Diamo tutti i voti alle esibizioni di canto della terza puntata di questa edizione
Terza puntata del serale della ventesima edizione di Amici di Maria de Filippi. Regolamento tutto rivisto, giuria del tutto innovativa e concorrenti tutti da scoprire per il talent show canoro più longevo della televisione italiana. Andiamo a dare i voti alle singole esibizioni.
- AKA7EVEN – 24k Magic: Inaugura lui la serata e cambia nuovamente pelle. Ci sono come sempre dei versi scritti da lui stesso che, però, non paiono così ispirati in questa situazione. Vocalmente, poi, il brano non gli dona poi troppo e lui fatica a farsi valere dal punto di vista dello scandire le parole. S’è capito un po’ poco. VOTO: 5
- SANGIOVANNI – Forever Young: Sangiovanni canta poco sfruttando appena un paio di versi del classico internazionale. Il resto dell’esibizione si completa con dei propri versi in italiano che, però, si fatica, anche in questo caso, a cogliere e distinguere con qualità. Il sound, però, gioca a suo favore e lui sa sfruttarlo a proprio favore. VOTO: 5,5
- AKA7EVEN – Million Reason: uno dei cavalli di battaglia di Lady Gaga viene rivisto. L’elemento migliore è proprio l’inserimento della strofa scritta di proprio pugno che acquista, via via, d’intensità e forza risuonando empatica e riuscita. Il cantato del pezzo originale, invece, è piuttosto fragile ed impreciso. La tecnica vocale, evidentemente, serve anche per cantare anche il rap. VOTO: 5.5
- DEDDY – Million Reason: Deddy è sicuramente più preciso sul cantato melodico. La scrittura della strofa, invece, suona come un insieme di frasi fatte poco unite tra loro. Sul tutto, poi, pesa come un macigno il richiamo ad Ultimo che viene apertamente preso a modello per l’intensità e la dinamica del cantato. Bravo ma manca di un’identità propria. VOTO: 6
- AKA7EVEN – Mi manca: Il suo inedito migliore. Quello che probabilmente farà più strada all’interno del suo repertorio sia dentro questo contesto che fuori. Un buon mix tra suono e testualità in cui anche la voce riesce ad inserirsi con credibilità per dire la propria e funzionare senza puntare su effetti speciali o sovrastrutture di cui non dispone. VOTO: 6,5
- ENULA – I stand by you: esibizione come sempre teatrale ed intensa per lei che timbricamente è l’unico vero talento rimasto in gara. Internazionale nelle proprie intenzioni interpretative e nell’utilizzo dinamico della vocalità anche se il brano non le lascia tutto lo spazio melodico di cui avrebbe bisogno. Ne esce comunque una buona prova anche se non ha ancora trovato il suo momento di maggior espressione. Sempre brava ma mai credibile al 100%. VOTO: 7
- DEDDY vs RAFFAELE – Sorry seems to be the hardest word: Si parte da Elthom John ma si procede presto verso una riscrittura personale che possa testimoniare le capacità di scrittura dei due. Questa mania di riscrivere e riadattare i brani dovrebbe essere un tantino rivista e ridimensionata. Raffaele riesce ad inserirsi bene nella scrittura, Deddy invece suona troppo scontato e già sentito. Deddy VOTO: 6= / Raffaele VOTO: 7
- SANGIOVANNI – Hype: il più melodico degli inediti di Sangio funziona meno di ogni altro suo episodio perché non si avvale di quel sound appiccicoso e radiofonico che hanno caratterizzato i più fortunati episodi della sua produzione. Il ricorso ad una timbrica graffiata risulta forzato ed eccessivo. Se il colore timbrico non c’è inutile tentare di fabbricarlo. VOTO: 5
- ENULA – (con)torta: Enula si gioca il proprio miglior inedito riuscendo a coniugare la propria voce profonda ad una melodia che si apre a sufficienza per esplorare anche i suoi colori più accesi. È sicuramente il suo miglior episodio ma fatica a risultare convincente fino in fondo perché, fondamentalmente, Enula fatica a lasciarsi andare del tutto nel corso dell’esibizione. VOTO: 6,5
- DEDDY – 0 passi: fanciullesco in tutto e per tutto. La scrittura è banale e prevedibile. La timbrica è ancora adolescenziale e puerile. L’unica nota positiva è un sound movimentato, acceso e trascinante che potrà funzionare in radio o conquistare i giovanissimi che, si sa, impazziscono per certe sonorità poco impegnate ed impegnanti. Funzionare non può essere però l’unico criterio. VOTO: 5,5
- SANGIOVANNI vs TANCREDI: Sfida di scrittura che mette in evidenza il fatto che nell’uno nell’altro, in realtà, siano riusciti a proporre qualcosa di credibile o spendibile. Ne esce una prova un po’ opaca che ci impone di ribadire, ancora una volta, che tutto questo focus sulla scrittura, in realtà, è dannosa. Non tutti sanno scrivere a 18 anni e spacciare per capolavoro dei versi inutili o molto poco interessanti. Sangiovanni VOTO: 5 / Tancredi VOTO: 5
- RAFFAELE – Umbrella: Rihanna non si tocca. Soprattutto se finisci per trasformarla in un Mahmood caricaturale. Poteva essere interessante l’idea di stravolgere l’arrangiamento per aggiungere del pepe alla questione ma questi vocalizzi stretti in troppo poco tempo risultano un eccesso. Sa cantare ma non può essere l’unica sua caratteristica a disposizione. VOTO: 5
- DEDDY – Sorryd: Finalmente a dei ragazzi che domani canteranno sempre e soltanto in italiano viene assegnato un brano in italiano. E finalmente non viene riscritto ma rispettato per così come è stato scritto. Deddy ne fa una buona prova risultando preciso nel cantato è sufficientemente credibile nell’interpretazione. A volte la semplicità e l’aderenza alle cose semplici paga più di quanto non faccia la stranezza. In un’altra edizione un’esibizione così sarebbe il minimo della sufficienza ma per quest’anno questo è oro colato. VOTO: 7+
- TANCREDI – Fuori di testa: Finalmente ascoltiamo Tancredi in una dimensione musicale personale, credibile e davvero centrata. La sua scrittura si rivela istrionica ma anche particolarmente funzionale da un punto di vista di sonorità radiofoniche. Il ritornello funziona e si lascia canticchiare. Lui si rivela a proprio agio anche sul palcoscenico. VOTO: 7-
- RAFFAELE – Il sole alle finestre: Per Raffaele che è essenzialmente un cantante classico arriva finalmente il brano che più lo rappresenta e, non a caso, lo rivela anche credibile. Messe da una parte le intenzioni di stupire e sperimentare la sua voce può concentrarsi in una ballata pop con una costruzione tipicamente è tradizionalmente italiana. Il tutto diventa un punto a suo favore pensando che, di fatto, stavolta è davvero a fuoco. Fedele all’italianità, al bel canto ma anche alla sonorità attuale. VOTO: 7
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Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
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