “Io tra un ora sono lì” – 1999
  • “Non vergognarsi mai” – 1999
  • “Kamikaze” – 2001
  • “Amore disperato” – 2003 (con Mina)
  • “Prima dammi un bacio” – 2003
  • “Due dita sotto il cielo” – 2007
  • “Malinconia d’ottobre” – 2007
  • “Lunedì” – 2007
  • “Questo amore” – 2009
  • “Angoli di cielo” – 2009
  • “Anche se il tempo passa (amore)” – 2011
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.