Recensione del primo album di cover della carriera dell’interprete
Il legame tra le cover e la voce di Loredana Errore è, da sempre, strettissimo. Lo è, sostanzialmente, perchè l’artista agrigentina è quella che si dovrebbe definire una reale interprete, una voce perfetta per indossare le note altrui ed un estro artistico che pare fatto appositamente per rivisitare con chiavi di lettura nuove quelle che sono state le più celebri e personali interpretazioni canore altrui. Stelle, il suo nuovo album di cover, arriva quindi, forse, addirittura tardivo nella sua carriera ma, non per questo, risulta essere un lavoro inappropriato o fuori fuoco ma, anzi, da modo a Loredana Errore di calarsi, ancora una volta, nella scelta di un repertorio potenzialmente ricco di quei picchi che la discografia di oggi fatica a costruire addosso ad un solo interprete.
Le scelte più graffianti |
Per la definizione di questo primo progetto di cover la scelta è ricaduta di nove titoli di celebri brani italiani più o meno recenti. A questi sono andati ad aggiungersi due brani inediti che contribuiscono a portare avanti il discorso artistico più personale della voce sicula.
L’apertura della tracklist non poteva che essere affidata a quella Sei nell’anima che per larga parte racconta il piglio rock della voce e della carica interpretativa di Loredana non dimenticandosi, tuttavia, di coniugarla alla classicità e alla pacatezza orchestrale degli archi. Il classico della carriera di Gianna Nannini datato 2006 viene restituito in una versione sufficientemente aderente all’originale rispettandone quei fiati che la voce di Loredana può sfruttare per inserirvisi con il graffiato timbrico che la contraddistingue e concedendosi giochi e variazioni vocali per sottolineare adeguatamente i vari passaggi.
Questo stesso spirito pop-rock viene mantenuto dalla scelta d’inserire in tracklist due illustri episodi degli anni ’80 italiani. Da un lato c’è un caposaldo della carriera di Loredana Bertè come Il mare d’inverno, riproposta con il miglior guizzo produttivo di questo progetto grazie all’adozione di tastiere dai ricordi elettronici. Dall’latro, ci finisce Adesso tu, risalente al trionfo sanremese di Eros Ramazzotti del 1986. Anche in questo caso la scelta di Loredana è quella di sottolineare il crescendo del brano attraverso le sfumature della propria voce che arriva a dare dinamicità al pezzo anche laddove la produzione non ambisce ad arrivare preferendo dimostrarsi un passo indietro.
Cantautorato ed eternità |
La parte preponderante della tracklist viene occupata da scelte che guardano allo status di eternità che alcuni brani (o interpreti) hanno già conquistato. Tra questi un ruolo non potevano non averlo Lucio Dalla di cui viene scelta la celebre La sera dei miracoli che sfrutta, anche in questo caso, un arrangiamento che guarda alla componente studio piuttosto che ad un’orchestrazione reale e concreta. La scelta, tuttavia, non impedisce a Loredana di dare il proprio contributo al brano impegnandosi con impeto nella dimensione interpretativa sfruttando la voce anche come un vero e proprio strumento.
Immancabile anche la presenza di Mia Martini che qui viene omaggiata con la più celebre Almeno tu nell’universo in cui la voce della Errore si limita ad una versione più pura almeno nella parte strumentale. La voce, come sempre, cerca i propri spazi per sottolineare, rivivere e caricare alcuni versi più d’altri arricchendo di guizzi e ghirigori un’interpretazione che trasferisce davvero ciò che canta. Anomala, al contrario, la scelta di guardare a Miserere se non fosse per quell’omaggio al dono di vivere a cui spesso Loredana si è sentita legata. La grande opera che Zucchero divise con Luciano Pavarotti è qui resa in una salsa più pop pur senza far sorgere nell’ascoltatore l’esigenza di una doppia voce che restituisca la dimensione duetto ad un brano che così abbiamo sempre conosciuto.
Meno nota apparirà ai più la conclusiva Quando finisce il male con cui si sceglie di chiudere la tracklist. Il brano, facente parte della vastissima produzione di Renato Zero, viene qui svestito dei suoi colori e poggiato su di un accompagnamento minimale reso da una chitarra acustica e poco altro.
Le scelte d’attualità |
Più vicina all’attualità si rivela la scelta di proporre una cover di quella Blu celeste che, per la prima volta, ha mostrato al largo pubblico il lato più viscerale e profondo di Blanco. Rispetto alla sua versione originale, però, la canzone viene qui ulteriormente svuotata tanto nei suoni quanto nella carica interpretativa dove viene a mancare l’irruenza vocale di un’interpretazione più viscerale e, probabilmente, del tutto figlia della dinamica vocale del suo stesso interprete. In queste vesti anche una grande interprete come Loredana fatica a calarsi risultando troppo “sola” strumentalmente rispetto ad una canzone che, invece, aveva bisogno di essere riempita piuttosto che svuotata.
Non del tutto azzeccata si rivela anche la scelta di quella Hai delle isole negli occhi che del swing-blues di Tiziano Ferro diede abile prova nei nascenti anni ’10. In questo caso l’arrangiamento corre in soccorso della Errore ricreando quell’ambientazione sonora originaria ma gli orpelli vocali non riescono a riempire totalmente l’esigenza di un brano che avrebbe potuto essere tranquillamente sostituito da una delle tante pagine poetiche della carriera di Ferro maggiormente adatte a quest’interprete.
Gli inediti |
La vera novità della tracklist è rappresentata dal brano Nuova terra che sfrutta le intuizioni produttive dell’intero progetto per creare questa nuova pagina del repertorio discografico di quest’interprete. Dalle sue “Stelle” Loredana Errore recupera una certa centralità vocale che qui mette a disposizione di un inciso che ha bisogno di tutto il suo contributo per spiccare rispetto a delle strofe che, sul piano della scrittura, si rivelano maggiormente convincenti. Il legame tra uomo e Terra viene messo in evidenza da una canzone che ha tutta le intenzioni di celebrare la ripartenza della vita in una nuova dimensione.
Nella tracklist entra anche quella Non c’è pericolo (di cui qui la nostra recensione) che, dopo essere stata esclusa da Sanremo 2021, venne pubblicata come singolo mostrando una Errore impegnata nella sua abituale dimensione pop-rock con una particolare attenzione all’esaltazione del dono della vita. La fiducia in sè stessi, nell’esistenza e nel domani fanno da sfondo ad un crescendo che spinge sulla ritmica per supportare anche una timbrica che va, via via, irrobustendosi fino al gran finale.
In conclusione |
Per Loredana Errore questo Stelle è la rappresentazione di un’identità. Un’identità musicale che ha sempre cercato, anche nei grandi brani altrui, l’occasione di dimostrare il proprio punto di vista sulle note come sulle parole. Attraverso un progetto simile l’anima interpretativa di Loredana ha tutta l’opportunità di mostrare questo sentimento e questa volontà. Non sempre le scelte sono le più azzeccate o gli arrangiamenti i migliori possibili ma mai l’ascoltatore ha la sensazione di essere di fronte ad un pezzo che questa voce non possa cantare facendo proprio. E se non è questo il migliore dei talenti di un’interprete…
Migliori tracce | Sei nell’anima – Il mare d’inverno – Non c’è pericolo
Voto complessivo | 7.5/10
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Stelle | Tracklist e stelline
- Sei nell’anima ★★★★★★★★★☆
[Gianna Nannini, Pacifico – Gianna Nannini] - La sera dei miracoli ★★★★★★★☆☆☆
[Lucio Dalla] - Il mare d’inverno ★★★★★★★★★☆
[Enrico Ruggieri – Luigi Schiavone] - Almeno tu nell’universo ★★★★★★★½☆☆
[Bruno Lauzi – Maurizio Fabrizio] - Miserere ★★★★★★★★☆☆
[Zucchero] - Adesso tu ★★★★★★★½☆☆
[Eros Ramazzotti, Adelio Cogliati – Eros Ramazzotti, Piero Cassano] - Blu celeste ★★★★★☆☆☆☆☆
[Blanco – Blanco, Michelangelo] - Hai delle isole negli occhi ★★★★★★½☆☆☆
[Tiziano Ferro] - Nuova terra ★★★★★★★½☆☆
[Stefano Paviani, Riccardo Quagliato] - Quando finisce il mare ★★★★★★★☆☆☆
[Renato Zero – Renato Zero, Renato Serio] - Non c’è pericolo ★★★★★★★★★☆
[Stefano Paviani, Riccardo Quagliato]
Ilario Luisetto
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