sabato 23 Novembre 2024

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Gazzelle, musica dal vivo ad alto contenuto introspettivo – Recensione concerto

Il racconto dello show andato in scena al Mediolanum Forum di Assago, tappa del “Post punk Tour

Trent’anni appena compiuti e “tutta la vita” davanti, per citare una delle sue più note canzoni. Stiamo parlando di Flavio Pardini, alias Gazzelle, uno degli artisti più amati e streammati del momento. Reduce dalla fortunata riedizione del suo ultimo album Post punk, l’artista è tornato ad esibirsi dal vivo con la sua nuova tournée nei palazzetti, inaugurata lo scorso 15 gennaio a Firenze e proseguita ieri a Milano.

Quello che è andato in scena è uno spettacolo piacevole e corale, il pubblico lo accompagna dal primo “ti ricordi di me” all’ultimo “che noi stiamo bene anche soli”, per un totale di venticinque canzoni, nessun cambio d’abito e un paio di gin tonic. Numeri di un live memorabile, che segna il ritorno del cantautore romano al Mediolanum Forum di Assago, dopo il successo riscosso all’esordio lo scorso marzo.

Apertura affidata al giovane Luca Galizia, in arte Generic Animal, interessante cantautore classe ‘95 che ci propone alcuni suoi pezzi (“Sorry”, “Alle fontanelle”, “Presto”, “Scarpe” e “Trenord”). La scaletta del Post Punk Tour si apre con l’intensa Scintille, per poi lasciare spazio a Non c’è niente“, “OMG e riaccelerare il passo con Meglio così, il tutto impreziosito dal quartetto d’archi composto da Roberta Ciampa, Ambra Michelangeli, Elena Bianchetti e Guendalina Pulcinelli.

Si prosegue a ritmo serrato con Sbatti, Nmrpm“, “Nero“, Smpp e Settembre, il primo dei quattro inediti freschi di pubblicazione. Nonostante il titolo, l’ascolto continua sulle note di Sayonara e di un medley acustico impreziosito da Stelle filanti“, “Greta“, “Martelli e Meltinpot. E’ la volta di Polynesia e Zucchero filato, brani up-tempo che aprono le danze per Vita paranoia, ultimo singolo considerabile come un piccolo manifesto della “poetica gazzelliana”.

Non si annoiano i presenti, anzi, continuano a cantare a squarciagola un pezzo dopo l’altro, da Sopra a Coprimi le spalle, passando per Una canzone che non so, la coinvolgente Punk fino aNon sei tu, per poi concedersi ai saluti finali del consueto bis con Quella te“, nuovamente “Scintille e Tutta la vita, mentre restano fuori dalla scaletta le uniche due escluse “Balena” e “Dèmodè”.

Unico appunto, se proprio dobbiamo trovare una piccola critica, è rappresentato dalla durata, uno spettacolo troppo corto per le abitudini italiane, più vicino all’idea di show internazionale, insomma: breve ma intenso. «Non bisogna parlare delle canzoni ma cantarle», esterna Flavio col fare tipico di una persona di poche parole, riuscendo nell’intento di trasformare quello che apparentemente può sembrare un limite in un punto di forza, intrattenendo il pubblico con ironia e irriverenza, senza mai annoiarlo.

Ragazzi e ragazze giovani, ma non solo, la platea e gli spalti sono pieni di persone di età diverse, il che denota un pubblico eterogeneo. Bello vedere ragazzini ascoltare e cantare con impeto canzoni di contenuto, adolescenti che non si limitano a pogare cose a caso, il che lascia ben sperare per il futuro. La forza di Gazzelle sta nel raccontare la propria generazione confusa e “presa male”, pur riuscendo nel delicato compito di parlare a tutti in maniera chiara, precisa e universale.

Un racconto generazionale che per certi versi ricorda, per approccio e intenzioni, quanto seminato dagli 883 negli anni ’90, rappresentando uno spaccato di un’epoca, stessa cosa accade oggi con le canzoni di Flavio o di Ultimo, artisti capaci di farsi portavoce di una sensibilità, di un disagio, di uno spirito decisamente diverso da quello di vent’anni fa, sia per attitudine che per tematiche, al punto da poterli definire due assoluti protagonisti della colonna sonora di questi anni ’20.

Il viaggio dal vivo di Gazzelle riprenderà il prossimo 24 gennaio da Catania, per poi proseguire il 28 da Roma (data sold out), il 5 febbraio da Bari, l’8 da Napoli per poi concludere in bellezza il 9 nuovamente dalla Capitale, per una seconda richiestissima data. Un concerto da consigliare e da gustare in compagnia sia di se stessi che dei propri amici, perché si tratta di musica ad alto contenuto introspettivo e sociale, in grado di spronare più di un pensiero. Scusate se è poco. Bella Flaviè.

Post Punk Tour | Scaletta

  1. Scintille
  2. Non c’è niente
  3. OMG
  4. Meglio così
  5. Sbatti
  6. Nmrpm
  7. Nero
  8. Smpp
  9. Settembre
  10. Sayonara
  11. Medley:
    Stelle filanti
    Greta
    Martelli
    Meltinpot
  12. Polynesia
  13. Zucchero filato
  14. Vita paranoia
  15. Sopra
  16. Coprimi le spalle
  17. Una canzone che non so
  18. Punk
  19. Non sei tu
  20. Quella te
  21. Scintille
  22. Tutta la vita
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.