mercoledì 6 Novembre 2024

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Ron racconta il suo nuovo disco: “Siamo tutti figli di Lucio!”

Disponibile dal 2 marzo la raccolta di alcuni brani storici  volti ad omaggiare la memoria di Dalla, più l’inedito “Almeno pensami” presentato sul palco di Sanremo

Si intitola Lucio! il nuovo progetto discografico di Ron, un omaggio alla memoria del Maestro Dalla, suo grande amico e massimo rappresentante della canzone d’autore italiana. Anticipato dall’inedito “Almeno pensami”, quarto classificato allo scorso Festival di Sanremo e vincitore del prestigioso Premio della critica Mia Martini, l’album contiene alcuni dei maggiori successi del cantautore bolognese, registrati in presa diretta in chiave acustica, accompagnato da tre esperti musicisti: il batterista Elio Rivagli, il bassista Roberto Giallinelli e il tastierista Giuseppe Barbera. Tra i brani che compongono la tracklist del disco, distribuito da Sony Music e disponibile in tutti gli store a partire da venerdì 2 marzo, ricordiamo: “4/3/1943”, “Tu non mi basti mai”, “Piazza grande”, “Henna”, “Attenti al lupo”, “Quale allegria”, “Chissà se lo sai”, “Futura”, “Canzone”, “Cara” e Come è profondo il mare.

«Se non ci fosse stato Lucio, credo che oggi non sarei stato qua – rivela emozionato l’artista lombardo – lui ha creduto in me e mi ha sempre spinto a creare, a comporre, a credere nelle mie potenzialità. Ci siamo scambiati le nostre rispettive passioni musicali e tanti bei ricordi che conserverò dentro di me per sempre. Accettare la sua dipartita è stato per me molto pesante, come per tutti, mi ci è voluto del tempo per riprendermi, non ho mai amato parlare di lui in pubblico, la nostra amicizia l’ho sempre custodita gelosamente. A distanza di sei anni ho avvertito l’esigenza di ricordare un amico, di passare ancora un po’ di tempo con lui e con la sua musica. Tutto è stato fatto in maniera pensata, in modo sentito, ma anche d’istinto, come amava fare lui». 

«Mi sento in dovere di ringraziare gli eredi, perché se non fosse stato per loro ‘Almeno pensami’ non sarebbe venuta a galla, mi auguro ce ne siano ancora altre. Tutto è iniziato quando ho ascoltato un demo fatto da Lucio, dove c’era testo e musica, con un accenno di arrangiamento. Quando Baglioni mi ha consegnato il nastro mi sono emozionato, ho risentito Lucio, la sua immensa anima e il suo grandissimo talento. Senza toccare le note o le parole, ho cercato di lavorare sull’arrangiamento per portarla nel mio mondo, senza stravolgere l’idea originale. Sanremo è stata una cosa talmente bella, è la prima volta che partecipo con tranquillità, senza i patemi dell’eliminazione. Claudio è un artista come noi e, giustamente, ha difeso la categoria, per questo motivo ha deciso di cancellare questa brutta prassi. E’ riuscito nel compito di riportare la musica al centro del Festival, dimostrando che si può sempre fare di meglio».

«Io, Luca Carboni, Samuele Bersani, gli Stadio e tanti altri: siamo tutti figli di Lucio, una delle persone più generose che io abbia mai conosciuto», e riguardo alla recente scomparsa di Michele Mondella, aggiunge: «L’ho conosciuto nel lontano 1970, è stato il mio primo promoter, abbiamo iniziato insieme. Oltre che per la mia carriera, è stato fondamentale per tutto il cantautorato italiano, un genere che ha difeso sempre con le unghie e con i denti. Non potevo che dedicare questo lavoro anche lui, perché mi ha dato tantissimo e non smetterò mai di ringraziarlo».

Nei prossimi giorni, Ron sarà impegnato nel consueto in-store tour per riabbracciare il suo pubblico e presentare il suo nuovo progetto discografico. Tra le tappe in calendario, ricordiamo: il 7 marzo al Mondadori Megastore di Milano (Piazza Duomo – ore 18.00), il 9 marzo al Mondadori Megastore di Bologna (Via M. D’Azeglio – ore 18.00), il 10 marzo al Mondadori Bookstore di Roma (Via Tuscolana – ore 17.00), il 12 marzo al Mondadori Bookstore di Napoli (Piazza Vanvitelli – ore 18.00).

«L’idea di festeggiare una ricorrenza così importante come il 75esimo compleanno di Lucio, mi ha portato alla mente immagini, suoni e ricordi indelebili della mia vita. Le canzoni sono state scelte d’istinto, nella scaletta ho voluto alternare brani di epoche diverse, senza metterli in ordine temporale, ma come una sorta di viaggio nel tempo. Ci saranno due date dal vivo a maggio, il 6 al Teatro Dal Verme di Milano e il 7 all’Auditoriium Parco della Musica di Roma, canterò una ventina di canzoni, compresi altri pezzi che non ho potuto inserire nel disco, ad esempio ‘Le rondini’. Stiamo lavorando a dei contribuiti, ma oltre a cantare i suoi brani, cercherò di raccontare Lucio a parole mie».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.