Precedenti al Festival, giudizi della stampa, quote dei bookmakers, album, tracklist, autori e testo del brano
PARTECIPAZIONI A SANREMO:
Terza partecipazione al Festival di Sanremo per Irama che, finora, aveva partecipato alla kermesse canora ligure nel 2016, nella gara tra le Nuove Proposte, con il brano Cosa resterà non arrivando, però, a giocarsi la finale. L’approdo tra i big, invece, è avvenuto nel 2019 quando ha ottenuto il 7° posto interpretando La ragazza con il cuore di latta.
IL BRANO:
Per la sua nuova partecipazione alla kermesse ligure Irama punta nuovamente su un brano scritto completamente, sia per il testo che per la musica, da lui stesso. Per la scrittura della parte musicale sono intervenuti anche Giulio Nenna e Dario Faini. La canzone è intitolata La genesi del tuo colore.
COME NE PARLA LA STAMPA:
““Colora l’anima/Con una lacrima/Svolterà colore” Gran ritmo, personalità, consapevolezza: 6,5” [Gabriella Mancini, Gazzetta]
“Titolo criptico e pretenzioso, quello del rapper “anarchico”, carrarino che si esalta anche lui con «Colora l’anima, con una lacrima, svolterà colore»” [Massimiliano Castellani, Avvenire]
“«Nasce il sole, la scia che ti porterà dentro, nel centro dell’universo, e l’armonia del silenzio sarà una genesi, la genesi del tuo colore». LATINEGGIANTE” [DomaniPress]
“Ecco la seconda canzone scritta da Dardust a Sanremo, che qui è riuscito nel difficile compito di coniugare i due ritmi più ignoranti che esistono (il reggaeton e la dance) creando un pezzo per me inascoltabile che sono certa andrà molto bene su Spotify e in radio. Per fortuna mio figlio di 9 anni ha cominciato ad ascoltare i Metallica, così questo pezzo non entrerà nella mia playlist come invece fece Mediterranea. Un pensiero affettuoso all’orchestra del Festival che sarà alle prese con l’unz-unz” [Maria Elena Barnabi, Cosmopolitan]
“Al suo terzo Sanremo, Filippo Maria Fanti vira su un inno alla vita, con tante sfumature sonore, forse troppe: chitarra, cassa dritta, autotune, synth, archi… Manca solo la pummarola ‘bcoppa. Anche qui c’è la mano di Dardust, e dal ritmo incalzante si sente. Suona come un tormentone estivo fuori stagione, trascinante sì ma a cui forse manca un ritornello che si imprimi davvero in testa. Voto: 6” [Andrea Grandi, Newsic.it]
“Irama non ama i generi e quindi fa di tutto per disorientarci anche stavolta. Chiama anche lui Dardust che porta una chitarra latineggiante (genere che nemmeno Irama ha mai disdegnato) e poi arriva a cantare su una base dance anni ’90, a volte con voce robotica. Il tutto comunque funziona, perché Irama riesce sempre a portare a casa il risultato. Ci sorprende? Non molto, perché anche a settembre avevamo deciso di dedicare la cover a questo artista che ci sa sicuramente fare” [Silvia Danielli, Billboard]
“Epico e insidioso. Sceglie ancora una volta di andare a Sanremo e usare il potenziale dell’orchestra. La sua presenza scenica potrebbe essere la genesi della sua vittoria. Voto: 9” [Carmen Guadalaxara, Il Tempo]
“Si balla anche con La genesi del tuo colore di Irama, brano dance latineggiante con un ritornello spezzato e un arrangiamento firmato Dardust, la cui onnipresenza in questo Festival tende a omologare gli arrangiamenti. Voto: 4,5” [Giuseppe Attardi, Pickline]
“Un miscuglio di suoni. Qui Irama mette dentro il suo caleidoscopio dance, elettronica, autotune, disco. Qui si balla e si ballerà e “scoppierà il colore”” [Rita Vecchio, Leggo]
“Dopo il successo della sua hit estiva Mediterraneo, Irama presenta La genesi del tuo colore. La canzone, scritta dall’ex vincitore di Amici, è un reggaeton scatenato che sarà una sicura hit radiofonica” [Elsa Ungari, Io Donna]
“Lascia la “ragazza con il cuore di latta” e torna a fare quello che sa fare meglio, far ballare sotto la luna e le stelle in un’estate caldissima (se si potrà). Voto 7” [Unione Sarda]
“Un po’ techno, un po’ dance, Irama prova a riproporre uno schema analogo all’estiva Mediterranea con un po’ più di groove, ma con la stessa matrice radiofonica. Che sembra il suo habitat ideale. Voto: 6” [Christian Pradelli, Mitomorrow]
“Uno dei cinque brani firmati da Dardust, e il suo segno si sente. Brano ritmato, che riporta Irama di nuovo al festival” [Claudia Fascia, La Sicilia]
“Una galoppata elettro-reggaeton veloce, punteggiata da violini e voci filtrate opera di Dardust. Atmosfera zigana ed elettronica, ritmo e calore. Radiofonicamente efficace, all’Ariston può iniziare un percorso lungo, magari fino all’estate” [Tgcom24]
“Non c’è dubbio che sappia scrivere e che sappia portare chi lo ascolta nel centro dell’universo. Il suo ritornello con l’Orchestra dell’Ariston sarà una bomba e probabilmente “ci vestiremo di vertigini”. Voto: 7” [Fabrizio Basso, SkyTG24]
“Elettronica incalzante. Canzone figlia di questi tempi che incita e motiva: Scorderai il dolore, cambierai il tuo nome. Uno dei brani più radiofonici e streammabili. Io però aspetto sempre che Irama torni a non avere paura di non essere (troppo) popolare. Voto: 6+” [Paola Gallo, Ondefunky]
“Dunque, è tutto un “andrai, piangerai, ballerai”. Insomma, non l’ho capita, ma il ritmo è ingrifante. “Scordarsi il dolore/ Cambierai il tuo nome”. Programma protezione testimoni? Voto: 6,5 ” [Fabrizio Biasin, Libero]
“Irama ha voglia di spettinare quello che una volta sarebbe stato il pubblico anziano dell’Ariston. Sull’onda dei suoi successi estivi si lancia in un electro-pop necessario in mezzo a tante ballad. “E danzeremo come i brividi mentre la vita suonerà con le dita tra le vene”. Più chiaro di così. Giudizio: ballare nudi” [Andrea Conti, Il fatto quotidiano]
“Un Irama in versione rave con l’elettronica a fare da altare. Canta “Mai smetterai, canterai, perderai la voce, andrai, piangerai, ballerai scoppierà il colore”, con una voce che cambia passando da toni decisi a falsetti su un ritmo scalpitante. Il brano che non ti aspetti, lontanissimo dagli standard dell’autore di “Arrogante”” [Claudio Cabona, Rockol]
“Filtri vocali ed effetti speciali per Irama che questa volta a Sanremo porta un pezzo così veloce e moderno da sconfinare nella dance. Le sonorità sono quasi da tormentone estivo, così come l’invito a cantare, a ballare e a piangere fino a perdere la voce. La frase da ricordare? «Colora l’anima con una lacrima»” [Francesco Chignola, TV Sorrisi e Canzoni]
“Irama è su una spiaggia fin dalle prime note, anche se è il ritornello che porta l’ascoltatore in una discoteca all’aperto. Dardust nella sua versione più danzereccia mette la firma a questa canzone che è scritta per essere l’ennesimo tormentone, questa volta fuori stagione. Peccato che non ci sia il pubblico all’Ariston, perché sarebbe stato divertente vedere l’effetto su di loro. Canzone che si gioca già la palma di hit dell’anno” [Francesco Raiola, Fanpage]
“inno alla vita. Canta: “Mai smetterai, canterai, perderai la voce, andrai, piangerai, ballerai. Scoppierà il colore, scorderai il dolore“. A livello musicale c’è di tutto, dalla chitarra classica ai violini, dall’elettronica per la distorsione vocale ai rullanti che invadono il ritornello. Giudizio: Scoppia il colore, scoppia la musica” [TVblog]
“Pure Irama si è sottoposto alla cura Dardust: ne esce fuori un tormentone danzereccio con cassa tirata in quattro quarti che, in altri tempi, avremmo definito riempipista. Ma oggi c’è il divieto di assembramento. Voto: 4” [Francesco Prisco, Il Sole 24 ore]
VOTO MEDIO DELLA CRITICA:
6.1 / 10 (20° posizione generale)
QUOTE SNAI:
15.00 (13° posizione generale)
COVER PER LA 3° SERATA:
Cirano (Francesco Guccini)
IL NUOVO ALBUM:
Al momento non è prevista la pubblicazione di un nuovo album d’inediti anche se sono in corso delle lavorazioni per un progetto discografico che possa far da successore all’EP “Crepe” lanciato la scorsa estate.
TESTO DEL BRANO:
LA GENESI DEL TUO COLORE
di Irama – Dardust, Giulio Nenna, Irama
Edizioni Maira/Iris Flower/Universal Music Publishing Ricordi – Muggiò (MB) – Milano
Non sarà la neve
A spezzare un albero
Avessi finto sarebbe stato meglio
Di averti visto piangere in uno specchio
E mi manca la tua voce ormai
Ora che, ora che, ora che sei qui
Io sono qui
Ci vestiremo di vertigini
Mentre un grido esploderà
Come la vita quando viene
Mai smetterai canterai
Perderai la voce
Andrai, piangerai, ballerai
Scoppierà il colore
Scorderai il dolore
Cambierai il tuo nome
Avessi finto sarebbe stato meglio
Hai poco tempo ormai
Per vivere una vita che non sentirai
Chiudo il sole un attimo
Anche se non dormirò oh
E i pensieri passano
Come eclissi resti qui
Io resto qui
E danzeremo come i brividi
Mentre la vita suonerà
Con le dita tra le vene
Mai smetterai canterai
Perderai la voce
Andrai, piangerai, ballerai
Scoppierà il colore
Scorderai il dolore
Cambierai il tuo nome
Colora l’anima
Con una lacrima
Colora l’anima
Con una lacrima
Sottovoce nasce il sole
La scia che ti porterà dentro
Nel centro dell’universo
E l’armonia del silenzio
Sarà una genesi
La genesi del tuo colore
Mai smetterai canterai
Perderai la voce
Andrai, piangerai, ballerai
Scoppierà il colore
Colora l’anima
Con una lacrima
Colora l’anima
Con una lacrima
Scoppierà il colore
Colora l’anima
Con una lacrima
Scorderai il dolore
Colora l’anima
Con una lacrima
Cambierai il tuo nome
Ilario Luisetto
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