Raccontiamo l’amore con una canzone
In questi giorni ho imparato che esiste una vita prima di Sanremo e una dopo Sanremo. Avete presente la malinconia della domenica? Ecco, aggiungete questi elementi: zia Mara (+20 punti) in diretta dall’Ariston, gli artisti con le occhiaie e in playback, Malgioglio che commenta i look, le canzoni che nel giro di cinque giorni sono già nella Top 50 global di Spotify. Tutto questo è Sanremo. Il festival, una volta chiuso il sipario, ci lascia tre cose: la malinconia, la galleria del cellulare piena di meme e nuovi pezzi da ascoltare in loop almeno fino all’estate.
La quota “canzoni d’amore” anche quest’anno non ci ha deluso, hanno brillato come le luci di Natale e sono salite sul podio per riprendersi tutto ciò che è loro. Cuori spezzati, amori difficili, sentimenti nascosti, ma anche gioia, libertà, passione e sesso occasionale, direi. È proprio sul podio che accendiamo il riflettore questa sera, esattamente al secondo gradino, dove troviamo Elisa. L’artista friulana è ritornata a Sanremo e non è stato difficile emozionarsi nel rivederla e nel sentirla ancora cantare d’amore.
“O forse sei tu”, la sua ballad delicata ed elegante che scioglie tutti i cuori di ghiaccio e accende un lume di speranza anche in quelle persone che non credono più nell’amore.
Sarà che il tempo poi, alla fine, proprio non ci sfiora
O forse è solamente il cielo quando si colora un po’ di più
O forse sei tu
Ti capirei se non dicessi neanche una parola
Mi basterebbe un solo sguardo per immaginare il mare blu
E niente di più
Il tempo non lo possiamo controllare, passa e basta. Possiamo tingerci i capelli o metterci la crema antirughe ma non si inganna facilmente. Esiste un modo però per far sì che questo tempo diventi un tesoro e non un fardello, come se non dovesse passare mai. Il segreto è avere qualcuno accanto, qualcuno con il quale non ci rendiamo conto che passano i giorni, i mesi, gli anni, perché siamo troppo impegnati a vivere. Il tempo non ci sfiora, non ci interessa più nulla se davvero con uno sguardo possiamo ritrovarci nel mare blu o su una spiaggia lontana, senza neanche dire una parola.
E chiedimi tu come stai
Se ancora io non l’ho capito
E se domani partirai
Portami sempre con te
Sarò
Tra le luci di mille città
Tra la solita pubblicità
Quella scusa per farti un po’ ridere
L’amore è la fiamma che accende piccoli miracoli, è l’accappatoio caldo sul termosifone appena esci dalla doccia, sono le luci della città che si accendono quando è sera e che si distinguono tra i cartelloni di diecimila pubblicità stereotipate. È la complicità dopo un “come stai?” del quale sappiamo già la risposta e dopo un messaggio che tra le righe ha scritto molto più di quanto immaginiamo. Forse l’amore è davvero il riuscire a trovare quella scusa per farci un po’ ridere, anche quando crediamo che da ridere non ci sia proprio niente.
Mille volte
Ti ho cercato, ti ho pensato un po’ più forte
Nella notte ancora
Mille volte
Quella musica risuona in ogni parte
Nella notte
Nelle notti più cattive, nelle giornate che non sembravano finire mai, nei momenti in cui si piange di dolore ma anche di gioia, negli abbracci che sembrano casa, negli sguardi nascosti dietro alle mascherine. L’amore lo cerchiamo nei momenti da ricordare e in quelli da dimenticare. Spesso quella persona è l’unica che vorremmo accanto quando il mondo sembra sgretolarsi sotto ai nostri piedi e non c’è nessuno che ci dice dove dobbiamo andare e cosa dobbiamo fare per salvarci. Può essere che cerchiamo nel posto sbagliato per anni per poi capire che l’amore era proprio lì davanti a noi, o al massimo a qualche chilometro di distanza. E la musica ci aiuta a capire quale sia la nostra strada, ci guida verso il posto giusto, nel momento giusto, è forse questa la potenza delle canzoni d’amore, no?
Forse sei tu
Quell’istante che mi porterà
Una piccola felicità
Quella stupida voglia di vivere
Sempre
Sempre
Quella stupida voglia di vivere
Siamo girovaghi senza bussola e vaghiamo per anni in cerca dell’amore, in cerca di qualcuno che finalmente faccia ripartire il nostro cuore. Quando lo troviamo, poi, non riusciamo a credere ai nostri occhi, perché tutta la strada che abbiamo percorso ci ha riportati nel punto esatto dove eravamo partiti. Come quando camminiamo con gli occhiali appannati e poi finalmente riusciamo a pulirli, sembra di vedere un mondo nuovo.
Elisa ci guida in un bosco fatato, dove scontriamo tante piccole magie, diversi istanti di felicità e dove regna quella voglia di vivere che cataloghiamo come stupida, ma che in realtà è il motore di tutto. Dove finalmente esiste l’amore, quello vero, quello che sa leggerci dentro e che fa sembrare tutto un casino difficilissimo ma è solo l’inizio della primavera. O forse sei tu.
C’è sempre una canzone (d’amore) | Playlist
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