venerdì 22 Novembre 2024

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X-Factor 16: Si vuole ripartire agguerriti – Le pagelle della prima puntata dei live

Le pagelle della prima serata di esibizioni

XFactor 16 è partito per davvero. Giovedì 27 ottobre 2022 è andata in scena la prima puntata dei live show di questa nuova edizione del talent di casa Sky Uno. Per essere una puntata d’esordio tutto è andato per il meglio: i giudici hanno già scaldato i motori con qualche frecciatina vicendevole e giudizi netti, la conduzione funziona e supera l’ostacolo del debutto e la gara (giustamente) torna a partire dalle cover e non dagli inediti. Cover che, fortunatamente, guardano più al mondo pop che all’ecosistema delle nicchie che l’avevano fatta da padrone nel corso delle ultime edizioni.

Le esibizioni hanno mostrato qualche acuto in mezzo a un livello medio non sensazionale ma, d’altronde, non ci si aspettava qualcosa di eccessivamente rivoluzionario vedendo i casting andati in onda nelle settimane precedenti. Si può e si deve ancora migliorare ma la via intrapresa è quella giusta. Passiamo, dunque, alle pagelle (che godono di un punto bonus dovuto alla puntata del debutto):

Prima manche:
  • OMINI – Blitzkrieg Bop (Ramones): Rivisitano i Ramones con energia e quel piglio da band rock che ad X-Factor, negli ultimi anni, non è mai mancata ma che, ad onor del vero, non ha mai avuto un futuro discografico di rilievo nel post talent segno che il grande pubblico il rock vero non lo amano. Fedez su di loro potrà mettere in mostra il suo amore per il punk ma difficilmente potrà farli amare dal mainstream in un progetto credibile commercialmente. Per ora cantano e suonano bene. Vedremo poi. VOTO: 6-
  • IAKO – Un’estate fa (Delta V): una canzone stupenda del repertorio musicale estivo italiano che ben si presta ad una reinterpretazione strumentale, intensa e viscerale come quella proposta da Iako. Il tutto avviene con un’orchestrazione importante che dona una dimensione estetica importante al pezzo sfruttando tutte le capacità vocali del suo interprete. Il tutto, però, non dimentica la contemporaneità dei suoni introducendo, qua e là, qualche elemento elettronico che dinamizza il tutto. L’inizio è buono. VOTO: 7
  • DISCO CLUB PARADISO – Stand by Me (Ben E. King): la band del team di Dragen d’Amico scelgono un pezzo soul importante che ha nella vocalità il proprio punto di forza dell’interpretazione originale. La loro scelta è quella di rivestire il tutto con un sax quasi anni ’60 che, però, ben si coniuga ad un arrangiamento suonato e sintomo di una freschezza e leggerezza che fa risaltare il pezzo. La performance vocale non è stata precisissima ma il focus era visibilmente sul suono. VOTO: 6+
  • LUCREZIA – Can’t take my eyes off you (Frankie Valli): la prima ad esibirsi del team di Ambra Angiolini è anche quella che finisce a rischio eliminazione dopo la prima manche complice anche un cantato a tratti troppo barocco che non sempre al pubblico di X-Factor piace. La potenza del ritornello non è del tutto esplorata e l’esibizione finisce per risultare ben cantata ma poco incisiva. VOTO: 6

Matteo Orsi - XFactor 2022

  • MATTEO ORSI – Il posto più freddo (I Cani): la canzone è una delle più belle che l’ondata dell’indie-pop abbia partorito nel nostro panorama discografico italiano sfruttando la tradizione cantautorale e la visceralità interpretativa. La voce della squadra di Dargen d’Amico non compie troppe variazioni sul tema e reinterpreta questo brano di Niccolò Contessa senza discostarsi troppo dal mondo di riferimento originale se non sul versante produttivo. La voce non è sempre precisissima ma in un pezzo come questo si può perdonare anche una non perfetta pulizia. VOTO: 7+
  • DADA’ – Caravan Petrol (Renato Carosone) / Pua (Dengue, Dengue, Dengue): la cifra identitaria di questa pedina della squadra di Fedez è quella dei mash-up tra brani che difficilmente si potrebbe immaginare vedere accostati prima. Anche questa volta raggiunge il proprio obiettivo sfruttando bene una produzione urbana e tribale oltre che la componente elettronica. Tutto molto bene ma quale sarà la sua identità nel momento in cui si uscirà dall’orto dei mashup? VOTO: 6.5
Seconda manche:
  • LINDA – Aida / Escluso il cane (Rino Gaetano): la scelta del brano da proporre alla prima puntata dei live non è delle più semplici nè delle più nazionalpopolari malgrado Rino Gaetano sia un cantautore che il pubblico, con il tempo, ha imparato ad amare e conoscere. La giovane diciannovenne corre il rischio di venire schiacciata dal peso di una canzone che ha in sè un’inquietudine ed uno spirito di solitudine del tutto particolare ma supera brillantemente la prova grazie ad una vocalità che ha un vibrato che è sinonimo di sofferenza autentica nel declinare le note. Un pezzo più “popolare” conservando una pari drammaticità avrebbe fatto alzare in piedi chiunque. Qui ci stanno gli applausi in attesa delle prossime prove. VOTO: 8
  • MATTEO SIFFREDI – Ancora, ancora, ancora (Mina): il più grezzo dei talenti scelti da Ambra Angiolini per la formazione della squadra è anche il primo eliminato di questa stagione di X-Factor. La sua unica esibizione ai live del talent show avviene sulle note di uno dei più classici successi della Tigre di Cremona che viene rivisto, sotto il profilo della produzione, con un arrangiamento ricco di sintetizzatori. La voce soffiata del giovane Matteo ben si addicono a questo tipo di suoni ma è troppo flebile per comunicare tutta la passione che il pezzo richiederebbe e quella convinzione di un cantato che ribadisce continuamente “ancora”. Se gli si perdona l’aver osato cantare Mina senza voce allora non è stato poi così male. VOTO: 6+
  • SANTI FRANCESI – Standing in the Way of Control / Heavy Cross (Gossip): i candidati alla vittoria finale fin da questa prima puntata portano in scena un buon esempio di quello che può essere il loro prossimo DNA musicale mischiando pop, rock ed elettronica con capacità ed energia. Sono di nicchia ma non sono proibitivi per il grande pubblico. Musicalmente sono un gradino sopra a tutti gli altri e non è detto che quel gradino possa essere presto colmato da qualcuno. VOTO: 8

Santi Francesi - XFactor 2022

  • BEATRICE QUINTA – Believe (Cher): La vera popstar dai tratti internazionali di questa puntata è proprio la concorrente di Dargen che canta a tutta voce un pezzo della grande Cher mettendoci tutta l’energia di cui è capace compiendo anche un ottimo lavoro sul versante della produzione. Ottimo primo passo per presentarsi al pubblico come una concorrente che vuole essere una grande protagonista di quest’edizione. VOTO: 7
  • JOELLE – I’m with you (Avril Lavigne): la reginetta del pop internazionale viene proposta sul palco di quello che (era) il talent per eccellenza con l’obiettivo di creare nuove popstar. L’impianto è classico e nemmeno l’arrangiamento azzarda l’introduzione di un qualche elemento di contemporaneità che possa stravolgere l’impianto vocale che non ha azzardato troppo. Esibizione un po’ così e così. VOTO: 6
  • TROPEA – Asilo “Republic” (Vasco Rossi): portano Vasco Rossi per testimoniare tutta la loro vocazione verso un pop-rock che possa essere declinato, a seconda delle esigenze, in qualcosa di più pop o di più rock. La loro scelta stasera, probabilmente, è quella di un versante più rock che sappia esplorare anche una galassia elettronica. L’energia arriva, vedremo dove andranno a parare sulla distanza. VOTO: 6+
Giudici e conduzione:
  • FRANCESCA MICHIELIN: L’esordio da conduttrice va alla grande per la giovane cantautrice di Bassano del Grappa che regge il peso di un palcoscenico sempre impegnativo mettendoci del suo. Tra i vari “regaz” e le “spiega” del televoto, la cantante di ‘Io non abito al mare’ ci mette tutta la sua freschezza che ben si accosta ad un programma che, essenzialmente, vuole parlare ai giovani con il linguaggio (musicale ma non solo) dei giovani. Buonissima la prima. VOTO: 8
  • FEDEZ: vuole vincere ma lo vuole fare senza sporcarsi troppo le mani per questo tiene un profilo alto e non alza mai la voce volendo dimostrare, di fatto, di essere di un’altra categoria e di saper molto bene come funziona questo gioco e la televisione. La sua è una squadra che può fare impensierire i colleghi anche se starà a lui il compito di costruire dei percorsi adatti per creare il diamante grezzo che il format va cercando. Non è carico come alla prima edizione ma nemmeno del tutto disinteressato come all’ultima. VOTO: 7
  • AMBRA ANGIOLINI: a prima vista poteva essere la presenza più facilmente criticabile del tavolo di quest’anno e, invece, si sta dimostrando un osso duro sufficientemente preparata anche in ambito musicale. Non rifiuta lo scontro aperto, anzi, in più di un’occasione lo cerca e lo affronta. La sua squadra è la più debole senza alcun dubbio ma lei è prontissima a difenderla. VOTO: 7.5

Ambra Angiolini XFactor 2022

  • RKOMI: non convince ancora del tutto il rapper de La coda del diavolo. E’ bello e per questo, forse, non vuole ballare troppo nel senso che è, probabilmente, il più complimentoso tra i giudici e anche quando trova qualcosa di negativo da sottolineare lo fa sempre portandosi sul soggettivismo facendo automaticamente perdere di valore la critica mossa. Non ai livelli dei peggiori giudici che quel tavolo ha visto ma siamo certi che, se volesse, Rkomi potrebbe fare molto molto di più. VOTO: 6
  • DARGEN D’AMICO: qualche frecciatina delle sue l’ha lanciata in questa prima puntata l’artista di Dove si ballaanche se, ascoltandolo, si ha sempre la sensazione che non ci creda nemmeno davvero lui. O meglio, che ci creda convintamente ma che non voglia osare di dire ciò che pensa con convinzione e a muso duro preferendo nascondersi dietro una finta ironia interpretabile da chi ascolta come reale ironia o una fiammata giudicante. Se saprà sciogliere le briglia sarà il “cattivo” dell’anno e la cosa ci farebbe assai piacere. VOTO: 6-
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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.