venerdì 22 Novembre 2024

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Adriano Celentano, quarant’anni di “Un po’ artista un po’ no”

Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

Se nel 2019 abbiamo celebrato i vent’anni di Io non so parlar d’amore, in questo neo arrivato 2020 festeggiamo il quarantesimo compleanno “Un po’ artista un po’ no”, album di Adriano Celentano pubblicato il primo gennaio del 1980. Avviata brillantemente la sua parallela attività cinematografica, il Molleggiato è discograficamente reduce dal successo di “Soli”, disco pubblicato l’anno precedente.

Squadra che vince non si cambia, dunque vengono confermati i due autori: Cristiano Minellono per i testi e Toto Cutugno per le musiche, con quest’ultimo che propone a Celentano la celeberrima “L’italiano”, pezzo che doveva far parte di questo lavoro ma che viene boccato dallo stesso Adriano, regalando al cantautore siciliano quello che sarà uno dei suoi più grandi successi.

In scaletta otto brani, a cominciare dalla title-trackUn po’ artista un po’ no”, manifesto celentaniano per antonomasia. Una curiosità: in copertina, insieme al molleggiato, figura una giovanissima Pamela Prati, agli esordi della sua carriera. Tra le canzoni maggiormente note del disco, splende di luce propria “Il tempo se ne va”, una delle canzoni più belle che affrontano la tematica della genitorialità, in modo particolare di un padre nei confronti di una figlia.

Tra i brani meno popolari, invece, segnaliamo “L’orologio”, “Manifesto” e “Non se ne parla nemmeno”, tre delle canzoni più riuscite sia per testo che per interpretazione. Nel complesso si tratta di un disco di buona fattura, uno degli ultimi prima di una serie di lavori minori e di un lungo periodo in cui Adriano Celentano si dedicherà molto al mondo della tv e al mondo del cinema, a discapito di buone produzioni discografiche.

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Un po’ artista un po’ no | Tracklist e stelline

  1. Un po’ artista un po’ no
    (Cristiano Minellono, Toto Cutugno)
  2. L’orologio
    (Cristiano Minellono, Toto Cutugno)
  3. Manifesto
    (Cristiano Minellono, Toto Cutugno)
  4. Il tempo se ne va
    (Cristiano Minellono, Toto Cutugno)
  5. Una parola non ci scappa mai
    (Cristiano Minellono, Toto Cutugno)
  6. Non se ne parla nemmeno
    (Cristiano Minellono, Toto Cutugno)
  7. Se non è amore
    (Cristiano Minellono, Toto Cutugno)
  8. Spettabile Signore
    (Cristiano Minellono, Toto Cutugno)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.