sabato 23 Novembre 2024

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Afterhours, vent’anni di “Quello che non c’è”

Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

Dopo aver parlato de Il quinto mondo di Jovanotti, di Uno-duè di Daniele Silvestri, Uguali e diversi di Gianluca Grignani e Domani smetto degli Articolo 31, tra i dischi che proprio quest’anno compiono vent’anni di vita troviamo anche “Quello che non c’è”, il settimo album in studio degli Afterhours, rilasciato il 5 aprile del 2002.

Il disco arriva a tre anni di distanza dal successo di “Non è per sempre”, ed è anticipato da un altro singolo cult, vale a dire l’omonima title-track, divenuta uno degli evergreen della bandi Manuel Agnelli. Il risultato è un album originale quanto sperimentale, che cerca nuove formule e soluzioni inedite, senza rispecchiarsi troppo nel passato.

La lunga durata dei pezzi non sarà molto radio friendly, ma strizza l’occhio ad un certo modo di concepire la musica fuori dagli schemi e dalle logiche di un mercato in continua evoluzione. In tal senso, “Quello che non c’è” è un lavoro senza tempo, figlio dell’indie rock e di un’attitudine melodico-suonata d’altri tempi.

Gli Afterhours dimostrano ancora una volta di saperci fare con i suoni e con le parole, in perfetto equilibrio tra ricerca e comfort zone. La parola d’ordine è accontentare senza abituare il pubblico, fornire loro nuovi spunti e soluzioni inaspettate, dosando bene l’elettronica nella maniera più analogica possibile. I testi di Manuel Agnelli non fanno altro che infondere ulteriore spessore al risultato finale, incuriosendo e immedesimando l’interlocutore.

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Quello che non c’è | Tracklist e stelline

  1. Quello che non c’è ★★★★★
    (Manuel Agnelli, Dario Ciffo, Giorgio Prette, Andrea Viti)
  2. Bye Bye Bombay ★★★☆☆
    (Manuel Agnelli, Dario Ciffo, Giorgio Prette, Andrea Viti)
  3. Sulle labbra ★★★★☆
    (Manuel Agnelli, Dario Ciffo, Giorgio Prette, Andrea Viti)
  4. Varanasi baby ★★★☆☆
    (Manuel Agnelli, Dario Ciffo, Giorgio Prette, Andrea Viti)
  5. Non sono immaginario ★★★★☆
    (Manuel Agnelli, Dario Ciffo, Giorgio Prette, Andrea Viti)
  6. La gente sta male ★★★☆☆
    (Manuel Agnelli)
  7. Bungee jumping ★★★☆☆
    (Manuel Agnelli, Dario Ciffo, Giorgio Prette, Andrea Viti)
  8. Ritorno a casa ★★★☆☆
    (Manuel Agnelli)
  9. Il mio ruolo ★★★★☆
    (Manuel Agnelli)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.