venerdì 22 Novembre 2024

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“Mi sbaglio da un po”, il convincente debutto in italiano di Wrongonyou – RECENSIONE

Disponibile dal 20 settembre il nuovo singolo del cantautore romano, il primo in lingua italiana

Tempo di nuova musica per Marco Zitelli, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Wrongonyou, artista che abbiamo conosciuto ed apprezzato in occasione dell’uscita del suo album d’esordio, intitolato Rebirth. A un anno e mezzo di distanza dal rilascio, il cantautore fa il suo ritorno in radio e nei digital store con “Mi sbaglio da un po”, singolo che inaugura una nuova fase del suo percorso artistico, anticipando l’uscita del suo secondo lavoro discografico, previsto per il mese di ottobre. Il brano, scritto dallo stesso giovane romano a quattro mani con Zibba e prodotto da Katoo, parte in maniera piuttosto intima per poi aprirsi in un corale e trascinante finale, dando ancora una volta prova del suo incredibile talento vocale, consolidando le sue doti interpretative, pur cimentandosi per la prima volta con l’italiano.

Nel testo si parla di una relazione stanca, ormai logora dalle troppe incomprensioni e, per tutta questa serie di ragioni, distante. “Sento i sintomi da un po’ / siamo malati gravi di malinconia” canta con trasporto Wrongonyou, confezionando una bella ed ispirata dichiarazione d’amore, che prende spunto dalle difficoltà della quotidianità per sottolineare l’importanza elevata di un sentimento che, seppur in preda ad una crisi di coppia, non cessa di esistere (“è così forte il vento stanotte / ma noi siamo montagne stanche, indivisibili e selvagge”).

Spesso e volentieri, mettersi in discussione resta l’unica opzione per non perdere il contatto con la realtà, per restare ancorati alle proprie condizioni ma, al tempo stesso, al cosiddetto beneficio del dubbio. Un concetto abilmente espresso in Mi sbaglio da un po, pezzo che rappresenta la sintesi perfetta di tutto ciò che serve per stimolarci emotivamente e provare ad aggiustare le cose, con pazienza e ponderazione, riuscendo nell’intento di trasmettere quiete ed armonia, grazie ad uno stile competitivo ed interpretativo nuovo, capace di trasmettere il proprio messaggio con convinzione e e trasparenza, in inglese come in italiano.

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Mi sbaglio da un po’ | Video

Mi sbaglio da un po’ | Testo

Da troppo tempo troppo distanti
ed io ho bisogno del tuo corpo
e del tuo fiato per andare avanti
se fossi qui non te lo direi
che sei il mio temporale
passeranno solo quattro giorni
basteranno perché tanto torni

Sento i sintomi da un po’
siamo malati gravi di malinconia

Se dici di no io non rimarrò
a guardare, a guardare
se dici di no, io non rimarrò
a guardare, a guardare
se dici: “no no”, io imparerò
ad andare, ad andare
dove non lo so, ma non ti cercherò
che sto male, che sto male da un po’

È così forte il vento stanotte
ma noi siamo montagne stanche, indivisibili e selvagge
se fossi qui non te lo direi che mi fa ancora male
vederti salutare quando vai via
e io che mi chiedo ancora come stai

Sento i sintomi da un po’
siamo malati gravi di malinconia

Se dici di no io non rimarrò
a guardare, a guardare
se dici di no, io non rimarrò
a guardare, a guardare
se dici: “no no”, io imparerò
a cambiare, a cambiare
come non lo so, però lo capirò
che mi sbaglio, che mi sbaglio da un po’

Sometimes it’s easy, sometimes it’s not
but I still believe in us
sometimes it’s easy, sometimes it’s not
but I still believe in us

Se dici di no io non rimarrò
a guardare, a guardare
se dici di no, io non rimarrò
a guardare, a guardare
se dici: “no no”, io imparerò
ad andare, ad andare
dove non lo so, ma non ti cercherò
che sto male, che sto male da un po’

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.