Per la seconda volta, il nostro Paese si aggiudica la vittoria della kermesse europea con “Insieme 1992“
Cinque maggio, una data importante non solo dal punto di vista storico e letterario, ma anche per la nostra musica leggera nazionale. Sono trascorsi trent’anni dall’ultima vittoria italiana dell’Eurovision Song Contest, ottenuta a Zagabria da Toto Cutugno, arrivata a ventisei anni di distanza dal primo titolo riscosso nel ’64 da Gigliola Cinquetti con “Non ho l’età”. Un’edizione quasi monotematica, fortemente influenzata dalla caduta del Muro di Berlino, avvenuta sei mesi prima.
“Insieme 1992”, questo il titolo del brano che, nell’anno in cui abbiamo ospitato i campionati mondiali di calcio, ci ha regalato una bella gioia artistica, senza nulla togliere a quelle sportive che, ahinoi, in quell’occasione non sono arrivate. Reduce dai successi televisivi in veste di conduttore e dal decennio precedente in cui ha contribuito a nobilitare la nostra tradizione musicale con brani divenuti popolari nel giro di poco tempo, Cutugno debutta all’Eurofestival con un curriculum di tutto rispetto, un bagaglio di canzoni che hanno ottenuto consensi su scala internazionale. Merito anche di una rinuncia, quella dei Pooh, che si erano aggiudicati la vittoria di Sanremo 1990 e, di diritto, avrebbero dovuto rappresentarci.
Toto Cutugno, arrivato per la quinta volta secondo con “Gli amori”, si prende la sua bella rivincita con un pezzo corale e sentito, un inno che, a distanza di trent’anni, non ha perso la propria forza comunicativa, consacrando l’artista come Zar delle sette note. Quell’interpretazione sentita, gestuale, carica di pathos, è riuscita a superare il linguaggio verbale, le difficoltà linguistiche, toccando trasversalmente il cuore di popoli ideologicamente diversi, ma praticamente uguali.
Un brano d’unione, che sicuramente non viene ricordato come dovrebbe, soprattutto qui da noi, in un momento storico così difficile e complicato, di ripartenza, meriterebbe di essere riascoltato e cantato, perché siamo tutti sulla stessa barca e i muri mentali sono peggiori di qualsiasi confine o misura restrittiva più che mai necessaria. Al di là delle ideologie politiche, delle banche, delle polemiche, del Mes o degli Eurobond… “l’Europa non è lontana”… ce lo ricorda una semplice e bella canzone italiana.
Insieme 1992 | Testo
Insieme, unite, unite, Europe
Con te, così lontano e diverso
con te, amico che credevo perso
io e te, sotto lo stesso sogno
insieme, unite, unite, Europe
E per te, donna senza frontiere
per te, sotto le stesse bandiere
io e te, sotto lo stesso cielo
Insieme, unite, unite, Europe
Sempre più liberi noi
non è più un sogno e non sei più da solo
sempre più in alto noi
dammi una mano che prendiamo il volo
l’Europa non è lontana
c’è una canzone italiana per voi
insieme, unite, unite, Europe
Per noi, nel cielo mille violini
per noi, amori senza confini
io e te, sotto gli stessi ideali
insieme, unite, unite, Europe!
Sempre più liberi noi
non è più un sogno e non sei più da solo
sempre più in alto noi
dammi una mano che prendiamo il volo
l’Europa non è lontana
c’è una canzone italiana per voi
insieme, unite, unite, Europe
Nico Donvito
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