La band milanese si prepara al ritorno sul palco dell’Ariston, presentando alla stampa “Tantissimo“
Tra i protagonisti di Sanremo 2022 troveremo anche Le Vibrazioni, alla loro quarta presenza festivaliera con “Tantissimo”, dopo aver partecipato nel 2005 con “Ovunque andrò”, nel 2018 con “Così sbagliato” e nel 2020 con “Dov’è”. Oltre vent’anni di carriera, cinque album in studio e diverse canzoni impresse nella memoria del pubblico per la band milanese formata da Francesco Sarcina, Stefano Verderi, Marco Castellani Garrincha e Alessandro Deidda.
«”Tantissimo” è una canzone bella ritmata – spiega il gruppo in conferenza stampa – attraverso il testo racconta uno stato d’animo di sofferenza, un invito a prendere di petto le abitudini senza far più finta di nulla. E’ necessario farlo per liberarsi, potersi accettare e andare in qualche modo avanti. Quello che fa male tantissimo è riuscire ad uscire dalle nostre comfort zone, è un brano che può essere interpretato e adattato al vissuto di chiunque».
A chi etichetta la loro partecipazione in piena quota rock, precisano: «Non sentiamo alcuna responsabilità nel portare rock al Festival, noi siamo fan dei Maneskin e siamo contentissimi della loro vittoria, ma questo genere esiste da prima che loro stessi nascessero. Ognuno ha il proprio percorso, noi suoniamo da più di vent’anni insieme. Siamo felici che ci sia finalmente la giusta attenzione ad uno stile musicale che amiamo molto e che ci rappresenta… da sempre».
«Il consiglio che ci sentiamo di dare ai ragazzi più giovani è quello di affrontare il palco dell’Ariston con emozione, proprio come è capitato a noi tutte le volte che abbiamo avuto la possibilità di calcarlo. Ad oggi, il Festival di Sanremo rimane l’unica trasmissione musicale televisiva dove poter esibirsi dal vivo. E’ brutto vedere quando i giovani appaiono troppo sicuri di sé, sembra quasi un voler dare per scontato l’istituzione di una rassegna così importante».
A proposito del loro percorso, infatti, puntualizzano: «Siamo in una fase in cui non ci interessano in alcun modo le etichette, vogliamo esclusivamente divertirci. Due anni fa avevamo portato al Festival una ballatona, quest’anno abbiamo accelerato i bpm. Il rock and roll è un’attitudine, ha a che fare con la dedizione alla perdizione, nel buttarsi in mezzo alla decadenza per lasciarsi andare alla vita e risorgere, trasformando le proprie cicatrici in un’opera».
Infine, un pensiero al dopo-Sanremo: «Ad aprile uscirà il nostro nuovo EP, la musica ormai è diventata liquida, ancora di più dopo la pandemia. Realizzare un album non aveva per noi senso, il rischio è far disperdere nell’etere tante belle cose. Per noi ogni canzone è come un figlio, bisogna attribuirgli la giusta importanza. Abbiamo oltre cinquanta brani nel cassetto, non potevamo certo buttarli fuori con un quadruplo cd!».
@ foto di Roberto Patella
Nico Donvito
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