Raccontiamo l’amore con una canzone
La domanda più difficile alla quale trovare risposta non è di certo quella meno comune. Anzi, la domanda più difficile è quella più comune di tutte ed è composta da due parole: come stai?
Chissà quante persone ci fanno questa domanda solo per spezzare un silenzio, chissà quante ci chiedono come stiamo solo perché poi arriva la domanda vera che è quasi sempre un favore o un numero di telefono che manca in rubrica. Poi ci sono quelli che lo chiedono davvero, la domenica sera, quando è già lunedì nella nostra testa oppure quando tutto il mondo sembra girare al contrario.
E noi cosa rispondiamo? Bene. Diciamo sempre bene. Anche se potessimo aprire un libro con le cento cose che vanno a rotoli nella nostra vita, anche se abbiamo il cuore ridotto in frantumi, anche se sentiamo che non siamo dove vorremmo essere, noi stiamo bene. Sempre bene.
Sulla mia macchina nelle ultime settimane continua a suonare l’ultima fatica di Frah Quintale, Banzai (lato arancio) ed è proprio da questo disco dalle tonalità arancioni che prendiamo il pezzo di oggi.
“Sempre bene”, una canzone che parla di un amore finito, ma non nel momento in cui stiamo male e piangiamo a dirotto rimpinzandoci di gelato al cioccolato, ma nel momento esatto in cui sentiamo che la ferita si sta ricucendo. Quel pezzo da mettere in macchina con il vento tra i capelli quando stai guidando verso casa il venerdì sera con il tramonto alle spalle e sai che durante il weekend lui non si presenterà mai a casa tua, ma avrai i tuoi amici e un paio di birre di troppo già messe in preventivo.
Io e te
Ci siamo tolti tutto
Ancora prima di levarci i vestiti
Sincronizzati come i nostri respiri
Trattieni il fiato finché siamo sul fondo
Non credo che la cosa più difficile in amore sia togliersi i vestiti, ma credo che sia ancora più difficile togliersi tutto il resto. Le preoccupazioni, le paure, le ansie, le insicurezze, le imperfezioni. Togliersi la maschera e mostrarsi per quelli che siamo veramente. Perché così abbassiamo le difese e lasciamo entrare piano piano qualcuno nella nostra vita, lasciamo che conosca a memoria la strada di casa, che sappia cosa mangiamo a cena oppure che si ricordi tutte le canzoni nella nostra playlist del momento. Ma se lo lasciamo entrare, poi, quale vuoto lascerà quando se ne andrà via?
Io e te
Così lontani che ho il cielo di un altro colore
La stessa strada può avere anche più traiettorie
Tu non cambiare direzione
Magari ci ritroveremo nello stesso posto
Il vuoto lo si sente, si sente il rumore che fa. Si sente in determinati giorni della settimana e in specifici orari, ad esempio, la domenica sera e il lunedì verso orario aperitivo. Può succedere però che due persone si incrocino e poi cambino direzione perché semplicemente la strada giusta in quel momento non era la stessa. Ci guardiamo da lontano e ci sentiamo così diversi e così distanti da avere un cielo di un altro colore. Così sbagliati insieme che sarebbe stato qualcosa di perfetto, gli opposti che si attraggono, il sole e la luna. E più che impastati con la terra, il sole e l’acqua di mare quelli come me si guardano allo specchio e si trovano solo impastati con la pioggia, il fango e una tonnellata di casini da risolvere.
Sai che gli oggetti allo specchio sono sempre al rovescio
E non capisco se sto sorridendo
Però stasera esco
E tu farai lo stesso
Ma non sarà lo stesso
Se il mondo girerà anche senza noi
Quando le strade seguono direzioni opposte non possiamo fare altro che seguirle. Allora ci diamo delle scadenze e facciamo promesse al cielo o chissà a chi. Promettiamo che ognuno seguirà la sua e se il destino lo vorrà, un giorno ci potremo rincontrare. Torneremo ad uscire senza guardare il cellulare dieci volte al minuto, torneremo a pensare che ogni tanto qualcosa di bello ci può succedere. La realtà, alla fine, è che il mondo continua a girare, perché non gliene frega niente se tu hai rotto con il tuo ragazzo, il mondo deve girare per nuove albe e nuovi tramonti instagrammabili che non potremmo perderci per nessun motivo.
Frah Quintale ci ricorda che dobbiamo stare sempre bene, che dobbiamo andare avanti. Anche se è difficile perché ci sembrerà di essere soli, ma dobbiamo ostinarci a sorridere, è solo così che si rimarginano le ferite. Non possiamo cancellare con il bianchetto ciò che è stato se quello che abbiamo provato era amore, non possiamo cancellare i momenti che ci hanno fatto stare bene. Possiamo ricordarli e provare un po’ di sana malinconia.
Più volte mi è successo che chi avevo accanto mi chiedesse “Glo, a cosa pensi?” mentre fissavo il vuoto con una faccia da ebete Io gli ho risposto sempre “Niente” ma in realtà pensavo a un sacco di cose che, probabilmente, non gli ho mai detto. Ecco, io a chi mi ha fatto questa domanda, vorrei rigirare la frittata e chiedere: come stai? Ricordati di stare sempre bene. Ricordami di stare sempre bene anche senza te.
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