giovedì 21 Novembre 2024

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Sanremo 1973, viaggio nella storia del Festival

Aria di crisi, la discografia tentenna, vince Peppino Di Capri con “Un grande amore e niente più”.

Il ventitreesimo Festival della canzone italiana, in scena dall’8 al 10 marzo 1973 al salone delle feste del Casinò di Sanremo, viene condotto per la settima volta da Mike Bongiorno (reduce dallo straordinario successo del famoso quiz televisivo “Rischiatutto”), affiancato dall’attrice Gabriella Farinon. La commissione boccia tre artisti di lusso: Ivano Fossati, Lucio Dalla e un giovanissimo Antonello Venditti, cantautore che non metterà mai piede in gara, se non come co-autore nel ’92 di “Strade di Roma” cantata da Michele Zarrillo. Trenta canzoni in gara affidate a numerosi e interessanti esordienti, da Roberto Vecchioni a Drupi, passando per Umberto Balsamo, Wess, Gilda Giuliani, Toni Santagata, le Figlie del Vento, Carmen Amato, Lolita, i Jet, Mocedades, Alberto Feri, Bassano, Lionello, i Pop Tops, Alessandro e Christian De Sica, giovane attore romano figlio del maestro Vittorio che inizia la sua carriera proprio come cantante. In concorso diversi veterani, tra cui: Sergio Endrigo, Milva, Gigliola Cinquetti, i Ricchi e Poveri, Fausto Leali, i Camaleonti, Dori Ghezzi, Memo Remigi, Anna Identici, Donatello, Peppino Gagliardi, Lara Saint Paul, Junior Magli, oltre a Peppino Di Capri che si aggiudicò il titolo di vincitore con “Un grande amore e niente più”.

Top e Flop di Sanremo 1973

Top
1. Peppino Di Capri – Un grande amore e niente più”   
2. Wess e Dori Ghezzi – “Tu nella mia vita”
3. Drupi – Vado via”  

Flop
1. Jet – Anika na-o” 
2. Lolita – Innamorata io?” 
3. Toni Santagata – Via Garibaldi” 

Sanremo 1973Ad imporsi nelle classifiche di vendita all’indomani della kermesse sarà proprio la canzone vincitrice Un grande amore e niente più, seguita da “Tu nella mia vita” della coppia Wess e Dori Grezzi, futuri trionfatori di “Canzonassima” qualche mese più tardi con la celeberrima “Un corpo e un’anima”. Tra gli altri 45 giri che ottennero successo all’indomani del Festival, ricordiamo: Vado via interpretata dall’esordiente Drupi, Mistero dell’ormai esperta Gigliola Cinquetti, “Serena” di Gilda Giuliani, L’uomo che si gioca il cielo a dadi di Roberto Vecchioni (sua unica partecipazione prima del recente trionfo del 2011 con “Chiamami ancora amore”, ben trentotto anni dopo questo suo debutto), Da troppo tempo di Milva, “Elisa Elisa” dei Sergio Endrigo e l’ironica Sugli sugli bane bane de Le Figlie del Vento.

LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE

Il caso di Rosa Balestrieri e del suo brano “Terra” costituisce il primo episodio nella storia della kermesse in cui un brano viene squalificato durante la gara. In quell’occasione la canzone fu eseguita qualche mese prima durante la trasmissione televisiva “Stasera Rosa” risultando, quindi, come non più inedita al momento del Festival dal quale fu esclusa a manifestazione iniziata. Nel corso degli anni lo stesso destino toccò ad altri artisti di cui l’ultimo fu Riccardo Sinigallia che, nel 2014, fu eliminato dalla competizione alla terza serata di gara visto che il suo brano “Prima di andare via” era già stato eseguito in pubblico. Stesso destino toccò qualche anno prima alla rivoluzionaria Loredana Bertè con “Musica e parole”, canzone in gara al Festival del 2008 ed esclusa per l’esistenza di una precedente incisione del 1988. Altri casi celebri sono quelli di Povia, che nel 2005 non fu ammesso con “I bambini fanno oh” proprio a causa di una precedente esibizione live, e di Ornella Vanoni, che nel 1996 fu lasciata a casa dopo lunghi corteggiamenti perchè “Bello amore” risultava coincidente a “Mare mare”, brano già eseguito live.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.