Alessandro Casillo riparte dai casting di “Amici 18”
Quando rimettersi in gioco è sinonimo di maturità personale e mancanza di presunzione artistica

«Dopo aver vinto Sanremo ho deciso di fermarmi per completare gli studi – racconta il ragazzo ai microfoni di Real Time – mi sono rimboccato le maniche, ho imparato un mestiere e da due anni faccio l’idraulico. La musica non l’ho mai abbandonata, è la cosa che mi fa stare meglio a prescindere da tutto. Sono emozionato, non ricevevo questa carica da diverso tempo». Visibilmente emozionato, l’artista supera la prima fase delle audizioni cantando il brano inedito “Perché non amici“, dando ancora una volta sfoggio della sue abilità canore e della capacità di selezionare su misura il giusto repertorio.
https://twitter.com/AmiciUfficiale/status/1058345130782973958
Come più volte affrontato (qui un nostro articolo a riguardo), i talent show hanno mandato in pensione i “vecchi” talent scout, lasciando il compito di selezionare la musica del futuro a programmi televisivi che, di fatto, sono mossi da ben altri interessi. Nessuno ne condanna il meccanismo, è giusto che ci siano, le maggiori criticità sono rappresentate dalla sovraesposizione di questi format e dalla mancanza assoluta di un’alternativa. Quello dei talent sembra essere diventato un monopolio discografico, una sorta di ricatto sociale come a dire: “se non ci vai non esisti”, di conseguenza molti artisti hanno cercato una seconda vita sul piccolo schermo, spesso con scarsi risultati, talvolta uscendone vincitori (vedi Irama) o comunque in grande spolvero (come Enrico Nigiotti).
