giovedì 21 Novembre 2024

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Fabrizio Moro trova le parole per dosare amore e rabbia con “La mia voce” – RECENSIONE

Recensione del nuovo progetto discografico del cantautore romano

“La mia voce” è il titolo del nuovo EP targato Fabrizio Moro. Pubblicato lo scorso 4 febbraio per La Fattoria del Moro / Warner Music Italy in concomitanza con la partecipazione del cantautore all’ultima fortunata edizione di Sanremo con il brano Sei tu“. L’EP verrà completato il prossimo autunno con nuove tracce inedite. Non solo musica, però, perchè Moro ha da poco debuttato anche al cinema come regista con il suo primo film diretto in compagnia di Alessio De Leonardis da titolo “Ghiaccio”, nelle sale dal 7 al 9 febbraio.

Questo nuovo capitolo discografico, composto da 6 brani inediti, viene impreziosito nella versione in vinile da “I pensieri di Zo” e “La mia felicità”, scritte rispettivamente per Fiorella Mannoia ed Emma, qui reinterpretate dall’autore originale. Sei tracce molto brevi (l’EP dura in totale poco più di 18 minuti), in cui l’artista romano si mette nuovamente a nudo proseguendo sulla strada tracciata con i suoi due ultimi ottimi progetti di inediti:Pace (2017) e Figli di nessuno (2019).

L’anima rock |

All’interno di questo EP Fabrizio Moro alterna nuovamente le sue anime musicali. Da una parte c’è il Moro più tormentato e rock, capace di dare sfogo ai suoi turbamenti in maniera ancora originale. Dall’altra c’è la parte più romantica, a tratti anche molto malinconica, che viene estremizzata dalla scelta di proporre un tappeto sonoro più acustico e intimista, in linea con con le atmosfere dell’ultimo tour estivo del cantautore, accompagnato sul palco solamente da un pianoforte e due chitarre.

Fa parte del primo filone della produzione di Fabrizio Moro, certamente, La mia voce. Una traccia-sfogo in cui l’artista riflette sulle incoerenze del mondo. “Ma la mia voce è più forte dell’identità di un’epoca in cui abbiamo scelto di non viverci”, canta Moro portando avanti con orgoglio il suo personale sfogo, proposto però con la consapevolezza di chi ha capito come dosare parole e rabbia. Nella modalità “concerto nei palazzetti” troviamo anche il brano “Continuare a cercare”, un up-tempo martellante in cui la poetica del cantautore esce con la solita capacità di arrivare in modo diretto: “Bisogna sempre trovare qualcosa / trovare nel buio di una stanza chiusa / L’unica parte che sia luminosa / Trovare la rabbia, trovare il perdono / Trovare una penna, trovare il tuo suono / Trovare il senso di ogni errore / Trovare la giusta distanza / Fra la testa ed il cuore”.

L’anima acustica |

Tolti i due brani già citati, il resto dell’EP si poggia su atmosfere e suoni molto più acustici. Oltre il brano sanremese “Sei tu”, una dedica d’amore nuda e cruda che acquista ancor più significato se inserita all’interno della contesto del film di cui Moro è regista, sorretta per tutta la sua durata dalle note di accompagnamento del pianoforte, il cantautore dimostra ancora di saper andare forte anche parlando d’amore e lo fa in maniera differente con le restanti tracce che compongono il disco.

Si capisce che in questo progetto c’è tanta voglia di guardarsi indietro ascoltando brani come “Le cose che hai dire”, che più che una dedica all’oggi sembra un grande rimpianto rispetto a quello che era stato ieri. Fatto ancora più evidente con “Era bello”, dove Moro propone un testo semplice, fatto però di immagini nitide e genuine, mischiate con la classica nostalgia, marchio di fabbrica della casa: “Era bello ritrovarti ogni giorno mentre adesso non so dove sei / Era bello dimenticarti e poi far finta di non esserci lasciati mai”.

Fabrizio Moro

L’amore sempre e comunque come via d’uscita |

Diverso è il discorso per “Oggi”, dove l’artista si lascia andare e sceglie un testo per certi versi quasi scanzonato (“Potevo aprire un negozio di scarpe invece di cantare / Oggi avrei meno affanno…”), in cui però, nel ritornello, ritorna l’idea positiva del sentimento d’amore visto come qualcosa di salvifico: “Poi vedo te / Te che mi porti dove / Sei così bella oggi dentro a questo spazio che / Non trovo le parole”. Legandosi così in maniera convincente alla tematica principale dell’EP.

In conclusione |

Con ‘La mia voce’ Fabrizio Moro rimane coerente con sé stesso proponendo sei tracce di livello che dimostrano ancora una volta la sua abilità nel sapersi muovere in modo convincente tra la rabbia e l’amore, dosando sapientemente parole e arrangiamenti. Capace di parlare di temi sociali così come d’amore, Moro si conferma il perfetto anello di congiunzione tra il cantautorato puro ed i nuovi linguaggi della musica pop. Dimostrando così, ancora una volta, di essere a tutti gli effetti uno degli artisti più capaci di portare in alto la bandiera della nuova canzone d’amore italiana, con un linguaggio, esattamente come il suo film, semplice e diretto, ma allo stesso mai banale.

Migliori tracce | La mia voce, Le cose che hai da dire

Voto complessivo | 8/10

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Discover | Tracklist e stelline

  1. La mia voce ★★★★★★★★☆☆
    [Fabrizio Moro – Fabrizio Moro, Roberto Cardelli]
  2. Sei tu ★★★★★★★½☆☆
    [Fabrizio Moro – Fabrizio Moro, Roberto Cardelli]
  3. Le cose che hai da dire ★★★★★★★★☆☆
    [Fabrizio Moro – Fabrizio Moro, Roberto Maccaroni]
  4. Continuare a cercare ★★★★★★½☆
    [Fabrizio Moro – Fabrizio Moro, Danilo Molinari]
  5. Oggi ★★★★★★☆☆☆
    [Fabrizio Moro – Fabrizio Moro, Roberto Cardelli]
  6. Era bello ★★★★★★★★☆☆
    [Fabrizio Moro – Fabrizio Moro, Roberto Maccaroni]