giovedì 10 Ottobre 2024

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Lucio Dalla e la seconda vita di “Come è profondo il mare”

Da venerdì 24 novembre in tutti i negozi e store digitali la riedizione del disco-capolavoro del cantautore bolognese, impreziosita da contenuti inediti

Lucio DallaA quarant’anni esatti dalla pubblicazione arriva “Come è profondo il mare – Legacy Edition”, la nuova veste di uno dei capolavori discografici di Lucio Dalla, uomo e artista che non ha bisogno certo di presentazioni, scomparso prematuramente il primo marzo del 2012. Un omaggio alla memoria di questo indiscusso poeta, realizzato e distribuito da Sony Music, disponibile in due diverse versioni, una CD e l’altra LP, entrambe con le tracce rimasterizzate e impreziosite da sette brani eseguiti dal vivo mai pubblicati, incisi in periodi diversi della carriera dell’artista, oltre che da un booklet di quaranta pagine con foto e contenuti inediti. «Lucio sapeva di essere alla vigilia di un qualcosa di grande – racconta l’amico Ron – un disco che andò bene ma non eccessivamente, ma fù il trampolino di lancio per ‘Dalla’ e ‘Lucio Dalla’, i due album successivi considerati tra quelli di maggior successo. Amava definirsi un cantautore per sbaglio, era davvero un artista fuori dagli schemi e lo ha sempre dimostrato nel corso della sua carriera».

Come è profondo il mare | Tracklist

  1. Come è profondo il mare
  2. Treno a vela
  3. Il cucciolo Alfredo
  4. Corso Buenos Aires
  5. Disperato erotico stomp
  6. Quale allegria
  7. …E non andar più via
  8. Barcarola

Pubblicato per la prima volta nel 1977, si tratta del primo disco in cui Lucio Dalla appare in veste di autore dei testi, dopo la fine del sodalizio artistico con Roberto Roversi. Per accompagnare il lancio del disco, è stato realizzato un interessante videoclip di Come è profondo il mare, rilasciato sul canale Vevo del cantautore, diretto dal regista Gianluca “Calu” Montesano e con la partecipazione straordinaria di Luca Carboni.

Come è profondo il mare (Official Video) by Lucio Dalla on VEVO.

Come è profondo il mare | Testo

Siamo noi, siamo in tanti
ci nascondiamo di notte
per paura degli automobilisti
dei linotipisti
siamo i gatti neri
siamo i pessimisti
siamo i cattivi pensieri
e non abbiamo da mangiare
com’è profondo il mare
com’è profondo il mare

Babbo, che eri un gran cacciatore
di quaglie e di fagiani
caccia via queste mosche
che non mi fanno dormire
che mi fanno arrabbiare
com’è profondo il mare
com’è profondo il mare

E’ inutile
non c’è più lavoro
non c’è più decoro
Dio o chi per lui
sta cercando di dividerci
di farci del male
di farci annegare
com’è profondo il mare
com’è profondo il mare

Con la forza di un ricatto
l’uomo diventò qualcuno
resuscitò anche i morti
spalancò prigioni
bloccò sei treni
con relativi vagoni
innalzò per un attimo il povero
ad un ruolo difficile da mantenere
poi lo lasciò cadere
a piangere e a urlare
solo in mezzo al mare
com’è profondo il mare

Poi da solo l’urlo
diventò un tamburo
e il povero come un lampo
nel cielo sicuro
cominciò una guerra
per conquistare
quello scherzo di terra
che il suo grande cuore
doveva coltivare
com’è profondo il mare
com’è profondo il mare

Ma la terra
gli fu portata via
compresa quella rimasta addosso
fu scaraventato
in un palazzo, in un fosso
non ricordo bene
poi una storia di catene
bastonate
e chirurgia sperimentale
com’è profondo il mare
com’è profondo il mare

Intanto un mistico
forse un’aviatore
inventò la commozione
e rimise d’accordo tutti
i belli con i brutti
con qualche danno per i brutti
che si videro consegnare
un pezzo di specchio
così da potersi guardare
com’è profondo il mare
com’è profondo il mare

Frattanto i pesci
dai quali discendiamo tutti
assistettero curiosi
al dramma collettivo
di questo mondo
che a loro indubbiamente
doveva sembrar cattivo
e cominciarono a pensare
nel loro grande mare
com’è profondo il mare
nel loro grande mare
com’è profondo il mare

E’ chiaro
che il pensiero dà fastidio
anche se chi pensa
è muto come un pesce
anzi un pesce
e come pesce è difficile da bloccare
perché lo protegge il mare
com’è profondo il mare

Certo
chi comanda
non è disposto a fare distinzioni poetiche
il pensiero come l’oceano
non lo puoi bloccare
non lo puoi recintare
così stanno bruciando il mare
così stanno uccidendo il mare
così stanno umiliando il mare
così stanno piegando il mare

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.