venerdì 22 Novembre 2024

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Irene Grandi riparte da “Grandissimo – New Edition” – RECENSIONE

Recensione del nuovo album della cantante

Venticinque anni di carriera da festeggiare ed omaggiare ma anche un presente da riconquistare ed un futuro da continuare a guardare dritto negli occhi senza perdere la bussola. Tutto questo Irene Grandi ha voluto inserire all’interno del progetto Grandissimo che, dopo la pubblicazione del giugno 2019, ha acquistato nuovo materiale trasformandosi in una ‘New edition’ che non fa che rimarcare le linee guida già segnate.

Sette i brani inediti presenti nel progetto tra cui, ovviamente, il brano che vuole ergersi a nuovo manifesto di una carriera ricca di numerosi pietre miliari: Finalmente io. La canzone che porta la firma di Vasco Rossi (oltre a quelle di Roberto Casini, Andrea Righi e Gaetano Curreri) è andata in scena al Festival di Sanremo 2020, dove ha ottenuto il 9° posto finale, per ripresentare al pubblico un’interprete matura ma nuovamente potente, grintosa e decisa musicalmente. Non a caso Irene dice di essere “ancora così” in un testo che la racconta nel profondo e che traccia le linee di una donna che ha acquistato le proprie sicurezze ma che conferma anche le debolezze di sempre che si annullano solo quando calca un palcoscenico dove mi sento uno schianto e il mondo è mio”. Una canzone profondamente vascorossiana e, di conseguenza, anche perfettamente nelle corde di Irene che si confronta qui con un arrangiamento ricco d’archi ma anche di una potenza rock che la ripropone al degno livello della sua carriera.

Sullo stesso mondo sonoro si colloca anche l’altro inedito inserito nella seconda versione dell’album, Devi volerti bene, che adotta uno schema capace di esaltare il mondo pop-rock tipico della storia musicale di Irene con chitarre e basso che segnano la strada per un’orchestrazione tipicamente anni ’00 piena nei suoni e nell’arrangiamento e con un ritornello semplice ed immediato da cantare a squarciagola.

Più soft, invece, era il repertorio inedito disegnato nella versione originale del disco dove primeggia I passi dell’amore, un pezzo tutto basato su di una chitarra acustica ed un sound primaverile che riflette sul senso di una vita in cui “tutto può succedere, il vento può cambiare direzione e la felicità ha la forma delle nuvole e niente resta uguale”. Decisamente più rock, invece, suona Lontano da me, che apre il disco con un arrangiamento crudo ed una voce graffiata, ponendosi in contraddizione alla melodica e lenta Quel raggio nella notte, che pur avendo un arrangiamento completo nella ritmica sceglie la strada di un contato appiattito nella dinamica. Concludono il lotto degli inediti una futurista Sono qui per te, che gioca con efficienza con le distorsioni ed i sintetizzatori, e la sperimentale Accesa che riprende anche alcuni mood del passato musicale della stessa Grandi.

Due le cover realizzate grazie alla collaborazione di Sandra Maitreya che si dona per una versione soul e gospel di Time is on my side che, esalta la voce black dell’ospite in contrapposizione alla chiarezza del timbro della toscana, e di Stefano Bollani che, invece, interviene per Amore amore amore amore riprendendo una collaborazione già più volte messa in campo tra il pianista e la cantautrice nel passato musicale di entrambi.

Ospiti tutte femminili, invece, intervengono per rispolverare vecchi brani iconici della carriera di Irene partendo dall’iconica La tua ragazza sempre in cui la voce di Loredana Bertè si sposa alla perfezione con l’animo punk del pezzo che risulta ancora più potente e d’impatto. Riuscita è anche la versione di Alle porte del sogno in cui, invece, la vocalità di Carmen Consoli rafforza il risultato sognante e rarefatto del brano che acquista in melodica portamento e raffinatezza. Delicato è anche l’intervento di Fiorella Mannoia per quella Un vento senza nome che a Sanremo 2015 portò in scena una svolta pop della Grandi che poco ha funzionato e che qui assume un perchè grazie alla resa della sua ospite che da sempre si confronta con atmosfere simili risultandone una credibile propositrice. Meno d’impatto, invece, la scelta di Levante per interpretare una Un motivo maledetto che la siciliana riesce a cucirsi comunque benissimo addosso facendola risultare un proprio brano più che una cover d’altrui interprete con cui, però, fatica a crearsi l’amalgama necessario.

Ultima parentesi è quella riservata ad altrettanti brani-manifesto che, però, vengono qui riproposti in una dimensione live che esalta il suo concreto e materiale. Immancabili, ovviamente, successi come Lasciala andare, che gode di una bella crescita pop perfettamente cucita addosso ad una melodia apprezzabile, o della sempreverde Prima di partire per un lungo viaggio, affrontata con quell’appiglio giusto e grintoso, piuttosto che della sanremese La cometa di Halley, che parte rallentata e sussurrata per poi esplodere per l’inciso finale in una crescita onirica in contrapposizione dei cori. Chiudono le altrettanto iconiche Bruci la città Bum bum sempre attente a rivisitare i suoni con un’attenzione speciale all’utilizzo curato della ritmica.

Questa nuovo progetto di Irene Grandi è un ritorno atteso a dei suoni decisi e reali che da sempre accompagnano il repertorio della cantante toscana che, indubbiamente, suona decisamente più a fuoco nei due inediti che hanno arricchito il cofanetto dopo l’esperienza al Festival di Sanremo piuttosto che nella dimensione pop-sperimentale di quelli che costituivano la versione originale dell’album. Interessanti, ovviamente, anche gli altri contenuti tra cui spiccano cose migliori di altre ma vien da chiedersi perchè la cantautrice toscana abbia scelto di creare un disco così confuso e poco chiaro: inediti scollegati da un cocept preciso, cover, duetti su brani editi e versioni live di vecchi successi. Tanta, tantissima roba che insieme centra poco e che non fa che confermare il fatto che le idee ad Irene Grandi non mancano ma che, forse, servirebbe più chiarezza e linearità nel suo percorso discografico anche per non rischiare di perdere il pubblico per strada.

Migliori tracce | Finalmente io / Devi volerti bene

Voto complessivo | 7.5/10

Tracklist |

  1. Finalmente io
    [Vasco Rossi, Roberto Casini, Andrea Righi – Vasco Rossi, Gaetano Curreri, Roberto Casini, Andrea Righi]
  2. Devi volerti bene
    [Irene Grandi, Gaetano Curreri, Roberto Casaini, Gerardo Pulli, Piero Romitelli]
  3. Lontano da me 
    [Irene Grandi – Saverio Grandi]
  4. Quel raggio nella notte
    [Mario Amato, Antonio Filippelli – Antonio Amato]
  5. I passi dell’amore 
    [Irene Grandi, Dimartino, Antonio Filippelli – Dimartino, Antonio Filippelli]
  6. Sono qui per te 
    [Irene Grandi – Saverio Lanza]
  7. Accesa 
    [Irene Grandi – Saverio Lanza]
  8. Time is on my side feat. Sandra Maitreya
    [Norman Maede, Jimmy Norman]
  9. Alle porte del sogno feat. Carmen Consoli
    [Irene Grandi, Alfredo Vestrini – Francesco Sighieri, Pio Stefanini]
  10. Un vento senza nome feat. Fiorella Mannoia
    [Irene Grandi – Saverio Lanza]
  11. Amore amore amore amore feat. Stefano Bollani
    [Alberto Sordi – Piero Piccioni]
  12. La tua ragazza sempre feat. Loredana Bertè
    [Gaetano Curreri, Vasco Rossi]
  13. Un motivo maledetto feat. Levante
    [Irene Grandi, Telonio]
  14. Lasciala andare 
    [Irene Grandi – Gaudi]
  15. La cometa di Halley 
    [Irene Grandi, Francesco Bianconi]
  16. Prima di partire per un lungo viaggio
    [Vasco Rossi, Gaetano Curreri – Vasco Rossi, Gaetano Curreri, Roberto Drovandi]
  17. Bruci la città 
    [Irene Grandi, Francesco Bianconi – Francesco Bianconi]
  18. Bum Bum 
    [Telonio, Eric Buffat]

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.